Secondo Tommy Robredo, “carnefice” di Federer negli ottavi degli Us Open, l’aspetto più importante che gli ha permesso di battere lo svizzero sono state le innumerevoli palle break, che il tennista di Basilea non ha saputo sfruttare: “La differenza a mio avviso sono stati i tanti breakpoints non convertiti da Roger”, ha dichiarato lo spagnolo nella conferenza stampa post match, “Non so il numero esatto, ma credo che ne abbia avuto una ventina e ne ha convertiti solo due, entrambi tra l’altro quando era sotto di un break. Per me questo è stato l’aspetto decisivo. A volte capita”.
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