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Atp Montreal: Nadal al fotofinish

 

Rafa Nadal si aggiudica il 36simo capitolo della sua personale saga con Djokovic, torna a battere il rivale sul cemento outdoor come non gli capitava da tre anni, e vola in finale dove incontrerà Milos Raonic. In un incontro combattutissimo e per lunghi tratti di pregevole qualità, il numero 4 del mondo trionfa al tie break del terzo set in due ore e mezza di gioco.

 

LA PARTITA. Nel primo set un falloso Djokovic cede il passo ad un centrato Nadal che chiude il parziale col punteggio di 6-4. Il maiorchino ottiene subito il break nel primo gioco dell’incontro con la collaborazione del serbo che ci mette molto del suo commettendo due doppi falli. Nel game successivo Rafa si trova sotto 0-40, ma è bravissimo specialmente col servizio ad inanellare cinque punti di fila mantenendo il vantaggio. Sul 4-2 l’iberico ottiene un ulteriore break anche in questo caso sfruttando la fallosità del numero 1 del mondo che si consegna con l’ennesimo doppio errore (il quinto). Al momento di chiudere, lo spagnolo si fa sorprendere da una fiammata d’orgoglio di Nole che strappa per la prima volta il servizio e dimezza lo svantaggio.  Sul 5-4, però, Rafa non trema e chiude il set con un pregevole smash.

Nel secondo parziale il ritmo ed i vincenti aumentano ed il match diventa persino divertente e spettacolare nonché piuttosto rapido, a differenza di quanto solitamente capita. I primi giochi vanno via molto rapidamente col giocatore al servizio mai in difficoltà. Lo strappo del set arriva sul 4-3 in favore di Djokovic quando Rafa si fa sorprendentemente rimontare da 40-0 e con tre errori di dritto e due di rovescio consegna al serbo la possibilità di servire per il set. Qui, dopo due ace di Nole e due punti del maiorchino, i giocatori si fermano qualche istante per un errore sul conteggio dei challenger di Nadal sottolineato rumorosamente da un maleducato pubblico; Djokovic perde la concentrazione e concede la palla dell’immediato contro break, ma qui è ancora lo spagnolo a regalare due quindici non sfruttando la ghiotta occasione. Il serbo non si fa pregare e chiude il parziale riportando il match in perfetta parità.

Nel set decisivo sembra ancora Nole ad averne di più: è lui, infatti, che tiene in mano il pallino del gioco e cerca di essere più propositivo del rivale. I primi pericoli per Rafa arrivano nel quinto gioco dove solamente un miracoloso drop shot gli evita lo 0-40, da segnalare in questo game anche un piccolo screzio tra i due col serbo che non digerisce una palla tiratagli al corpo dal maiorchino. Chi rischia più grosso, però, è Djokovic costretto ad a fronteggiare due pericolosissime palle break consecutive nell’ottavo gioco, annullate con coraggio. Si arriva, quindi, in volata al tie break: qui il giocatore di Belgrado sbaglia tutto quello che può sbagliare ed, in un attimo, Rafa vola sul 6-0. L’iberico chiude il tie break per 7-2 e vola in finale. In match del genere sono i dettagli a fare la differenza e, nel momento topico dell’incontro, il serbo ha miseramente fallito. La sensazione è quella che Djokovic sia ancora superiore all’iberico su questi campi, ma non in maniera evidente come si poteva credere, anzi.

Nella sfida tra il numero 1 del ranking ed il numero 1 dell’anno,è lo spagnolo a fare la voce grossa ed a far capire che anche sul tanto odiato cemento americano può essere competitivo ai massimi livelli. Quando tutti si aspettavano la vendetta di Nole, è arrivata contro pronostico la conferma di Rafa. Lo spagnolo deve ancora conoscere la sconfitta in questo 2013 sul cemento ed i suoi numeri, dal rientro, sono francamente straordinari.

La vittoria ottenuta oggi è molto tanto importante per Nadal quanto indicativa per i suoi avversari in quanto è servita, innanzitutto, a ridimensionare Djokovic ed a fargli intendere che il margine a sua disposizione è assai sottile; in secondo luogo, per quanto le condizioni canadesi siano diverse da quelle di New York, il chiaro messaggio emerso oggi è che Rafa c’è.

Luigi Ansaloni

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