Doping, Sara Errani attacca la stampa: “Contro di me false accuse”

"Sono molto arrabbiata per la disinformazione che tutti voi avete dato!". Sara Errani attacca la stampa in conferenza stampa: "Il Letrozolo non è doping, non altera le prestazioni".

La conferenza stampa di questa mattina da parte di Sara Errani si è rivelata essere un uragano. La romagnola, che ha cominciato leggendo il comunicato presentato sui propri profili social alla presa visione della squalifica di 2 mesi per la positività al Letrozolo, è passata ben presto all’attacco diretto nei confronti della stampa presente, circa una quarantina di persone, e tutti quelli a casa: “Molti di voi hanno scritto cose errate sul letrozolo: questa sostanza non è doping, non altera le prestazioni sportive di una donna. Spero di leggere domani la verità a proposito del letrozolo, spero di leggere titoli in grande da chi ha cercato di rovinare la mia reputazione”.

In merito alla mancata sospensione da parte dell’ITF, Errani dice: “No ho fatto nulla di sbagliato, per questo ho continuato a giocare”. La romagnola è però un fiume in piena: “Sono molto arrabbiata con tutti voi non solo per il fatto in se ma per la disinformazione che tutti voi avete dato. Avete giocato con i sentimenti miei e della mia famiglia scrivendo falsità: le accuse contro di me sono tutte false. Quelli di voi che hanno fatto finta di non saper leggere non hanno scritto che il test del capello è stato presentato in ritardo”.

“Noi non sappiamo esattamente come sia successo. Quella del tortellino è l’unica opzione possibile perché abbiamo eliminato tutte le altre. Abbiamo eliminato l’opzione di una pastiglia presa per errore, abbiamo eliminato l’opzione di una contaminazione da contatto. L’unica opzione è quella del cibo contaminato”, ha aggiunto la tennista romagnola.

“Avrò bisogno di un periodo ulteriore oltre alla squalifica per recuperare mentalmente da questa situazione, devo essere forte” ha poi aggiunto, vicina alle lacrime: “È un momento molto difficile per me e la mia famiglia. Ho sempre cercato di dimostrare di poter fare tennis ad alto livello senza dover ricorrere a sostanze dopanti”. Infine, una considerazione sulla squalifica: “A dire la verità speravo mi potessero assolvere…”.

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