Dopo il match di primo turno vinto contro Kamilla Rakhimova, Iga Swiatek parlò di una sorta di tensione extra provata quel giorno perché gli ultimi risultati Slam non l’avevano per nulla soddisfatta. Fa anche sorridere, da un certo punto di vista, perché da tre anni finisce la stagione con almeno un titolo Major tra le mani e tanti vorrebbero essere nella sua posizione, ma non essendo un robot sa bene che al di là dell’asticella che lei stessa pone molto in alto ci sono i commenti spesso non troppo teneri sul suo rendimento fuori dall’amata terra rossa.
Mettendo da parte Wimbledon, terreno per lei ancora molto scomodo e dove comunque è arrivata a un quarto di finale lo scorso anno, negli Slam sul cemento tolti la semifinale a Melbourne e il titolo a New York nel 2022 non aveva mai superato gli ottavi. In questo US Open, cominciato con un trend nelle ultime settimane non troppo entusiasmante per le prestazioni prima ancora che i risultati, la polacca si è prodotta in campo in un buon crescendo di prestazioni e le ultime due partite soprattutto sono state importanti per fiducia e morale. Poteva rischiare qualcosa nel passaggio tra Anastasia Pavlyuchenkova e Liudmila Samsonova, invece ha concluso le due partite con punteggi simili e senza mai offrire nemmeno una palla break. 6-4 6-2 l’altra sera, 6-4 6-1 stavolta. L’unico vero “affanno” al servizio, anche oggi, è stato uno 0-30 ben ripreso nella seconda metà di primo set e c’è stata bisogno di tutta la sua concentrazione nella prima parte di gara per non concedere granché a un’avversaria partita davvero bene.
Samsonova, paradossalmente, nei tre confronti diretti era andata vicina a batterla solo sulla terra rossa in una semifinale a Stoccarda nel 2022 per cedere facilmente i due confronti diretti successivi sul cemento. Stasera ha cercato di giocare rapido e senza troppi fronzoli, ma la reattività e la capacità di Swiatek di gestire gli scambi, accompagnata da un atletismo efficace, la teneva avanti nel punteggio e scaricava sempre un po’ più di pressione all’avversaria che proprio sul finale è crollata. 5-4 Iga, Samsonova ha perso il primo turno di battuta della propria partita con quattro punti molto rapidi sfuggiteli di mano. È stato il punto di rottura più importante, perché Swiatek è ripartita nel secondo parziale con ancor più efficacia da fondo campo e un rovescio di grande valore soprattutto se confrontato a qualche uscita precedente, col servizio inappuntabile e un vantaggio pesante di 5-0 come ipoteca sul risultato finale.
Adesso avrà Jessica Pegula, avversaria che ha sempre temuto e già qualche anno fa indicava come una delle più fastidiose da affrontare. È avanti 6-3 nei confronti diretti, l’ultimo è il 6-1 6-0 della finale alle WTA Finals di Cancun, ma il livello di gioco è la maniera con cui Pegula sta colpendo la palla in queste settimane lascia ben sperare soprattutto per lei che ancora deve infrangere il muro dei quarti di finale Slam (0/6 in carriera) ma sta riuscendo a salvare una stagione abbastanza disastrata prima di questo agosto in cui ha vinto il WTA 1000 di Toronto, ha fatto finale in quello di Cincinnati e ora è di nuovo tra le migliori otto dello US Open come già accaduto nel 2022, quando perse proprio contro Iga. Due delle tre sconfitte per la polacca sono giunte proprio in Nord America: la prima nel 2019 a Washington, la seconda lo scorso anno a Montreal, match che si ricorda anche per il tragicomico intermezzo del tie-break del secondo parziale interrotto sul 4-2 per la numero 1 del mondo quando all’improvviso dagli altoparlanti in campo partì a tutta potenza “Cotton Eyed Joe”.
Pegula ha vinto ottime partite fin qua, compreso il 6-4 6-2 a Diana Shnaider degli ottavi. La ragazzina classe 2004 è pericolosa e probabilmente con gli anni, e l’esperienza, sarà un’avversaria molto ostica per tante, ma ancora sembra abbastanza acerba quando si trova ad affrontare giocatrici di alta classifica. Numero 18 del seeding con tre titoli WTA vinti in stagione e la semifinale persa a Toronto, proprio contro Pegula, ha avuto tante difficoltà oggi con la battuta e sia nel primo sia nel secondo parziale si è trovata sotto 2-5 e servizio per l’avversaria. La reazione nel primo parziale ha fruttato una rimonta fino alla chance del 5-5, ma Jessica è riuscita a gestire quella fase aiutata da esperienza e qualità col dritto, trovando spesso accelerazioni precise che lasciavano ferma l’avversaria soprattutto verso il lungolinea.
Nel 2022, la sfida tra Swiatek e Pegula fu vinta da Iga per 6-3 7-6(4): nel primo set dovette rimontare un break di svantaggio, nel secondo le due tennero la battuta solamente due volte a testa e fu pesantissimo, per l’esito del torneo della polacca, concludere quel secondo parziale al tie-break viste poi le enormi fatiche fisiche e mentali che avrebbe riversato nella semifinale successiva contro Aryna Sabalenka e i continui problemi di quel periodo col timing sul dritto.
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