Seconda finale consecutiva allo US Open per Aryna Sabalenka, che ha spesso dovuto tirare fuori il massimo da se stessa senza nemmeno apparire troppo a suo agio in campo contro un’Emma Navarro, con la statunitense che ha fatto di tutto per complicarle la vita fino al 6-3 7-6(2) conclusivo. La prima semifinale femminile odierna ha visto la numero 2 del mondo ancora protagonista malgrado fin dai primi punti sbuffava e si sbracciava. Alla fine la sua maggiore potenza ha rotto il muro difensivo eretto dalla statunitense, ma è stato singolare vederla spesso lanciare occhiate poco soddisfatte al suo angolo.
Il primo set, in particolare, ha visto un livello davvero elevato per entrambe. Aryna appariva inizialmente tesa, lo si notava da come forzasse già volendo spaccare la palla senza però grande controllo: c’erano ace, vincenti, ma anche doppi falli sotto pressione e affanni sulla seconda palla perché Navarro rispondeva colpo su colpo quando poteva e cercava di prendere l’iniziativa aggredendo come meglio non poteva, subendo però lo stesso trattamento e con ancor più violenza sulla propria seconda di servizio, meno pungente e più attaccabile.
L’iniziale 2-0 per la bielorussa è così divenuto 2-2 con un ottimo game della numero 13 del seeding a pareggiare i conti, aiutata dal rovescio cercando di tagliare il campo sull’incrociato per poi colpire in lungolinea, o facendo correre e colpire male la rivale quando caricava il dritto in spin. Solida, pronta, con pochi cali. Emma è una giocatrice che si sta scoprendo molto fastidiosa per tenniste come Aryna. Lei ci aveva già perso nel loro unico confronto a Indian Wells qualche mese fa. Altro momento, vero, ma un’idea nella testa di Navarro c’era e si è spesa benissimo lungo il campo tra difese e gioco di contrattacco, cercando di forzare un colpo in più all’avversaria e toglierle il tempo.
Il passaggio da 2-2 a 5-2 per Sabalenka è stato il più bello della partita. Aryna è parsa barcollare sul 2-2 quando il dritto, colpo che per tutta la sera è stato a rischio, volava via ma in aiuto è arrivato il servizio, prima, e il rovescio, poi. Sono tornati i vincenti, è tornata avanti di un break, e sul 4-2 si è superata per concretizzare il vantaggio: prima un vincente clamoroso di rovescio incrociato, poi una rara palla corta a spezzare il ritmo intensissimo dello scambio e a sorprendere l’avversaria per chiudere un game molto delicato e pesante. Sul 5-3, la chiusura relativamente comoda nel game al servizio più facile da inizio gara. E il peso di quel vantaggio sembrava sentirsi a inizio del secondo parziale, perché già sul 2-2 Navarro perdeva contatto e sul 2-4, nel momento peggiore, è scivolata indietro 15-40. Nel momento di chiudere definitivamente i conti, però, Sabalenka ha perso il dritto. E non per un punto o due, ma stavolta è stata una rottura abbastnaza prolungata. I successivi 15 minuti l’hanno vista perdere sempre più il controllo, è riuscita ad andare al servizio per il match ma Navarro si è giocata il tutto per tutto e lo ha fatto nella maniera migliore: non c’erano errori né tattici né di esecuzione, aveva alzato ancor di più il proprio livello, intensità quasi superiore a quella che metteva l’avversaria e capacità di giocare vincenti davvero difficili come un paio di passanti in lungolinea col rovescio con una naturalezza disarmante.
Il dritto che le ha dato il 15-40 sul 5-4 è stato un po’ la fotografia di un momento completamente favorevole e che ha aumentato i fastidi dell’avversaria, costretta a subire il controbreak e vedere avvicinarsi lo spettro del terzo set quando anche sul 5-6 non chiudeva da 40-0 tra colpi sparati fuori e doppi falli, tanta fretta e scarso controllo. Si è salvata con un dritto incrociato difensivo all’incrocio e un servizio vincente. Il tie-break cominciava come peggio non poteva, tra una risposta su una seconda palla che volava via di metri e un doppio fallo lanciando male la palla, ma ha salvato la situazione dal possibile doppio mini-break e messa la testa avanti con un gran punto sul 2-2 ha allungato sul 5-2 e scaricato un’enorme pressione alla rivale, che non ha potuto far nulla per allungare ancor di più la partita. Applausi enormi per Navarro, mentre Sabalenka scaricava tanto nervosismo raccolto col pugno chiuso rivolto al suo team.
Sabato Aryna andrà a caccia di quel titolo sfuggitole in maniera rocambolesca un anno fa, che potrebbe seriamente riaprire anche la corsa al numero 1 di fine anno con la grande rivale Iga Swiatek.
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