Cinquecentosessantacinque posizioni del ranking ATP risalite nel giro di una settimana. Lunedì 16 settembre Marin Cilic era classificato al numero 777, oggi si ritrova al n. 212. Il tennista croato, che tra quattro giorni spegnerà trentasei candeline sulla torta, è entrato in tabellone nel “250” di Hangzhou grazie a una wild card e ha infilato un percorso netto, aggiudicandosi il ventunesimo titolo in carriera, a distanza di quasi tre anni dal precedente (San Pietroburgo, ottobre 2021). Ora conta 278 punti, 250 dei quali ottenuti nell’evento cinese.
Il vincitore degli US Open 2014 è divenuto così il giocatore con il ranking più basso di sempre in grado di conquistare un trofeo nel circuito maggiore. Sono ormai lontani i tempi in cui riuscì a salire sul gradino più basso del podio dietro ai soli Rafael Nadal e Roger Federer (era il 29 gennaio 2018), ma Cilic ha dimostrato di avere ancora il gioco e le motivazioni per regalarsi qualche altra gioia.
Se a Hangzhou ha trionfato un veterano, a Chengdu si è laureato campione un giovanissimo, il diciannovenne mancino Juncheng Shang, al primo centro pieno in carriera. Questo importante risultato vale al talento nato a Pechino, soprannominato “Jerry”, un balzo di quindici posizioni, facendolo arrivare a ridosso della top 50, per la precisione al numero 52.
Per il resto, in questa classifica uscita in ritardo rispetto alle consuetudini (i tornei si sono conclusi soltanto oggi), brillano Zhizhen Zhang (41; + 7), sconfitto da Cilic nella finale di Hangzhou, e Jaume Munar (62; + 12), impostosi nel Challenger di Bad Waltersdorf, nonché Yannick Hanfmann (82; + 13) e Yunchaokete Bu (96; + 28), in semi rispettivamente a Chengdu e Hangzhou.
Perdono terreno, al contrario, Karen Khachanov (27; – 4), Roman Safiullin (69; – 13) e Camillo Ugo Carabelli (112; – 21).
A guardare tutti dall’alto è sempre Jannik Sinner, numero uno del mondo per la sedicesima settimana (con 11180 punti, contro i 6875 di Alexander Zverev, secondo): l’altoatesino eguaglia in tal modo la permanenza in vetta complessiva di Daniil Medvedev.
Alle sue spalle, fra gli italiani, troviamo Lorenzo Musetti (18; + 1 con la finale a Chengdu), Flavio Cobolli (32; 0), Matteo Arnaldi (33; 0), Luciano Darderi (41; 0), Matteo Berrettini (45; – 2), Lorenzo Sonego (50; 0), Fabio Fognini (80; – 1) e Luca Nardi (88; – 1).
Oltre il centesimo posto figurano Mattia Bellucci (103; + 5 con il secondo turno a Hangzhou), Francesco Passaro (109; – 2), Stefano Napolitano (149; – 4), Matteo Gigante (155; 0) e Stefano Travaglia (199; – 3). Scivolano oltre la duecentesima piazza Giulio Zeppieri (203; – 15) e Andrea Pellegrino (209; – 65).
I top ten del ranking ATP: 1 Jannik Sinner, 2 Alexander Zverev, 3 Carlos Alcaraz, 4 Novak Djokovic, 5 Daniil Medvedev, 6 Andrey Rublev, 7 Taylor Fritz, 8 Hubert Hurkacz, 9 Casper Ruud, 10 Grigor Dimitrov.
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