Se si deve andare in ritiro, tanto vale lottare fino all’ultimo briciolo di energia in corpo. La carriera di Angelique Kerber è stata onorata al meglio, con un’Olimpiade spettacolare conclusa a due punti da una semifinale che avrebbe avuto dell’incredibile, fermata dalla caparbietà e dalla freschezza atletica di Zheng Qinwen dopo tre ore e sette minuti spettacolari in un Philippe Chatrier che l’ha sospinta fino a oltre le sue possibilità.
L’ultima, maestosa, recita della ex numero 1 del mondo è stata una sconfitta onorevolissima contro la finalista dell’Australian Open, costretta a una partita scomodissima tra pallonetti e ritmo basso, vinta soltanto 6-7(5) 6-4 7-6(6) e lasciandosi infine crollare a terra quasi in lacrime dalla gioia e dalla fatica profusa. Per lei è stata la seconda partita in due giorni dove ha superato le tre ore di gioco e domani, a mezzogiorno, dovrà tornare in campo contro Iga Swiatek per giocare la semifinale.
Kerber, invece, da adesso comincerà un nuovo capitolo della sua vita. Cosa a cui non ha mai pensato in un’altalena di emozioni e fatica fisica importante, dove ha tentato in tutti i modi a non mollare mai, rientrando nel primo set da 3-5 e imponendosi al tie-break tra i cosiddetti ‘moonball’, pallonetti lenti che causavano grandi problemi a Zheng, spesso colpevole di scegliere male il tempo in cui attaccare la palla e ormai in confusione. Dal secondo parziale, con la fatica che montava nelle gambe della tedesca, il tutto si è fatto ancor più equilibrato e pesante finché sul 4-4 Qinwen otteneva il break che decideva il parziale. Il terzo, giocato col tetto chiuso, è stato l’apoteosi. Kerber balzava al comando con un break sul 2-1 salvando ben sei chance dell’immediato controbreak sul 3-1. Le forze erano meno, il ritmo dei palleggi più basso e la cinese riusciva meglio a gestire gli scambi cominciando a utilizzare in maniera vincente le smorzate.
Si arrivava così in parità ai game conclusivi e nel tie-break la scarsa forza di Angelique ha mandato l’avversaria avanti fino al 5-2 e poi 6-3. Giocando però i migliori punti della sua partita, la tedesca rientrava e faceva esplodere il pubblico in tribuna. Solo una smorzata vincente di Zheng le impediva qualcosa di più e sul nuovo match point la numero 6 del seeding ha avuto la meglio. Ma giustamente l’ovazione generale era soprattutto, per l’ultima volta, per chi ha lasciato l’anima in campo.
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