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Sabalenka al fotofinish, Rybakina si mangia le mani: finale Aryna contro Swiatek

Dovevano esserci fuochi d’artificio nella seconda semifinale del WTA 1000 di Madrid, e così è stato. Partita a tratti spettacolare, a tratti incredibile, a tratti rovinosa tra Aryna Sabalenka ed Elena Rybakina, con la campionessa in carica che sta vivendo un torneo colmo di sali-scendi, momenti delicati, attimi dove sembra a un passo dal capitolare, e invece è di nuovo in finale. Sarà la terza volta per lei all’ultimo atto del torneo spagnolo, la seconda consecutiva e per il secondo anno di fila contro la numero 1 del mondo Iga Swiatek.

1-6 7-5 7-6(5) in due ore e mezza di gioco per una vittoria che sembrava a un certo punto lontanissima, catturata con le unghie e con la buona sorte che sembra fin qui strizzarle sempre un occhio a favore. Dai nastri fortunosi nei momenti più delicati del primo match contro Magda Linette agli errori di stasera di una Rybakina che si mangerà forse le mani per come si è vista sfilare dalle mani una partita di grande spessore fino al 5-4 e servizio, 30-30, nel secondo set.

Aryna ce la sta mettendo tutta per risollevare qualche mese poco brillante dopo la vittoria all’Australian Open, questa è la sua prima finale proprio da quella sera a Melbourne, e oggi l’ha vinta forse perché non ha mai pensato davvero di poterla perdere. Un concetto emerso quando nel secondo parziale ha realizzato che, al di là del punteggio completamente a favore della numero 4 del seeding, era pienamente in corsa. Aveva perso il terzo turno di battuta del match sull’1-1, ma fino al 3-4 lei aveva sempre tenuto la battuta a zero mentre la kazaka stava avendo qualche crepa, soprattutto nella continuità di prime palle. Rybakina, dopo un primo set ai limiti della perfezione, 75% di prime palle in campo, oltre l’80% di realizzazione con la seconda, ha avuto un momento di calo. Quei dritti che mandavano spesso Sabalenka a fare il tergicristallo, e senza la qualità per recuperare, volevano dire far centro e avere tanto margine di manovra, aiutata anche da una bielorussa molto in affanno.

Proprio quella sensazione di non riuscire a giocare ha preso Aryna anche all’inizio del secondo set, frustrata ancor di più nel terzo game quando la pressione di Rybakina la stava costringendo mentalmente a dover fare (molto) di più in un momento dove non aveva tempo di azione, timing sulla palla, e la foga portava a vari errori che costavano, appunto, un nuovo break. Elena non aveva vita facile, ma fino al 4-3 ha avuto sempre qualcosa in più, degli assi nella manica, da giocare, come le smorzate con cui chiudeva due game complicati. Il duro lavoro della numero 2 del seeding veniva parzialmente premiato, perché riusciva a prendersi il controbreak del 4-4 ma nel giro di 30 secondi era di nuovo sotto 0-40. Il break è arrivato alla terza chance e tutto lo sforzo profuso sembrava essersi disperso. Persino lo 0-30 successivo verrà rapidamente cancellato, e quando un’ulteriore ottima prima palla centrale consegnava a Rybakina un comodo schiaffo al volo da appoggiare al di là della rete c’era già la sensazione di match point. Invece, clamorosamente, Elena ha voluto puntare al lungolinea dove non c’era tanto spazio, reso ancor minore dallo spostamento verso destra di Aryna, e lei per stringere ancor di più l’angolo ha messo la palla in corridoio. Un errore di valutazione terribile, rimastole nella testa per i minuti successivi: concedeva il break con un brutto rovescio e scivolava rapidamente sotto 5-6. Cancellava due set point consecutivi, ma non chiudeva il game e alla terza chance concessa pur trovando grande profondità col dritto aveva un ulteriore tentennamento nell’approcciare la rete trovandosi completamente fuori tempo e finendo per fare un altro errore gravissimo con la palla spentasi a metà rete con tutto il campo a disposizione.

Se contro Danielle Collins Sabalenka si era tirata su con le proprie mani, sudando e dovendo aggrapparsi a qualche soluzione geniale nel momento decisivo, qui le era stato concesso di vivere un set in più. E lo ha sfruttato alla grande. Se per buona parte della partita Rybakina aveva più efficacia da fondo, negli ultimi minuti non riusciva più a fare i cambi da incrociato a lungolinea col dritto, Aryna sembrava essersi quantomeno stabilizzata nel livello e prendeva sempre più coraggio nelle accelerazioni, aumentando la “gittata” e trovando molta più profondità.

Forse un po’ di stanchezza, forse una fase dove entrambe hanno placato un po’ le velleità, ma per diversi game nella fase centrale nessuna ha più davvero rischiato col servizio e si è arrivati così alle battute conclusive e di nuovo Rybakina è quella che ha avuto sulla racchetta la chance quantomeno di poter servire nuovamente per il match. Sul 5-5 ha riaperto un game da 30-0 tornando a fare male col proprio dritto in spinta, teneva viva la situazione con una risposta vincente di rovescio sul 40-30 e sfruttando uno scellerato errore dell’avversaria a rete andava alla prima palla break. Sabalenka è riuscita a cancellarla ma doveva fronteggiarne una seconda e qui Elena è riuscita a muovere per prima la palla sulla diagonale di dritto, con la numero 2 del seeding che in corsa ha potuto solo cercare profondità verso il centro. La kazaka ha dovuto indietreggiare e colpendo fuori posizione il dritto non è riuscita a tenerlo dentro. Il rammarico era ben evidente sul volto e così, in maniera anche rocambolesca, si è arrivati al tie-break decisivo con l’equilibrio spezzatosi subito grazie al gran punto che Aryna si è presa sull’1-0, quando ha potuto giocare il passante di dritto in corsa e poi di rovescio ha trovato lo spazio per il primo mini-break, raddoppiato sul 4-1 con un’ottima risposta di rovescio.

Rybakina potrà solo accorciare: 5-3, poi 6-5, ma sul terzo match point per Sabalenka, giocatosi sul suo servizio, la prima palla è tornata in aiuto e con un colpo a uscire si è presa la vittoria e la sudatissima finale. Sarà dunque la riedizione della sfida 2023 contro Swiatek, match che la numero 2 del mondo vinse 6-3 3-6 6-3. Il bilancio dei confronti diretti vede Iga avanti 6-3, 2-1 il computo delle finali con la polacca impostasi a Stoccarda nel 2022 e 2023 e la bielorussa proprio a Madrid 2023.

Diego Barbiani

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