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Camila Giorgi, quando parla il silenzio

La nostra società è così abituata al rumore, alle relazioni pubbliche, alle parole urlate, che diventa subito sospettosa di coloro che apprezzano il silenzio. Camila Giorgi è sempre stata una donna di poche parole e con estrema coerenza si è ritirata in silenzio, avvolta da un fitto mistero, con un distacco decisamente anacronistico nel mondo invadente e curioso in cui viviamo. Come tutte le cose importanti della vita che si rompono senza far rumore, la Giorgi si è ritirata dal mondo professionistico del tennis evitando annunci e comunicati stampa. All’improvviso il suo nome è apparso sullalista dei giocatori ritirati dell’International Tennis Integrity Agency, il protocollo antidoping, con la data del 7 maggio. LaWTA non era stata avvertita dell’intenzione dell’atleta di ritirarsi e pare abbia provato a contattare la tennista trovando irraggiungibile non solo il suo cellulare, ma anche quelli del padre allenatore Sergio e dei fratelli. Sarebbe arrivato solo un messaggio che informava che Camila avrebbe comunicato qualcosa ma non prima del Roland Garros. Un comportamento decisamente sfuggente se pensiamo invece a quanto Camila sia attiva sui Social, spesso protagonista di post che col tennis hanno poco a che fare ma che risultano sempre molto apprezzati dai followers che la seguono come una vera influencer. Al momento risulta addirittura sparita, sembra quasi inghiottita dal silenzio questa campionessa dal talento incompiuto, dalla sensibilità impulsiva e da un riserbo personale inoppugnabile, strenuamente difeso dalla famiglia. È stato essenziale, infatti, per la carriera di Camila il ruolo del padre Sergio, reduce argentino della guerra delle Falkland, che le fa da allenatore. La stessa Camila dirà che il padre ha creduto in lei e nelle sue capacità fin dall’inizio, avviandola al gioco del tennis. «Solo con papà»  chiosa lapidaria a chi le suggerisce l’inserimento di un nuovo coach nella squadra. Ma se la ragazza è molto timida, al contrario il padre non lesina commenti e interviste, spesso con toni eccessivi e polemici. «A me possono dire tutto, ma Camila non si tocca», ripete sempre l’uomo. E così Sergio diviene il capro espiatorio, il padre padrone che finisce col catalizzare su di sé tutte le critiche che piovono sul gioco della figlia e sui risultati mancati. Perché Camila con il suo tennis energico, talentuoso ma discontinuo, possiede una mentalità di gioco complessa e talvolta nervosa che paradossalmente la porta a vincere con le top player ma anche a perdere da tenniste di qualità inferiori. Questo avviene perché per la Giorgi il tennis è un lavoro che porta avanti “a occhi spenti“, come dirà Sergio. Dietro a quello sguardo schivo, dentro a quei bellissimi occhi azzurri si cela un dolore silenzioso che riempie di un rumore assordante la vita di Camila.  Nel 2011 a causa di un incidente stradale muore a Parigi la sorella maggiore Antonela a soli 23 anni, un dramma che sconvolge per sempre la famiglia Giorgi. Grazie al carattere forte e deciso, Camila continua a giocare e negli anni si susseguono 4 titoli WTA, tra cui la grande vittoria nel 1000 di Montreal, e alcuni ottimi risultati Slam, tra cui i quarti a Wimbledon nel 2018.

Eppure, la sensazione è che le manchi quel fuoco e quell’entusiasmo che trasformano il lavoro in passione. Infatti, non è la continua conquista di trofei a caratterizzare l’esistenza di Camila perché al di là della immediata soddisfazione per la vittoria, il senso della vita per lei è da cercare altrove. La tennista marchigiana ha sempre detto che avrebbe continuato a giocare finché ne avesse avuto voglia, senza tralasciare di coltivare altri progetti futuri, tra cui la scrittura o un’attività nel mondo della moda con la madre.

Dopo il match dello scorso 23 marzo al Miami Open perso contro la polacca Iga Swiatek, la carriera della Giorgi sembra arrivata al capolinea in un modo alquanto misterioso. Molti suoi fan si stanno interrogando in queste ore, con un po’ di apprensione, circa la prolungata assenza dai Social. Dopo tante vicende turbolenti e difficili, come il recente rinvio a giudizio per le false certificazioni Covid, il ritiro improvviso e senza spiegazioni di Camila manifesta il desiderio evidente di eclissarsi senza clamore, in silenzio. In fondo solo nel silenzio dei propri demoni, si trova la forza per cambiare la vita, solo nel silenzio è possibile sentir cantare l’anima e far tornare gli occhi a brillare di luce nuova, di passione vera.

Annalisa Migliorini

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Annalisa Migliorini

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