Finisce al terzo turno il cammino di Jasmine Paolini al WTA 1000 di Miami, con la toscana che è stata sconfitta per la terza volta in carriera su altrettanti confronti diretti contro Emma Navarro. E questo, l’ottavo di finale appena raggiunto, è l’ennesimo risultato di valore della statunitense nel 2024, una stagione dove è cominciata con il primo titolo della carriera a Hobart ed è proseguito con grande continuità dall’Australian Open fino alla Florida.
Solo 10 giorni fa era arrivata a pochi game dalla semifinale a Indian Wells, battendo anche Aryna Sabalenka lungo il cammino, e qui a Miami è di nuovo tra le migliori 16 grazie al 6-2 3-6 6-0 contro la toscana, che ha provato a dare tutto quello che aveva con la reazione nel secondo parziale ma oggi un po’ come nel match contro Anastasia Potapova in California è sembrato pagare in termini di energie e sensazioni in campo. Oltretutto, è parsa anche un po’ acciaccata, o forse non al meglio fisicamente. Non un problema, almeno all’apparenza, capace di impedirle di giocare, ma che alla lunga ha compromesso le sue possibilità. La prima volta che si è toccata con un po’ di fastidio in volto il piede sinistro si era appena nel secondo game del match, poco prima che Navarro prendesse il largo col primo break poi raddoppiato sul 5-2.
Emma per tutto il primo set sembrava comandare da fondo campo pur cercando di palleggiare, imponendo però un ritmo che Paolini non aveva, e subiva tanto il dritto carico in top spin senza grande profondità sul suo rovescio e non riuscendo a tenersi a galla col dritto. Le cose sono un po’ cambiate nel secondo parziale perché Navarro è scesa nella precisione e nel cinismo, intrappolandosi in tanti game ai vantaggi malgrado fosse avanti 40-15 (sia al servizio, sia in risposta) e qui qualcosa è cominciato a venire meno mentre Paolini, sentendo il momento favorevole, è riuscita ad alzare il livello del dritto e, sospinta anche dal suo carattere, si è spesso presa i punti che contavano chiudendo il parziale sul 5-3. La sensazione, però, è che lo sforzo di quel set le abbia tolto un po’ di energie mentali all’inizio del set decisivo, a dimostrazione di come non sia stata una giornata perfetta per lei. Perso il primo game ai vantaggi, ha visto Navarro tornare a far viaggiare il proprio dritto e subito il break non è riuscita a concretizzare lo 0-30 successivo.
C’erano tanti meriti di una statunitense sempre lucida di testa e che, superato il momento più incerto della sua partita è riuscita a ritrovare profondità e soluzioni che le davano l’apertura del campo. Oltretutto, in quelle fasi, Paolini è tornata a toccarsi il piede sinistro di nuovo facendo qualche tentativo appoggiandolo a terra. Non qualcosa di grave, in teoria, ma non è nemmeno un caso che da quel momento ha perso sempre più campo e spinta, trovandosi troppo dietro rispetto alla linea di fondo diventando così inefficace. L’ultimo game, un po’ il punteggio e un po’ il morale a terra e (forse) qualche fatica di troppo addosso, Jasmine l’ha passato sperando di non prendere un 6-0 ma aveva veramente poco da offrire e alla quarta palla match Navarro ha potuto prendersi un altro successo, il numero 20 in stagione, unica oltre a Iga Swiatek fin qui a raggiungere quella vetta.
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