[2] C. Alcaraz b. [4] D. Medvedev 7-6(5) 6-1
Come per la finale femminile tra Iga Swiatek e Maria Sakkari, anche quella maschile non ha portato a un esito diverso dalle aspettative e dal passato. Dopo il bis della polacca, che ha battuto la greca per la seconda volta su due finali giocate a Indian Wells, è stata la volta di Carlos Alcaraz che ripetendo le gesta del 2023 ha confermato il titolo di campione dell’ATP Masters 1000 californiano battendo Daniil Medvedev.
Come 12 mesi fa il numero 2 del mondo ha battuto il numero 4, stavolta però lottando molto di più nel set d’apertura durato quasi 70 minuti e dovendo subito rincorrere l’avversario a causa di una falsa partenza che l’ha portato in svantaggio 0-3. Finirà 7-6(5) 6-1, per la gioia di uno stadio quasi interamente per lui, tra l’immagine che è stato già in grado di costruirsi e l’enorme colonia latino-americana che non ha smesso un secondo in questi 12 giorni di acclamarlo come fosse una divinità.
Alcaraz è tornato superstar nel deserto, dopo un lungo periodo di digiuno e qualche perplessità montata forse più dall’esterno, dall’esplosione di Jannik Sinner, da un rendimento che veniva giudicato come un bicchiere mezzo vuoto perché, in fondo, da quando ha battuto Novak Djokovic a Wimbledon ha alzato talmente tanto l’asticella da “macchiare” un po’ i giudizi. È un atleta, e non lo scopriamo oggi, straordinario che probabilmente in campi abbastanza lenti come quello di Indian Wells ha anche quel millisecondo in più di tempo per fare quello che vuole con la palla.
Dopo un esordio nel torneo col set ceduto contro Matteo Arnaldi, Carlos è cresciuto tantissimo e l’unico passaggio a vuoto vero è stato nel primo parziale della semifinale contro Sinner, prima di ritrovare la giusta via tra seconda e terza frazione. Oggi, dopo quell’inizio altalenante che l’ha costretto a perdere la battuta sullo 0-1, ha saputo rifarsi immediatamente. Medvedev cercava di aprire il campo, avere profondità nel palleggio, ma più passavano i punti e più sembrava costretto a doversi inventare qualcosa perché la capacità atletica di Alcaraz gli dava modo di essere ovunque e al tempo stesso di portare Daniil fuori posizione, costringendolo a colpi scomodi, aumentando la pressione e provocando anche molti errori. Così l’aggancio sul 3-3 è stato immediato e, dopo game abbastanza intensi, sono arrivati al tie-break. Qui lo spagnolo ha preso un immediato minibreak costringendo il russo a un passante di rovescio molto difficile terminato in corridoio e ha portato quel vantaggio fino al 5-4, dove non ha chiuso una voleè ed è stato passato. Sul 6-5, però, il lungo scambio alla fine gli ha dato ragione e l’ultimo errore dell’avversario ha segnato la fine di un durissimo parziale.
Gli effetti negativi per Medvedev si sono visti quasi subito, perché a inizio secondo set è stato immediatamente messo sotto pressione e non è riuscito a salvarsi, facendo scappare Alcaraz che dal 3-0 ha gestito gli ultimi game riuscendo in un nuovo break sul 4-1 dovuto, in quel caso, a un avversario ormai consegnatosi. Così, Carlos ha messo in bacheca il secondo trofeo consecutivo a Indian Wells, il quinto per quanto riguarda i Masters 1000. La sua stagione può ufficialmente cominciare.
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