Il secondo WTA 1000 della stagione è andato in archivio, e noi italiani abbiamo avuto l’enorme sorpresa di ritrovarci con una nuova campionessa azzurra. Jasmine Paolini ha ribaltato ogni pronostico, vinto partite con grinta, qualità e testa, e si è imposta in una finale tra vere outsiders contro Anna Kalinskaya, anche lei tra le protagoniste di questo inizio di stagione.
Salita al numero 14 del ranking, la toscana è ora attesa da mesi con poco da difendere e la possibilità di scalare ancora qualche posizione, sapendo che al numero 13 ci sarebbe l’aggancio al best ranking di Raffaella Reggi, sesta tennista all time tra il gruppo di azzurre.
Oltre a Jasmine (grandissima, lo ripetiamo) c’è da parlare però anche di come sia capitato questo andamento anomalo, con le campionesse più attese incapaci di far valere il loro status: vuoi per un po’ troppa fatica accumulata, per un sorteggio non favorevole, per un momento di grande appannamento o altro.
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