Riparte la rubrica “Barbiani WTA files” su Oktennis, quest anno cercando di renderla più centrata su podcast video-audio e interviste. Nella prima puntata, abbiamo avuto il piacere di poter parlare con Barbara Schett, ex tennista austriaca vincitrice di tre titoli WTA e con un best ranking al numero 7 del mondo nel 1999. La Schett sarà impegnata all’Australian Open come inviata di Eurosport, con il torneo che potete gustarvi in esclusiva su Discovery+ (clicca qui per sapere tutto quello che serve per guardare in diretta il primo slam )
Qui il video dell’intervista esclusiva, di seguito le parti più significative tradotte.
“Sono ormai al diciannovesimo anno con Eurosport” ha esordito con una mezza risata uno dei volti più noti del canale sportivo paneuropeo, “qui c’è veramente un team speciale, ho tanta gioia a lavorare con Alex (Corretja, nda) e Max (Wilander, nda), Laura (Robson, nda) che si è appena unita, John MEnroe… siamo una piccola famiglia a Eurosport, accomunati dalla passione totale per questo sport”.
Si è dato buono spazio al lavoro dietro al microfono per una posizione di opinionista, con tanti giocatori ed ex giocatori che si alternano negli studi televisivi tra cui Nick Kyrgios, ultimo in ordine di tempo e annunciato pochi giorni fa per il prossimo Australian Open: “Credo tutti portiamo qualcosa di diverso: McEnroe, Wilander… loro hanno vinto tanti titoli Slam. Chris Evert che porta grande esperienza nel programma… poi abbiamo i tennisti attuali: Nick Kyrgios, completamente a modo suo, speciale (ride, nda), ma conosce tutti dentro allo spogliatoio; Robson… lei non ha ancora 30 anni, ha giocato contro tante che sono nel tour ora. Io ho giocato contro le Williams, Steffi Graf, Capriati, Davenport, Hingis… tutte giocatrici che hanno scritto la storia. Credo tutti abbiamo grande conoscenza dello sport, e siamo in grado di fare ottimo lavoro di squadra. Vedremo come sarà con Nick (ride, nda), spero anche lui possa farlo”.
Schett, oltre al grande lavoro per Eurosport, ricopre un ruolo fondamentale anche nell’organizzazione del torneo WTA di Linz, storico evento indoor spostato di recente da tappa autunnale alla prima settimana di febbraio: “Sono prontissima. Appena dopo la finale maschile salirò sull’aereo per Linz. L’organizzazione quest anno sta andando veramente bene (hanno annunciato Elina Svitolina giusto di recente, nda)”. Il 2024 è per loro un momento speciale perché dopo tante edizioni alla TipsArena, con la promozione da 250 a 500 si sposteranno alla Design Centre Linz: “Siamo contentissimi per l’upgrade, lo abbiamo voluto fortemente. Avevamo bisogno di un budget maggiore e tutto è andato bene coi nostri sponsor e non vediamo l’ora di ospitare le giocatrici un ambiente nuovo, con una copertura maggiore a livello globale. Dal torneo sto ricevendo mail senza sosta: ora non posso fare granché perché sono qui (in Australia, nda) ma stanno andando al massimo”.
“Ho visto Iga abbastanza da vicino di recente” passando invece alle big della classifica, “alla United Cup, e credo abbia mostrato un livello molto alto. Quest anno mi sembra in un miglior stato mentale, lo scorso anno sentiva un po’ troppa pressione per essere numero 1. Ora mi sembra completamente diversa, e credo possa avere un ottimo anno”. Per Aryna Sabalenka invece “quanto accaduto nella finale di Brisbane non direi sia ideale, soprattutto nel punteggio contro Elena Rybakina. Sabalenka e Swiatek sono abbastanza vicine nel ranking, Rybakina è più distante. Credo lei possa tranquillamente arrivare, forse superare Sabalenka… loro tre potrebbero davvero, assieme a Gauff, guidare il tennis femminile. Penso sia intrigante tutto ciò, puoi pensare: ok, Iga è la grande favorita magari a Parigi, però gli altri Slam sono piuttosto aperti (tra loro, nda). Credo stiano facendo tutte significativi progressi, anche se non li vediamo concretamente: a quel livello l’aria diventa molto sottile. È un gran momento, tante stanno rientrando: Osaka, ‘Caro’, Svitolina ha già fatto molto bene… Wozniacki, son davvero curiosa di rivederla… c’è Raducanu anche… Sarà per me una stagione davvero emozionante”
Per Iga, oltretutto, parliamo di un anno che può rappresentare la chance di una vita con un Roland Garros a fine maggio e due mesi dopo, su quegli stessi campi, i giochi Olimpici: “Penso che lei punterà a entrambi. L’anno Olimpico è sempre un anno particolare, pieno. Devi scegliere con grande attenzione la programmazione, ci sarà tanto tennis da giocare soprattutto con diversi tornei che si sono allungati a 14 giorni, ma lei sembra insaziabile. Gioca per vincere Slam, e una doppietta Roland Garros e Olimpiadi sarebbe un sogno. Come giocatrice, anche se sei numero 1, hai bisogno di porti obiettivi. Guarda Novak Djokovic: gioca per i record, e mi sembra di rivedere un po’ questo in Iga. Lei sembra pronta, mi ha dato l’impressione di essere davvero forte quest anno”.
Col focus che si sposta su Gauff, e la necessità di avere forse più lavoro da fare per tenere sotto controllo tutto quello che succede attorno a lei ora che è diventata campionessa Slam, Schett ha detto: “Sì ma credo già prima lei fosse molto occupata in questo aspetto. Ricordo quando vinse a New York che prese anche tempo a ringraziare chi fin lì la stava criticando tanto dicendole che non ce l’avrebbe mai fatta. Per me lei è veramente tanto matura, e sono ormai due o tre anni che lo dico. Ha persone straordinarie attorno a lei. Sa quello che deve fare e non si occupa tanto di questioni di sponsorship, non si fa distrarre. Ha cominciato l’anno molto bene, vincendo ad Auckland ed è pienamente nel mix assieme alle altre tre: credo Coco stia portando qualcosa di completamente diverso per come gioca. È una straordinaria atleta, ed è ancora giovanissima, non può che migliorare e non penso si farà trascinare via dalle distrazioni, è pienamente concentrata su ciò che vuole”.
Il passaggio finale riprende invece l’accenno che Barbara ha fatto sulle tante giocatrici al rientro, con molte di loro che lo fanno dopo aver dato alla luce un bambino o una bambina, e come si sia ormai normalizzato questo passaggio rispetto a 10, 15 anni fa: “Credo sia cambiato il modo di pensare e porsi sulla questione. Ricordo quando avevo 28 anni, che mi sono ritirata… mi sentivo vecchia, ne avevo avuto abbastanza. Pensavo che nel giro di un paio d’anni avrei avuto dei bambini e mai mi è passato nella mente l’idea di tornare: pensi di esser vecchia, in ogni caso” e invece “ora non è più così, ci sono tante che giocano oltre quella soglia, anche a 35… ‘Caro’ (Wozniacki, nda) ne farà 34, giusto? Ora le ragazze se sono incinta pensano ‘ok, non è la fine della mia carriera, io torno'”. Tenniste che non solo tornano, ma lo fanno con un livello già abbastanza competitivo: “… ora continuano ad allenarsi durante la gravidanza, con un peso più leggero. Io non ho fatto granché durante la mia gravidanza, camminavo più che altro, loro hanno l’obiettivo di rimanere in forma e non mettere su tanto peso e hanno un team attorno, hanno persone come la mamma, una tata, che può guardare il bambino quando serve. Ho visto che ‘Angie’ (Kerber, nda) ha qui la mamma, il suo compagno… Magari se sei circa 200 del ranking non puoi fare questo, è vero, però è un bene che ci sia la possibilità di avere un ranking protetto se ci si deve assentare per maternità dal tour. Per gli uomini è facile, per noi donne è molto più dura. Sono molto contenta ci siano stati questi progressi e che ora riescano a essere fisicamente più pronte. Io non l’avrei fatto: ho chiuso un capitolo e ne ho iniziato un altro. Un tennista deve essere davvero egoista, non pensare a tanto altro, e non avrei saputo combinare il mio egoismo con l’essere madre”.
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