Scambio di consegne sulla Rod Laver Arena? Lo sapremo domenica quando Jannik Sinner giocherà la sua prima finale Slam in carriera. Nel frattempo l’azzurro sconfigge il numero uno del mondo e campione in carica Novak Djokovic e lo fa con una facilità a tratti disarmante.
Il serbo non perdeva a Melbourne da sei anni, ultima sconfitta contro Hyeon Chung negli ottavi di finale del 2018, poi 32 vittorie di fila (33 se contiamo il ritiro di Nishikori nei quarti del 2019) e ovviamente quattro titoli nel primo Slam dell’anno.
Tra poco in campo la seconda semifinale che vedrà opposti Daniil Medvedev e Alexander Zverev. Il russo ha già vinto uno Slam, gli Us Open 2021 togliendo la possibilità del Grande Slam a Djokovic, e ha fatto due finali a Melbourne (2021 persa con Djokovic e 2022 persa con Nadal), mentre il tedesco come esperienza alle fasi decisive di uno slam ha all’attivo solo l’atto conclusivo degli Us Open 2020 dove perse da Thiem.
Head to head tra Sinner e Medvedev 3-6, ultimi tre vinti dall’azzurro, nessuno negli Slam. Indietro anche contro Zverev, 1-4, che vanta due precedenti negli Slam sul cemento dello Us Open, il più recente lo scorso negli ottavi di finale al quinto set. Se Sinner dovesse vincere il titolo in finale contro Zverev lunedì salirebbe al numero tre del mondo, dietro Djokovic e Alcaraz, e festeggerebbe il suo miglior ranking in carriera.
Dopo due set totalmente dominati, il serbo racimola appena tre giochi, Sinner deve subire il rientro in partita di Djokovic. Un serbo comunque quest’oggi molto falloso, saranno 54 alla fine in totale gli errori non forzati del numero uno. Sinner dal canto suo comunque non rischia mai nulla al servizio e per capirci non concede mai palla break. I due arrivano al tiebreak nel terzo set e lì Sinner costretto due volte a inseguire con un mini break a sfavore, da 4-2 per Djokovic arrivano un contro parziale di 1-4, sul match point che arriva per l’italiano sul 6-5 Sinner entra nello scambio ma il suo dritto finisce in rete. Djokovic ringrazia e trascina la sfida al quarto, conquistando tre punti consecutivi. Jannik perde il primo set del suo torneo dopo aver sprecato un match point.
Nell’ultimo parziale poteva essere normale un leggero calo di Sinner, che in realtà non arriva come mai arriva la palla break per il serbo al massimo i vantaggi. Poi l’altoatesino ricomincia a fare il suo gioco fatto di risposte profonde, prime solide (l’83% di punti vinti con la prima a fronte del 58% di primi servizi in campo) e scambi lunghi, dove Djokovic quest’oggi fatica terribilmente. Arrivano le palle break per Sinner nel secondo gioco, tre che sfumano, ma il break è nell’aria e nel quarto game da 40-0 Djokovic perde il servizio. Non avrà modo di rientrare in partita con Sinner che tremerà giusto un secondo, quando sul 15-15 del game in cui serve per il match commette doppio fallo, subito “corretto” da un ace e sul match point che arriva la chiusura immediata con un coraggioso vincente di dritto.
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