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Swiatek, prova di forza contro Sabalenka. Iga a una vittoria dal n.1

[2] I. Swiatek b. [1] A. Sabalenka 6-3 6-2

Iga Swiatek aveva tanto bisogno di una super prestazione oggi. Non solo per una questione di rivalità crescente contro Aryna Sabalenka, con cui va anche detto di una bella stretta di mano, forse per la prima volta tra le due, ma anche per dare un altro segnale a tutto il gruppo con la prima vittoria in carriera contro una numero 1 del mondo.

Due mesi fa circa perdeva il trono del circuito WTA a favore della bielorussa, durante lo US Open, e adesso è di nuovo lì: se dovesse imporsi contro Jessica Pegula in finale, la polacca salirà di nuovo al comando. Nel frattempo, però, finalmente a Cancun ha parlato il campo: nella prima partita con poca influenza del vento e zero sospensioni per pioggia, si è visto tennis e Swiatek e Sabalenka ancora una volta hanno dato quel qualcosa in più che fa capire come mai quest anno (almeno) siano le migliori in circolazione.

Il punteggio finale dice 6-3 6-2 per Iga, per la prima volta in finale alle WTA Finals e che toglie un altro tassello alla sua collezione di ultimi atti nei grandi tornei: a 22 anni, le mancano soltanto Australian Open, Wimbledon, Cincinnati e Toronto/Montreal. Prestazione quasi impeccabile la sua, a cui l’unica vera cosa che si può annotare è come nel secondo set abbia dovuto attendere un po’ più del previsto per mettere in ghiaccio la situazione. Stava giocando davvero bene: era una sfinge, concentrata al massimo e molto lucida, capace di pressare l’avversaria fin dalla risposta in una maniera che Sabalenka a un certo punto si è trovata senza armi per contrastarla se non rischiare tutto su ogni palla.

Questi momenti di gioco di Iga fanno paura. Nulla è lasciato al caso, e stasera sentiva così bene il proprio dritto da sfidare continuamente Sabalenka su quella diagonale. Nel primo set, addirittura, la invitava a spingere con quel colpo aspettandosi una palla forte sull’incrociato, da rigiocare ancor più profonda e complicata. Alla lunga, Aryna non usciva più da quella trappola e si è visto come il proprio colpo fosse sempre più incline all’errore, o a soccombere. Ha avuto anche sfortuna, in un certo senso, perché la sospensione di ieri sul 2-1 Swiatek e 30-30, con lei al servizio, chiedeva una ripartenza adeguata e invece ha perso subito la battuta. La risposta di rovescio di Iga sulla palla break è stata velenosa al punto da pescarla fuori posizione e cercare un approccio a rete poco ortodosso, facile preda del passante di rovescio dell’avversaria che ha poi confermato il break nell’unico game ai vantaggi al servizio della sua giornata. Un passaggio cruciale, perché di fatto la bielorussa era già sotto 4-1 e al servizio era costantemente in affanno tanto da dover salvare (con un’ottima prima palla di servizio al centro) la chance dell’1-5.

In risposta però faceva poco. Iga mixava molto bene velocità e traiettorie col servizio e vinceva due punti abbastanza equilibrati all’inizio del nono game per un 30-0 fondamentale. Bello soprattutto il primo, dove entrambe hanno cercato di aprire gli angoli e ha prevalso il rovescio della numero 2 del mondo che ha pescato un ultimo spicchio di campo strettissimo. Ripensando a quanto spesso diceva del suo atteggiamento nei confronti della polacca, Sabalenka è ricaduta in quei difetti. Per chi ha visto la serie Netflix ‘Break Point’ (se non proprio ascoltato le sue conferenze stampa), Aryna ha fatto riferimento a come contro Swiatek sia fondamentale non perdere la calma o non c’era possibilità di vittoria. Stasera è ricaduta esattamente in questo. Doveva cercare di resistere, ma forse lei stessa sentiva che per quanto faceva l’altra aveva il controllo quasi totale della situazione e, logicamente, la pressione aumentava sempre più. L’inizio del secondo set non è cambiato: dopo un game al servizio tenuto a zero, Swiatek è tornata ad attaccare in risposta. Un errore in chiusura sul 15-30 le ha tolto la chance per due opportunità consecutive e la mezza riga della bielorussa nel punto successivo sembravano poter dare respiro all’avversaria, ma Sabalenka continuava a faticare col servizio e il doppio fallo numero quattro riapriva il game, con diverse palle break concesse. Si è comportata molto bene sulle prime tre, cercando quasi di rilassarsi tra un punto e l’altro e far passare il nervosismo crescente (da notare come non abbia mai esultato, nemmeno dopo l’ace al centro sulla terza chance) ma sulla nuova parità, e dopo aver sprecato una chance del 2-1, Swiatek ha lasciato andare un gran dritto lungolinea uscendo per prima dalla diagonale.

Alla quarta occasione, Iga ha fatto il break con un’altra super risposta. Non c’erano cali per lei, che continuava a servire molto bene e a far suo ogni segnale sempre più continuo di frustrazione dall’altro lato del campo, con una racchetta distrutta e nervosismo ormai difficilmente controllabile. Sabalenka, nel secondo set, doveva impiegare quasi sei minuti di media per i propri turni di battuta. Swiatek a malapena arrivava ai due. La bielorussa ha dovuto salvare un altro 0-30 sull’1-3, poi di nuovo sotto 15-30 sul 2-4 ha sciupato la chance di 3-4 e lì la polacca è riuscita ad attaccare, lavorando ancora molto bene col proprio dritto verso quello della rivale e chiudendo con lo smash vincente sulla palla del doppio break. Al servizio per il match, Iga ha sbagliato tatticamente sul 15-0 ed è finita sotto 15-30, ma ha recuperato molto bene con due servizi al corpo da sinistra. L’urlo, potentissimo, sul match point è qualcosa che mancava da tanto ma sottolineava l’enorme soddisfazione per una partita che vale tanto, indipendentemente da cosa accadrà domani.

Lunedì, non prima delle 22:30 ora italiane, sarà dunque lei a sfidare Jessica Pegula che quest anno è stata capace di batterla due volte su tre tra Sydney e Montreal. L’unico successo di Swiatek è nella finale del WTA 500 di Doha. Di fatto, sono anche le due giocatrici capaci di esprimersi al meglio durante tutta la travagliata settimana di Cancun.

Diego Barbiani

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