Kvitova contro il torneo di Pechino e la WTA: “Rispetto per le giocatrici”

Se persino una giocatrice tranquilla e riservata come Petra Kvitova arriva a criticare l'operato di un torneo chiedendo miglioramenti alla WTA, si è forse davvero varicata una linea.

Se persino una giocatrice molto tranquilla e riservata come Petra Kvitova arriva pubblicamente a criticare l’operato organizzativo di un torneo chiedendo miglioramenti alla WTA, probabilmente si è davvero varicata una linea di sopportazione.

Non è una novità avere una giocatrice, in questo caso, che chiede più rispetto durante un torneo tra orari da salti mortali e rincorse per gli spostamenti da una location all’altra. Semmai lo è che a parlare sia l’ex numero 2 del mondo. Mai una parola fuori posto, mai una critica vera, in più di 15 anni di carriera. Fino a oggi.

Dopo la sconfitta per 6-4 7-5 contro Liudmila Samsonova nel secondo turno del WTA 1000 di Pechino, Kvitova si è sfogata con un comunicato sul suo profilo social (sia Twitter sia Instagram), che recita come segue:

“Davvero scomodo finire il mio match di primo turno all’una del mattino e poi dover essere in campo come da ordine di gioco alle 17:30 del giorno successivo quando ancora alcuni match di primo turno dovevano essere giocati. Ho sempre vissuto lo sport con grande rispetto e raramente ho criticato qualcosa, ma questa volta mi sento forte abbastanza per dire che ci deve essere un’opzione più corretta. Serve più rispetto per le giocatrici, WTA”.

Effettivamente, lei era già al secondo turno e la sua partita era in programma oggi prima di due incontri del primo turno: l’esordio di Coco Gauff (contro Ekaterina Alexandrova) ed Elena Rybakina (contro Zheng Qinwen, reduce dalla finale dei giochi asiatici). E non c’era nemmeno alcun obbligo di arrivare a martedì con tutti i match di secondo turno ultimati visto come siano appena quattro (su 16) gli incontri disputati. Inoltre, né lei né tantomeno Samsonova oggi avevano doppi in programma (nessuna delle due è iscritta al torneo di doppio) e non avevano bisogno di anticipare il loro match.

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