M. Vondrousova b. [WC] E. Svitolina 6-3 6-3
Siamo ben lontani da quelle che erano le aspettative iniziali di una partita che ha nel complesso deluso le aspettative. La prima semifinale di Wimbledon, torneo femminile, è stata una versione anti-climatica di quanto sia Elina Svitolina sia Marketa Vondrousova avevano fatto vedere nelle cinque partite fin qua. La ceca, tra l’altro, era per la prima volta su un campo centrale Slam da quella finale a Parigi nel 2019 quando la tensione la bloccò completamente e finì per subire un pesantissimo 6-1 6-3 contro Ashleigh Barty.
Oggi ha cercato di adattarsi e fare quello che si sentiva meglio, prevalendo alla fine per 6-3 6-3 contro un’avversaria abbastanza irriconoscibile rispetto alle uscite dei giorni scorsi. Oggi Svitolina non aveva la scintilla, non faceva male, con tanti errori e momenti di difficoltà alla battuta e che nemmeno un tentativo disperato di recupero nel secondo set, complice il nervosismo di Vondrousova che cresceva, hanno mitigato.
Marketa ha giocato “facile”, cercando di non dare ritmo a una giocatrice che avrebbe probabilmente preferito colpire una palla sempre il più possibile uguale. La ceca invece è bravissima nell’usare alcune varizioni, tra cui le traiettorie mancine, e soprattutto rallentare tanto il gioco con palle molto cariche e lente. Corte, sia smorzate sia in palleggio proprio per mandare fuori giri e tenere in questa situazione scomoda l’ucraina che non ha mai acceso l’interruttore. Nemmeno quel frangente nel secondo set, dal 4-0 40-0 al 4-3, ha veri meriti se non cercare di spingere un po’ di più ma di contro aveva un’avversaria che stava giocando troppo di fretta e sbagliava, mostrando un volto sempre più cupo.
Se il primo set è finito alla ceca che ha preso il largo dal 2-2, nel secondo nessuna delle due giocava veramente bene ma Marketa teneva più la palla in campo e con lo sconforto della sua avversaria andava sul 4-0. Non ha chiuso quel game, ha buttato il turno di risposta successivo e sul 4-2 ha giocato malissimo. Per sua fortuna, il cambio campo sul 4-3 anziché affossarla le è servito per schiarire le idee ed è tornata alla trama che più le ha garantito successo: palleggio, abbastanza lento, e con palle sempre più corte e lavorate. Svitolina è tornata a sbagliare e il dritto anomalo in corridoio sulla palla break segnava il 5-3 per Vondrousova che, al servizio per il match, con un doppio fallo e un brutto cambio di dritto in lungolinea si faceva riprendere dal 30-0 al 30-30, ma trovava un preziosissimo ace per il match point, concretizzato con una prima di servizio al corpo.
Risultato pesantissimo per lei, che in carriera (anche a causa dei tanti problemi fisici) aveva vinto appena quattro partite su erba. Quest anno sembra scoccata la scintilla e sabato cercherà di coronare un percorso di grande spessore e che la riavvicinerà alla top-20. Adesso deve solo capire se sarà contro Ons Jabeur o Aryna Sabalenka.
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