[WC] E. Svitolina b. [19] V. Azarenka 2-6 6-4 7-6(11-9)
Mentre sul Centre Court si consumava il thriller tra Iga Swiatek e Belinda Bencic, il Court 1 aveva tra le mani un’altra partita divenuta una battaglia punto a punto (qui) davvero di buon livello tra Victoria Azarenka ed Elina Svitolina. La bielorussa non aveva mai perso in carriera contro l’ucraina, sempre vittoriosa in cinque precedenti compreso quello di Roma nel 2019 quando da 2-5 e match point per l’avversaria nel terzo mise insieme cinque game consecutivi.
Oggi il copione sembrava ripetersi, avanti 6-2 2-0, prima che si aprisse qualcosa di mai visto. Il gioco di Svitolina sembrava perfetto, in qualche modo, per esaltare gli scambi della ex numero 1 del mondo che prendeva campo appena possibile e arrivava abbastanza facilmente alla conquista del punto. Anche per questo, rivedendo gli stessi sviluppi, sembrava impossibile avere una partita competitiva. E invece Svitolina ha cambiato passo diventando più aggressiva e diventando meno succube negli scambi.
Il controbreak l’ha svegliata e ha scosso il pubblico, che patteggiava già abbastanza calorosamente per lei e da lì è salito in cattedra spingendola oltre il limite di una carriera. Probabilmente non è stato il massimo per Azarenka, a tratti era un’atmosfera molto calda e contro di lei, e in questo clima sul 4-4 con scambi abbastanza estenuanti Svitolina ha tenuto la battuta riuscendo a vincere il game successivo in risposta. Un set pari, già una mezza impresa rispetto a mezzora prima. E l’allungo sul 3-0 al terzo set sembrava quasi avvicinarla a qualcosa di enorme, anche perché era reduce dai quarti di finale a Parigi e replicare a Wimbledon dove è sì 70 del mondo ma ha avuto il regalo di una wild-card per poter giocare, la cosa assume contorni ancor più particolari.
Azarenka ha ritrovato spinta ed efficacia risalendo sul 3-3, ma da lì entrambe hanno tirato dritto senza particolari sofferenze al servizio fino al tie-break. In uno scenario di tensione e, a quel punto, davvero un 50-50, l’equilibrio totale è proseguito fino alla fine. Sul 9-8 Elina non concretizzava un primo match point ma una brutta smorzata della rivale gliene concedeva un secondo, sul 10-9, concretizzato addirittura con un ace, non proprio la specialità della casa.
Il boato levatosi dagli spalti è stato enorme. Lei crollata a terra incredula ed esausta. Due ore e 50 che conserverà a lungo nel suo cuore, per tutto quello che sta vivendo e per la gioia di aver finalmente battuto Azarenka con una partita così intensa. Adesso, o meglio martedì, scenderà in campo sul Centre Court per sfidare Swiatek, entrambe sopravvissute a una giornata dove non partivano favorite ma hanno saputo ribaltare i pronostici con tanto cuore.
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