Sette scontri, sette vittorie, 14 set vinti e nessuno perso. Cammino netto per Iga Swiatek, che replica a livello di Roland Garros la vittoria nella finale dello scorso anno per imporsi nuovamente ai danni di Coco Gauff. Se dodici mesi fa si trattò di un netto 6-1 6-3 su cui pesò anche l’emozione della statunitense per la prima finale Slam contrapposta alla fame e alla cattiveria agonistica della sua avversaria.
Oggi c’è stata un po’ più partita, soprattutto nella fase centrale del 6-4 6-2 che ha premiato la numero 1 del mondo. Swiatek, ai micrfoni di Marion Bartoli, ha spiegato anche molto bene l’andamento odierno: Coco ha saputo adattarsi molto bene alle condizioni climatiche, forse anche meglio di lei che alle volte smarriva precisione o agiva con troppa fretta.
Come in diverse partite già affrontate qui, Swiatek ha cercato di essere abbastanza aggressiva ma peccava soprattutto nelle fasi in cui era controvento. Non era qualcosa di davvero fastidioso, ma costante, e la differenza era abbastanza evidente nel giocare con o contro vento. Iga stessa, servendo a favore, superava anche i 180 chilometri orari. Gauff ha giocato alcune risposte ottime per profondità e pericolo. Controvento la polacca doveva cercare di mandare fuori timing la statunitense, diversamente la sua avversaria era in grande affanno se non trovava qualche solida prima.
Così il primo vantaggio della campionessa in carica, sul 3-1, è stato subito cancellato da un brutto dritto sulla palla del controbreak. Gauff cercava spesso, soprattutto col dritto, di alzare parecchio la traiettoria. Offrire una palla molto carica di spin e difficile da impattare, “sporca”, senza peso. C’è stato un momento dove cercava di mettere l’avversaria in una posizione scomoda per poi provare un’accelerazione, perlopiù col rovescio. Sul 4-3 risaliva con coraggio annullando una palla break spingendo, a favore di vento, la seconda a 150 al corpo sorprendendo la polacca che poi cominciava a sbagliare e innervosirsi, ma dal 4-4 15-30 ha compiuto due miracoli per girare a favore altrettanti punti che sembrava condannata a perdere. La prima vincente sul 40-30 è stata una sorta di liberazione e, con Gauff al servizio controvento, ha cominciato con un bel passante in corsa seguito da una risposta potente e precisa. Sotto 0-30, l’americana è crollata perdendo a zero il servizio.
Nel secondo set c’era ancora qualche difficoltà per la numero 1 del mondo, ma è girato tanto nel terzo game. Controvento Iga perdeva ancora il controllo dei colpi e si salvava sullo 0-30 ma non sul 15-30. Sotto 15-40, ha avuto tre regali enormi (per momento e importanza della partita) della sua avversaria con altrettanti dritti in risposta colpiti molto male. Il primo su una prima di servizio centrale a oltre 170 all’ora; il secondo, il più grave, sul 30-40 quando Swiatek era costretta a una seconda di servizio che causa vento a fatica ha rimbalzato al centro del rettangolo del servizio. Palla lenta che Gauff ha voluto colpire forte e a tutta verso il centro del campo, sbagliando in lunghezza. Lei che dopo aver colpito male la prima risposta si era fatta anche cenno di rimanere calma e non esagerare. E uguale poi su un altro dritto stavolta affossato a fondo rete sul 40-40.
Swiatek, salvatasi, ha poi trovato l’allungo sul 3-2 concretizzando il break vincendo bene un game controvento con tanto di ace al centro sul 30-15. In risposta sul 5-2, trovatasi anche a favore di vento, è andata subito 0-30 e di nuovo alla prima occasione ha chiuso la partita. Questa è per lei la terza semifinale a Parigi in cinque apparizioni, e domani affronterà la sorpresa di questo lato del tabellone: Beatriz Haddad Maia.
Per una esperta di questi terreni c’è contro la completa “novellina”. Pur trovandosi ormai da un anno in zona top-20, la brasiliana non aveva mai superato il secondo turno in uno Slam in carriera. Qui ci è riuscita arrivando fino alle porte della finale con un cammino fatto di tante lotte vinte in rimonta, partite almeno di due ore e mezza, maratone anche oltre le tre ore (lunedì una di quasi quattro) e un match point salvato al terzo turno contro Ekaterina Alexandrova.
Oggi Haddad Maia si è imposta 3-6 7-6(5) 6-1 contro Ons Jabeur, facendo benissimo sul finire del secondo parziale quando è risalita dal 5-5 15-40 prendendosi il set al tie-break e poi approfittando del crollo verticale di Jabeur, sparita dal campo a inizio del set decisivo e vittima di grande confusione mentale perché pur recuperando uno dei due break di ritardo sotto 0-3 si è ulteriormente smarrita quando sul 40-40 ha giocato una prima di servizio e convita fosse out e ha tirato un calcio alla palla quando in realtà era tutto buono, perdendo poi la battuta nel punto successivo.
Swiatek e Haddad Maia si sono affrontate lo scorso anno negli ottavi di finale del WTA 1000 di Toronto. Vinse, a sorpresa, la brasiliana 6-4 3-6 7-5 in circa tre ore di gioco, in condizioni abbastanza ventose e contro una polacca quel giorno davvero fallosa col dritto, all’inizio di quel mese incredibile dove pur con tutti i problemi di adattamento finì per vincere lo US Open.
Risultati
[1] I. Swiatek b. [6] C. Gauff 6-4 6-2
[14] B. Haddad Maia b. [7] O. Jabeur 3-6 7-6(5) 6-1
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