Dopo ‘s-Hertogenbosch 2015, Linz 2018 e la perla del WTAA 1000 di Montreal 2021, Camila Giorgi si aggiudica anche il WTA 250 di Merida, torneo messicano alla prima edizione nello Yucatan Country Club dopo essere stato spostato da Guadalajara.
È il terzo titolo 250 della lista, ottenuto tra vittorie mirabolanti (il 6-0 6-0 contro Sloane Stephens nei quarti di finale) e altre dove ha avuto molto più da soffrire (ieri in semifinale contro Katerina Siniakova, battuta solo 7-5 7-6, o oggi in finale).
Una bella iniezione di fiducia per la marchigiana, che dopo aver perso i punti della vittoria ottenuta in Canada lo scorso agosto era sprofondata ai margini delle prime 80 del mondo e in questi mesi non erano arrivati segnati troppo positivi a livello di risultati, tanto che era ancora ancorata al numero 68 delle classifiche. Rientrerà tra le prime 50, uno step più veritiero del suo livello.
Come più veritiera sarà la nuova classifica di Peterson, a Merida giunta in finale partendo addirittura dalle qualificazioni, segnata come 140 del ranking WTA ma ex top-50 con un periodo abbastanza lungo di crisi alle spalle. In Messico, però, la svedese è sembrata ritrovare quelle qualità che nel 2019 la portarono a due finali (vinte) nella parte conclusiva della stagione. Giocatrice che come caratteristiche principali ha la solidità da fondo, con un dritto abbastanza arrotato e pesante, in settimana aveva battuto sia la numero 1 del seeding Magda Linette (recente semifinalista all’Australian Open) sia la numero 5 Alycia Park (una delle giovani più attese del 2023) per 6-4 6-2.
Peterson ha pure qualche rimpianto oggi, perché nel 7-6(3) 1-6 6-2 per Giorgi ha dominato le fasi iniziali del primo set fin quando sul 5-4 non è riuscita a chiudere il set pur trovandosi 30-0 col servizio. Un po’ di tensione, una Camila che lì ha premuto forte sull’acceleratore per mandarla ancor più in crisi, e quattro punti consecutivi le hanno dato il controbreak. L’inerzia da lì è cambiata: Rebecca ha dovuto annullare un primo set point sul 5-6, poi nel tie-break è partita malissimo scivolando indietro 0-3, preludio al netto 7-3 in favore dell’azzurra.
È riuscita, la svedese, a non farsi segnare troppo dall’accaduto e ripartire bene tenendo con agio i primi due turni di battuta del secondo set. Sul 2-1 in suo favore, il servizio di Giorgi è crollato, ha cominciato a sbagliare molto di più e a subire due break abbastanza rapidi fino al netto 6-1 per l’avversaria, che nel parziale decisivo saliva addirittura sul 2-0 e 40-40 in risposta. I tre game successivi hanno segnato il match: Giorgi ritrovava un buon livello e un rapido controberak la portava sul 2-2, poi si aggiudicava un importantissimo turno di battuta ai vantaggi. Lungo, faticoso, con due opportunità per Peterson cancellate e di nuovo come nel primo set la sensazione che fosse un 5-4 e servizio, quando tutto come inerzia può girare in un amen. L’azzurra, tornata avanti, ha vinto ancora ai vantaggi un game stavolta in risposta per il 4-2 e da lì si è involata fino alla vittoria, ottenuta nell’ottavo game.
Sia Camila sia Rebecca sono segnate ora per il WTA 250 di Monterrey, sempre in Messico, nella settimana che precede il WTA 1000 di Indian Wells, primo grande appuntamento di marzo.
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