Spendida prima giornata di Wimbledon con due partite che rimarranno impresse a lungo nella memoria non solo dei protagonisti ma anche degli spettatori. Ha cominciato Davidovich Fokina, protagonista di un match drammatico contro uno dei favoriti del torneo, Hubert Hurkacz, semifinalista lo scorso anno e fresco vincitore di Halle. Il polacco ha forse sbagliato qualcosa nel percorso di avvicinamento a Wimbledon, perché dello straordinario giocatore che aveva superato Auger Aliassime, Kyrgios e Medvedev non è rimasto che una specie di ombra. Falloso persino al servizio, Hurkacz dopo aver perso il primo set al tiebreak è calato poco a poco lasciando via libera allo spagnolo. Sembrava una partita segnata, perché Davidovich Fokina andava a servire sul 5-3 del terzo e si portava 40/0 ma incredibilmente non solo non chiudeva ma sprofondava in un baratro che lo conduceva non solo a perdere sei game di fila e nove su dieci ma pure in svantaggio di un break al quinto. Hurkacz fra l’altro non faceva niente di diverso dai primi due set, bravo a comprendere cosa stava succedendo all’aversario e limitandosi a cercare di tenere la palla lunga e in campo. Sembrava fosse sufficiente, ma dopo un’ora di cupio dissolvi Davidovich riusciva a calmarsi e quanto meno a rigiocare un tennis non brillantissimo ma nemmeno da circolo. Tanto bastava per recuperare il break ma Hurkacz finalmente riusciva a mettere un po’ d’ordine nel suo gioco e tornava avanti fino ad avere la possibilità di servire per il match. Sul 30/30 stavolta Fokina trovava tutto il coraggio che non aveva avuto durante il match e giocava due punti splendidi che lo rimettevano in corsa. La partita si chiudeva a super tiebreak e di nuovo si assisteva ad una rimonta a questo punto non troppo inaspettata. Hurkacz andava avanti 7-4, favorito ancora dall’agitazione di Fokina, ma perdeva cinque punti di fila, dando ancora due match point all’avversario. Quello sul proprio servizio Davidovic Fokina lo sprecava ancora, e doveva allora pensarci Hurkacz, affondando un dritto in mezzo alla rete, a firmare la prima clamorosa sopresa del torneo.
Ma se questo match verrà ricordato per l’altissimo tasso di emotività, quello che ha visto Struff e Alcaraz protagonisti sarà ricordato per la straordinaria bellezza del gioco dei due protagonisti. A ritmi vertiginosi, ma senza per questo essere dei cavernicoli dediti a scambiarsi mazzate, il tedesco e il ragazzino spagnolo hanno deliziato il pubblico del campo numero 1 con rovesci e dritti di straordinaria fattura e con la capacità di tocco manifestata sia in risposta sia in alcuni colpi vicinissimo alla rete. Struff ha rischiato tutto quanto poteva rischiare, soprattutto tirando delle secondo straordinariamente efficaci, ma alla fine è crollato fisicamente a metà del quinto set. Il tedesco non ha quasi più messo una prima, si è salvato in un primo tempo perché Alcaraz è ancora giovane e fa fatica a cogliere i momenti diversi del match, ma ha pagato l’enorme divario fisico col rivale, che continuava a correre come se fosse inizio match. Partita davvero bellissima, con una particolare menzione per il terzo punto del tiebreak del quarto set, giocato in modo strepitoso da entrambi e chiuso con u recupero prodigioso ad una mano, di tocco, di Alcaraz.
C’è stato anche il tempo per vedere i soliti balbettii iniziali di Djokovic, che stavolta gli sono costati anche un set, il secondo, contro un buon Kwon che è sembrato crederci abbastanza. Il coreano ha aavuto la sua ultima occasione nel secondo game del quarto, quando ha giocato maluccio due palle break che avrebbero potuto complicare l’incontro di DJokovic. Il serbo ad ogni modo farà bene a rivedere la sua idea di partenza lenta come al solito, perché al prossimo turno dovrà vedersela con Kokkinakis, autore di una buona prestazione ma che forse non è fisicamente pronto per reggere una battaglia, nel caso la partita si allungasse.
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