Non è storia, non è lieto fine. Serena Williams ha salutato Wimbledon, edizione 2022, perdendo un match incredibile contro Harmony Tan, che farà 25 anni a settembre e in carriera fin qui non è mai riuscita a sfondare, fermandosi al massimo al numero 90 del ranking WTA.
Stasera, però, ha vissuto la sua serata magica sul Centre Court del torneo più famoso del mondo intrappolando l’ex numero 1 del mondo tra slice e smorzate fino a batterla 7-5 1-6 7-6, 10-7 il punteggio del supertiebreak decisivo.
Un match di cui si riesce a dire ben poco, cercando di riallacciare il filo di oltre tre ore incredibili. La solita partenza lenta della statunitense aveva dato un 2-0 di vantaggio alla francese, raggiunta e superata col break del 4-2 che però Serena non era riuscita sorprendentemente a confermare. Qui il primo passaggio fondamentale: il servizio non l’ha tolta dai guai e Tan è rientrata agganciando poi il 4-4 con un gran passante di rovescio. L’equilibrio è durato poco e stavolta è stata Harmony a prendere vantaggio con un game in risposta vinto sul 5-5 dove ha riempito l’area avversaria con slice e controslice lungolinea che hanno sempre destabilizzato l’americana.
Le grandi e continue variazioni della francese stavano facendo molto male, mostrando la scarsa abitudine di Serena nel gestire palle di questo genere e costringendola a brutti errori per perdere il primo set 7-5. Nel secondo l’enorme differenza l’ha fatta il game sull’1-0 per Williams, quando ci sono voluti 20 minuti per strappare la battuta a Tan, che aveva caparbiamente cancellato le prime cinque chance ma dopo una riga in risposta abbastanza fortuita colpita da Serena è capitolata e da lì ha mollato la presa.
Il set decisivo sembrava una piccola formalità, soprattutto perché Serena è andata avanti 3-1. Dopo un parziale di 9 game vinti su 11, però, di colpo hanno cominciato a fioccare errori su errori con una Tan di nuovo in fiducia e che non solo recuperava il break ma tornava avanti 4-3, spingendosi fino al 15-30. Serena qui ha reagito benissimo, con pazienza e lavorando ogni punto con massima attenzione, salvandosi e poi superandosi in almeno due circostanze per prendersi il break del 5-4. Sembrava finita, e invece un brutto inizio al servizio ha dato una chance alla rivale che sulla palla break l’ha chiamata a rete con l’ennesima palla corta passandola poi col rovescio incrociato e addirittura portandosi sul 6-5. Al servizio per restare nel match, Williams è scivolata di nuovo indietro 15-30 e stavolta ha concesso pure match point, salvandolo però con un’ottima palla di dritto in lungolinea.
Serena è scattata avanti 4-0 nel supertie-break, ma una combinazione smorzata e volèe della francese seguita da slice molto tesi di dritto l’hanno riportata immediatamente sotto fino al sorpasso sul 5-4. Due punti della statunitense, due della francese: 7-6 Tan, che sul 7-7 spezzava l’equilibrio grazie a un angolo di rovescio abbastanza stretto seguito da un dritto lungolinea vincente. Sul 9-7, infine, il match point decisivo e la gioia immensa di una vittoria che le rimarrà per sempre.
Tra le altre big di giornata, ha fatto una buona impressione Simona Halep. La rumena aveva di fronte l’ostacolo forse più impegnativo per un primo turno in Karolina Muchova, ai quarti di finale a Wimbledon nelle ultime due edizioni (2019 e 2021).
La ceca anche oggi sembrava aver avuto un buon approccio con due game iniziali interessanti, ma Halep ha reagito molto bene dallo 0-1 0-30 e ha staccato l’avversaria grazie al break sull’1-1 fatto soprattutto di un suo marchio di fabbrica: la profondità in risposta. Simona si muoveva molto bene, non soffrendo più di tanto le variazioni che l’avversaria poteva proporle e vincendo il braccio di ferro nella fase centrale del primo set per dilagare e chiudere 6-3 6-2. Al secondo turno avrà Kirsten Flipkens, all’ultimo torneo della carriera in singolare e che oggi ha superato la qualificata australiana Jaimee Fourlis 7-5 6-1.
Molto comodo l’esordio di Paula Badosa, che prova a mettersi alle spalle un periodo pessimo con un 6-2 6-1 ai danni della qualificata Louisa Chirico. I match pesanti, però, devono ancora arrivare e difficilmente Irina Bara al secondo turno rappresenterà per lei un’insidia di qualche tipo.
Sofferto, invece, il primo turno di Cori Gauff che ha battuto soltanto 2-6 6-3 7-5 Elena Gabriela Ruse. Otto doppi falli per la recente finalista del Roland Garros ma un terzo set vinto di forza e carattere grazie soprattutto al break nell’undicesimo game in un turno di servizio eterno della sua avversaria, che è poi capitolata. La statunitense al secondo turno avrà un’altra rumena: Mihaela Buzarnescu, che ha superato 6-4 6-2 Nastasija Schunk. Questa è anche la zona di Amanda Anisimova, numero 30 del seeding, impostasi 6-3 6-4 contro la lucky loser Yue Yuan. È tornata invece al successo Barbora Krejcikova, che non vinceva una partita da metà marzo appena prima del lungo infortunio che l’ha tenuta lontana dai campi per tre mesi: 7-6(4) 6-3 contro Maryna Zanevska in una partita non bella, ma molto importante per la ceca che al prossimo turno avrà Viktorija Golubic, lo scorso anno giunta ai quarti di finale qui a Wimbledon.
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