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ATP Roma: Sinner per la prima volta nei quarti, battuto Krajinovic. Ora nuova sfida con Tsitsipas

Il servizio di Sinner. Un colpo che fino a qualche tempo fa non figurava certo tra i migliori nel repertorio dell’attuale numero 13 ATP. I progressi, invece, sono stati esponenziali, e sembra quasi di toccare con mano l’esperienza di lunghe ore trascorse in allenamento, a provare e a riprovare, perfezionando il gesto, rendendolo sempre più efficace nei minimi dettagli. E oggi si sono ammirati in maniera inequivocabile i frutti di tanto lavoro.

È stato, infatti, proprio con il servizio che Jannik si è cavato d’impaccio nei momenti più difficili della sfida con Filip Krajinovic, che metteva in palio un posto nei quarti di finale degli Internazionali d’Italia. Alla fine, sono giunti ben tredici ace, diversi dei quali, per di più, messi a segno nelle occasioni che contavano maggiormente, evitando di alimentare nel serbo concrete speranze di rimonta. E così l’altoatesino, vittorioso per 6-2 7-6(6), è per la prima volta fra gli otto migliori del Foro Italico.

Al di là del nome non certo altisonante, Krajinovic era avversario da non sottovalutare: oltre a beneficiare di un giorno abbondante di riposo in più, il trentenne serbo, n. 54 ATP (ma con un best ranking al n. 26, toccato nell’aprile di quattro anni or sono), aveva battuto rivali di qualità come Tiafoe e Rublev. La sua presenza negli ottavi, insomma, non poteva dirsi casuale, tanto più che vi era approdato già nell’edizione settembrina, quella del 2020, superando Auger-Aliassime e Cecchinato per arrendersi in due set equilibrati a Djokovic.

Si è cominciato alle tre e mezza, con il sole capitolino che picchiava forte in campo e sulle tribune, alleggerito a tratti solo da qualche fin troppo timida folata di vento. Sinner ha strappato il servizio all’avversario già nel terzo game, con un diritto fortunato sulla palla break, che, non centrato appieno, ha assunto una traiettoria strettissima, divenendo imprendibile.

Jannik, visibilmente in fiducia, serviva bene e manteneva il comando degli scambi, con diverse variazioni, tra dropshot e discese a rete, come negli ultimi tempi sta tentando di fare sempre più, segnale inequivocabile dell’acclarata volontà di esplorare nuove vie, arricchendo il bagaglio tecnico e il ventaglio di opzioni a disposizione per aggiudicarsi gli scambi. Con naturalezza è arrivato un nuovo break: l’altoatesino è salito 5-1, chiudendo 6-2, proprio come ieri sera contro Fabio Fognini. Un dato impressionava più di ogni altro: i sei ace messi a segno in appena quattro turni di battuta.

Due doppi falli del serbo nel game d’apertura hanno contribuito a donare un immediato vantaggio a Sinner nel secondo parziale. Issatosi sul 2-0, però, il ventenne di San Candido, che sembrava in pieno controllo, ha accusato un passaggio a vuoto. Al contempo, l’azione di Krajinovic si è fatta più efficace, le bordate hanno cominciato ad atterrare con sempre maggiore frequenza in prossimità della riga di fondo, ed ecco che d’improvviso, nel quarto gioco, è arrivato il controbreak. Un match che stava scivolando via liscio si è complicato, trasformandosi in lotta punto a punto, con il serbo che teneva piuttosto agevolmente il servizio e Jannik costretto invece non di rado a soffrire.

Indietro 5-4, sul 30 pari, a due quindici da un possibile set decisivo, l’azzurro ha estratto dal cilindro due ace consecutivi. Ci si è affacciati al tie-break con il tennista di Sombor che nel corso del set aveva ottenuto sei punti in più, tenendo inoltre a zero tre degli ultimi quattro turni di battuta. Sinner, però, è partito bene, involandosi sul 4-1, con due servizi a seguire. Non era finita, perché Krajinovic ha conquistato quattro punti di fila, operando il sorpasso sul 5-4. E qui, di nuovo a due punti dal terzo, ecco che sono arrivati altri due ace, uno dietro l’altro, il dodicesimo e il tredicesimo dell’incontro.

Sul primo matchpoint Jannik ha affondato in rete la risposta. Se n’è procurato subito un altro, ed è stato quello buono: campo aperto con il servizio a liberare il terreno per il diritto vincente, che ha lasciato spazio alla gioia e al sollievo.

In un match dai due volti, Sinner ha dominato nella metà iniziale, si è complicato la vita, ma è stato abile a evitare di invischiarsi in un terzo set che avrebbe potuto rivelarsi quanto mai insidioso. L’ex numero 9 ATP si era imposto con un punteggio simile (6-3 7-5) nell’unico precedente, peraltro non troppo significativo perché disputato su una superficie ben diversa, il cemento indoor, nella semifinale di Sofia 2021.

Una curiosità: i due avevano incrociato le racchette già nel gennaio precedente, nell’esibizione A Day at the Drive, in scena ad Adelaide: Jannik avrebbe dovuto affrontare Novak Djokovic, ma il n. 1, sofferente per una vescica alla mano, aveva preferito farsi rimpiazzare inizialmente dal connazionale. Krajinovic si era così aggiudicato un set per 6-3, ma poi, per il tripudio degli spettatori, aveva lasciato a sorpresa il posto in campo proprio al ristabilito Nole, che ne aveva vinto un altro con identico punteggio. Chiaro che si trattasse di uno show stile “wrestling”, a uso e consumo del pubblico in festa, e che a nessuno sia mai passato per la testa di conteggiare questi risultati tra quelli ufficiali…

Tornando alle faccende serie, Jannik contenderà un posto in semifinale a Stefanos Tsitsipas. Dopo aver annullato due matchpoint ieri a Grigor Dimitrov, il greco ha faticato anche oggi, almeno in principio, dinanzi a Karen Khachanov. Il russo gli ha strappato il primo set, poi il numero 4 del seeding ha sistemato gli automatismi, infilando una serie di nove giochi consecutivi e prevalendo in scioltezza con il punteggio di 4-6 6-0 6-3.

Sarà la terza sfida romana tra Jannik e Stefanos. Entrambe le precedenti hanno avuto luogo al secondo turno, con un’affermazione per parte: 6-3 6-2 per l’ateniese nel 2019, 6-1 6-7 6-2 per il nostro l’anno dopo. Tsitsipas si è imposto senza concedere parziali negli altri due confronti diretti, la semi di Barcellona 2021 e lo scorso gennaio nei quarti degli Australian Open.

«A Melbourne lui ha giocato benissimo, io molto meno», ha ricordato Sinner in conferenza stampa. «Qui, però, siamo sulla terra, è un altro periodo della stagione. Domani vedremo, di sicuro dovrò innalzare subito il livello».

Poi l’azzurro ha parlato di nuovo del rapporto che lo lega al coach Simone Vagnozzi: «Mi sembra di conoscerlo già da tanto tempo, ci capiamo al volo. Mi piace come stiamo lavorando. Andiamo avanti così, c’è anche da avere pazienza, ma la strada è quella giusta. Stiamo cercando non solo di cambiare il gioco ma anche di essere più intelligenti, vedere cosa fa l’avversario e trovare la giusta contromossa».

Una battuta finale su Roma: «Purtroppo in questi giorni non ho avuto modo di distrarmi e visitare la città, sono stato a cena fuori solo sabato. Che cosa ho preso? Affettati, fiori di zucca fritti e pasta al ragù… Tutto il resto del team, però, ha mangiato la carbonara!».

Fabrizio Fidecaro

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