Clamorose prestazioni per Simona Halep e Iga Swiatek nei primi due quarti di finale del WTA 1000 di Indian Wells.
Due vittorie nette, devastanti ed entrambe sotto l’ora di gioco, per ricreare in semifinale una sfida che manca da poco più di un anno, quando la rumena si impose in rimonta negli ottavi di finale dell’Australian Open. 2-1 i precedenti a favore dell’ex numero 1 del mondo.
[3] I. Swiatek b. [25] M. Keys 6-1 6-0
Più o meno attorno al minuto 25, sul punteggio di 5-0 per Iga Swiatek nel primo set, Madison Keys è riuscita a trovare un rovescio lungolinea terminato negli ultimi centimetri di campo. Era vincente, tra tanta fatica, e con due buoni servizi evitava il 6-0. Siamo stati a pochissimo da un nuovo 6-0 6-0 in un 1000 per Swiatek, che ha impressionato per gran parte di una partita da subito messasi prepotentemente sui suoi binari e che ha ottenuto in 57 minuti la quarta semifinale del suo 2022.
Se la vittoria di Simona Halep contro Petra Martic, anche con un punteggio abbastanza netto, sembrava fattibile al di là della resa della croata, ci si aspettava di più dal primo match serale viste anche le difficoltà di questi giorni per la giocatrice di Varsavia, che invece è volata verso un 6-1 6-0 che per diversi tratti l’ha vista devastante.
La statunitense ha fatto poco per opporsi, e forse è la nota peggiore perché il suo tennis non ha quasi mai funzionato e le dinamiche nei vari punti le erano spesso contro. Da Doha, soprattutto dalla partita di quarti di finale contro Aryna Sabalenka, Swiatek ha sfoderato un livello in risposta da far rabbrividire le avversarie. Qui in California si era più volte complicata la vita per blackout generali che però non intaccavano percentuali di break che erano prima di oggi al 60% rispetto ai game di risposta giocati. Keys avrebbe dovuto tenere lo scambio in pochi colpi, essere aggressiva e quasi sempre efficace sfruttando le seconde di servizio della polacca, togliere qualche sicurezza alla numero 3 del seeding.
Nulla di tutto ciò, anzi. Break per il 2-0, allungo per il 3-0. Dal 30-30 nel primo game al 4-0 Iga ha vinto 14 dei 16 punti giocati. C’erano diversi errori della numero 25 del seeding, ma l’aggressività in risposta di Swiatek era soffocante. A tratti, soprattutto verso fine set, si vedeva Keys essere lei, addirittura, a cercare di alzare la traiettoria dei propri colpi per respirare e cercare di uscire in qualche modo da una situazione dove non aveva chance alcuna. Sullo 0-5 sembrava finalmente avviata a un game facile, ma dal 30-0 due pallate in risposta della polacca le davano il 30-30, un brutto rovescio addirittura dava quella palla del 6-0 che è riuscita a cancellare e sbloccare il suo score. E viene da dire “meno male”. Swiatek ha forse accusato un lieve calo nel settimo game, quando sul 5-1 ha sbagliato un dritto sul 15-0 ed era il terzo colpito male negli ultimi minuti, con una prima di servizio forse un po’ troppo assente. Si è tirata su sul 15-30 con un buon dritto sull’incrociato, ma un dritto in ritardo dava una palla break alla statunitense, annullata da due colpi sempre col dritto. Al quarto set point complessivo è riuscita a chiudere il parziale.
Il secondo parziale è stato come il primo. Swiatek partiva subito col break, lo confermava e sul 2-0 si esaltava con due risposte profonde dal 15-15 e una corta sul 15-40 per chiamare a rete Keys e passarla. Sullo 0-4 è sembrato che Madison potesse sbloccarsi, ma dal 40-15 si è beccata altre risposte sui piedi e una difesa incredibile a ribaltare lo scambio. Break, 5-0 e chiusura poco dopo con una prima vincente. Dopo le fatiche dei tre turni precedenti, ecco la Swiatek che può pensare in grande. Intanto si è già garantita un nuovo best ranking: da lunedì prossimo sarà numero 3 o 2 del mondo, a seconda dei risultati di Paula Badosa e Maria Sakkari.
[24] S. Halep b. P. Martic 6-1 6-1
Non c’è stato l’accenno di una partita equilibrata nemmeno nel primo confronto di giornata. Il quarto di finale del WTA 1000 di Indian Wells tra Simona Halep e Petra Martic si è chiuso in circa tre quarti d’ora con la rumena che ha dominato in lungo e in largo un’avversaria che già normalmente sarebbe partita senza i favori del pronostico ma che oggi ai primi accenni di scambi lunghi e faticosi si è quasi fermata, presa da una iniziale tensione e poi proseguita in un black out su cui forse hanno inciso le lunghe e faticose partite dei giorni scorsi.
Se Halep è arrivata a questa partita (e ora alla semifinale) senza quasi faticare non fosse stato per il secondo set ceduto contro Ekaterina Alexandrova all’esordio, Martic da non testa di serie ha avuto una partita in più e tanti set sulle gambe terminati almeno 7-5, con anche la battaglia di quasi tre ore contro Emma Raducanu al terzo turno. Il problema, nella prestazione della croata, è che la forbice tra lei e la rumena è stata da subito enorme. Sull’1-1, 15-15, ha giocato un punto abbastanza interessante dove Halep ha cercato tanta profondità col dritto sul rovescio avversario ma non ha sfondato, ha “mollato” la presa con un colpo interlocutorio al centro dove Petra ha colpito di dritto alzando la traiettoria e portando all’errore l’avversaria. Sembrava, quella, una via percorribile per la sua partita. In realtà, da quel momento, vincerà un solo punto nei successivi 30.
Impressionante, almeno da un punto di vista statistico, la serie messa assieme da Halep che si è vista negare il 30 (e lode) perché sul 4-1 40-0 ha giocato un rovescio lungolinea in contropiede uscito veramente di centimetri. Da quell’1-1 30-15 Martic al 4-1 e doppio break Halep la croata ha perso il dritto in almeno sette occasioni, aggiungendo anche due doppi falli, a testimonianza ulteriore di come tutto sia diventato troppo presto una sorta Everest da scalare a mani nude. E Halep dopo aver perso quel punto nel sesto game non si è minimamente scalfita: scambio dominato e nuovo errore di dritto della croata per il 5-1, gran scatto per recuperare una palla corta per il successivo 0-30 e lì Martic ha staccato, con un accenno di dropshot mal riuscito nel punto successivo e un ultimo dritto in rete per il 6-1.
Halep ha vinto 14 punti consecutivi dall’1-1 30-15 al 4-1 40-0, ne ha vinti addirittura 15 dal 4-1 40-15 al 2-0 30-0 nel secondo set. Tutto troppo facile per lei. Sta bene, è efficace, ma oggi era veramente difficile quale valore potesse avere. Nel terzo game si è un attimo fermata, Martic addirittura ha avuto due palle break ma in ogni occasione l’ex numero 1 del mondo ha comandato lo scambio e chiuso con attenzione. Sullo 0-3 Martic è riuscita a vincere un game, ma da lì verranno il quarto e il quinto game della partita chiusi “a zero” dalla sua avversaria, che al servizio sul 5-1 è arrivata fino al 40-15 prima di smarrire il dritto e concedere addirittura una palla break, annullata però da un nuovo scambio comandato fin dalle prime fasi. Due servizi non risposti, e la pratica era archiviata.
In confronto a Swiatek, la partita di Halep ha forse preso meno la scena perché, come dicevamo, un 6-1 6-1 contro Martic era forse prevedibile per la grande differenza nei valori tra le due giocatrici. Adesso, o meglio giovedì, sarà big match tra Simona e Iga.
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