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Wimbledon, Sabalenka spezza il tabù: prima volta ai quarti, ora una strepitosa Jabeur. Fuori Swiatek

[2] A. Sabalenka b. [18] E. Rybakina 6-3 4-6 6-3
[21] O. Jabeur b. [7] I. Swiatek 5-7 6-1 6-1

Dopo 15 tentativi, finalmente Aryna Sabalenka rompe il muro del quarto turno e accede tra le migliori otto di uno Slam. La bielorussa, numero 2 del seeding a Wimbledon dopo le rinunce di Naomi Osaka e Simona Halep, ha trovato una nuova vittoria in tre set e senza troppe discussioni fin qui si è portata a sole tre vittorie dall’essere potenzialmente numero 1 del mondo. C’è anche questa circostanza, oltre al jackpot di poter eventualmente vincere il primo Slam della carriera, nel caso in cui Ashleigh Barty fin qui apparsa in grande ritardo di condizione a causa dell’infortunio di Parigi non raggiunga ora la semifinale.

La ventitreenne di Minsk si è imposta oggi 6-3 4-6 6-3 contro Elena Rybakina, in una partita dove al minimo calo di rendimento una delle due cedeva nel lungo braccio di ferro che si instaurava sulla potenza e sulle pallate che partivano dalle rispettive racchette. Una partita quasi a specchio, in cui ha pesato soprattutto il calo di rendimento della prima di servizio della kazaka rispetto alle precedenti tre partite giocate a Church Road. Rybakina infatti aveva circa una prima su tre in campo, oggi invece è stata troppo spesso sotto al 50%, che voleva dire sperare in una seconda abbastanza solida dal non essere subito investita dalla risposta avversaria.

Non è stata una bella partita, dove l’inerzia derivava troppo spesso da chi non aveva feeling con la palla per un primo set in cui la kazaka ha perso spesso il campo. Ha reagito nel secondo, ha preso il break decisivo sul 3-3, ma nel terzo l’equilibrio è tornato di nuovo sovrano e, dopo aver salvato una palla break sul 2-2, Sabalenka ha fatto sua la partita con 12 punti consecutivi dal 3-3.

Il sorriso sul volto era enorme, le occasioni che aveva visto passare fin qui non erano circostanze dove era favorita come oggi, ma allo US Open 2018 era avanti 2-0 al terzo set contro Naomi Osaka e in Australia a inizio 2021 era 4-4 0-15 al terzo contro Serena Williams prima di perdere otto punti consecutivi. Oggi è stata lei a prendersi la vittoria, e adesso si giocherà un posto in semifinale contro Ons Jabeur.

Straordinaria prova della tunisina, che dopo Venus Williams e Garbine Muguruza si è imposta anche contro Iga Swiatek. L’andamento era molto simile, nel punteggio, alla partita contro la spagnola: perso il primo set 7-5, ha poi elevato in maniera esponenziale il proprio livello, dominando i successivi due senza concedere quasi più nulla. Seconda campionessa Slam di fila che deve cedere il passo, e questo avviene dopo che si era imposta di forza nel momento più combattuto della gara.

La polacca non aveva cominciato bene, si era data una prima scossa sull’1-3 ma in maniera abbastanza sorprendente sono arrivati due game molto brutti per entrambe: break Swiatek 3-3, break Jabeur 4-3. Ons aveva spesso il comando, con la sua palla che penetrava di più e mandava l’avversaria in ritardo e, complici le sue grandi aperture, perdeva ancora più tempo diventando più incline all’errore. Quando Swiatek però è riuscita a uscire da questa dinamica e far valere i suoi angoli, la partita diventava veramente piacevole in un gran confronto tra due ragazze che possono trattare la palla con tanta delicatezza. Nella fase finale, dopo un passaggio a vuoto prolungato, Swiatek è riuscita a rifarsi sotto. Il game del 5-4 con Jabeur al servizio è stato lungo, laborioso, e ha mostrato qualche crepa della numero 21 del seeding mentre Iga riusciva col rovescio a ritrovare il campo e i suoi angoli. Sono arrivati alla parità, lì dove Ons ha un po’ tremato e non aveva spesso la prima palla. Ha fatto una magia per annullare una delle tante palle break concesse, ma alla fine Swiatek ha fatto il punto del 5-5 e si è portata per la prima volta avanti grazie a un’altra magia con un colpo passato al di là del paletto.

Sotto 5-6, Jabeur ha continuato a tremare, forzando troppo il primo dritto e venendo colpita in contropiede. Rientrava fino al 30-30, ma ancora una volta non ha avuto la palla game e alla fine Iga ha trovato la chance col rovescio lungolinea. Lo sforzo importante profuso da entrambe, però, non si è tramutato in un secondo parziale dove Jabeur pagava lo scotto del set perso: Ons è ripartita ritrovando da subito le marce più alte e dopo un super dritto in corsa per il doppio break di vantaggio ha chiuso un game fondamentale dove ha salvato quattro palle break. Lì si è deciso il secondo set, mentre nel terzo c’è stato equilibrio solo nei primi game finché di nuovo Jabeur era avanti in risposta prendendo campo sul dritto della polacca, che sulla nuova palla break crollava con un doppio fallo che, unito alle tre palle del controbreak non sfruttate successivamente, sapeva di resa. Sul 4-1 ancora una volta Jabeur si esaltava da fondo campo, strappava per la settima volta il servizio (su 7 palle break giocate) e si involava verso un nuovo successo dal sapore storico. Come sempre le sta capitando ormai quando scende in campo.

È la prima volta che un tennista arabo o nord africano, maschio o femmina, è ai quarti di Wimbledon dal 1974 con l’egiziano Ismail El Shafei. E ora sfiderà Sabalenka per continuare il sogno.

Diego Barbiani

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