[1] A. Barty b. A. Blinkova 6-4 6-3
Una volta di più c’è la sensazione che quell’infortunio occorso ad Ashleigh Barty alla vigilia del Roland Garros abbia rovinato la parte migliore della sua stagione. Il livello messo in campo tra marzo e maggio era quasi sempre di altissimo valore, da numero 1 del mondo stava rispettando ogni aspettativa, vincendo titoli e procurandosi chance di vittoria ogni settimana, col chiaro intento di tornare a Parigi per riprendere da dove aveva lasciato nel 2019. Poi però l’infortunio, la forte fitta di dolore patita alla coscia appoggiandosi dopo un servizio e lo Slam che veniva così rovinato, col ritiro al secondo turno.
C’era pochissimo tempo da lì a Wimbledon e per lei è cominciata una corsa contro il tempo. È qui, è in campo, ma è visibilmente lontana (e tanto) da quella che era fino a un mese e mezzo fa. I problemi finora sembrano tanti, ma almeno il dolore sembra essere svanito perché il caricamento delle gambe al servizio ora riesce. Eppure, dopo gli 11 ace nel match d’esordio oggi sono arrivati addirittura nove doppi falli, record stagionale eguagliato. Per lei è un’anomalia già commetterne più di cinque. Oggi, a lungo andare, il movimento è diventato un problema importante e doveva servire con un po’ di spinta ma cercando soprattutto di cominciare lo scambio. E le gambe non sempre rispondevano, a testimonianza di come le quasi tre settimane di totale inattività stiano ora pesando.
Probabile che serva un miracolo per riaverla, ora, nelle condizioni dei mesi precedenti. È auspicabile per lei che possa almeno crescere nella rapidità del footwork, del lavoro dei piedi, che deve arrivare anche da maggiore spinta nelle gambe. Non è un caso che nel secondo set contro Carla Suarez Navarro avesse perso il controllo di tutti quei dritti e oggi lo stesso colpo non era sempre efficace. Forse non c’è stata quella lunga serie negativa avuta nel match d’esordio, ma il livello generale si mostrava vulnerabile anche contro Anna Blinkova, che solo una settimana fa veniva travolta 6-0 6-2 contro Angelique Kerber a Bad Homburg. Oggi invece la ventiduenne russa faceva partita alla pari. Sbagliava tanto coi colpi in lungolinea, ma i tentennamenti dell’australiana le davano spazio di ripresa. Entrambi i parziali sono stati pieni di break e controbreak: Barty sembrava essersi liberata dagli affanni col break del 4-3, ma si ritrovava immediatamente ripresa. Tornava avanti e riusciva a chiudere il parziale con alcune buone prime, ma la strada era ancora lunga.
Un iniziale 2-0 di vantaggio nel secondo set è evaporato quasi subito a causa di due doppi falli sul 2-1, poi sul 3-3 riusciva a riaprire un game da 40-15 per la sua avversaria e a portarsi avanti di un break malgrado una decisione errata dell’arbitro che ha fatto un overrule su una palla molto profonda ma atterrata nella parte esterna della riga. Per sua fortuna, nella ripetizione è riuscita a indovinare il passante in corsa di dritto che ha mandato fuori posizione a rete Blinkova, passandola col rovescio successivo. Sul 4-3, poi, un turno di battuta di grande sofferenza. Era andata avanti 40-15 ma da lì non ha più inciso al servizio, facendosi sempre investire dalla risposta e dovendo sperare di indirizzare in campo il colpo successivo per cominciare il punto. Ha dovuto annullare in tutto quattro palle break, cacciando un urlo di esultanza abbastanza anomalo per lei quando ha chiuso il turno di battuta per il 5-3, approfittando poi della situazione favorevole per chiudere la partita senza dover tornare al servizio, pur con un secondo errore dell’arbitro che sulla sua risposta di dritto sul secondo match point, terminata sulla riga e chiamata out, ha fatto ripetere il punto malgrado difficilmente Blinkova sia stata influenzata dal giudice di linea. Di nuovo, Barty è riuscita a far sua la ripetizione del punto, chiudendo definitivamente le sue fatiche odierne.
Il tabellone sembra darle ancora una mano, con una partita contro Katerina Siniakova (4-6 6-2 6-2 contro CoCo Vandeweghe) al terzo turno dove partirà molto favorita, ma la ceca può darle fastidio anche perché è reduce da una finale nella scorsa settimana ed è più in condizione di lei in questo momento.
Altri incontri
Passata nell’ombra fin qui, Barbora Krejcikova sta riuscendo a proseguire sulla bella scia del Roland Garros e dopo il 6-3 6-2 all’esordio contro Clara Tauson è arrivato un 7-5 6-4 ai danni di Andrea Petkovic. Alla prima apparizione a Wimbledon, la ceca è al terzo turno dove affronterà Anastasija Sevastova, che per la terza volta in due mesi si è imposta contro Marta Kostyuk (1-6 6-4 6-3 il punteggio odierno).
Dopo essersi salvata ieri contro Alison Van Uytvanck, invece, Elina Svitolina affossa nella giornata odierna nel 6-3 6-4 che premia Magda Linette. Partita coraggiosa della polacca, che probabilmente ha avvertito da subito le difficoltà dell’ucraina, sempre molto inefficace in fase di spinta e abile a produrre qualcosa troppo spesso soltanto quando è chiamata a una fase di difesa. Oggi è stata ancora troppo lontana dai suoi standard, e ormai purtroppo per lei è una caratteristica che si nota da troppo tempo. Era testa di serie numero 3 in questo Slam, ma come Kenin (numero 4) è in un lungo periodo negativo che la rendeva un bersaglio troppo facile.
Sarà dunque Linette ad affrontare Paula Badosa al prossimo turno, con la spagnola impostasi 6-4 6-1 contro Yulia Putintseva e che vuole ancora una volta riproporsi nel buco di tabellone che si è creato dopo aver raggiunto i quarti di finale a Parigi nello spazio in cui erano presenti diverse big come Naomi Osaka e Bianca Andreescu, ma di fatto la condizione delle migliori (pessima) lasciava presagire un probabile stravolgimento dei valori.
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