Mentre Nole Djokovic ha rifinito la preparazione in vista di Parigi andando a vincere in scioltezza il secondo dei due tornei disputatosi quest’anno a Belgrado, riscattando così la bruciante sconfitta subita in semifinale per mano del russo Karatsev nel primo torneo, sui campi del President Tennis Club di Montechiarugolo a Parma, si è scritta un’altra luminosa pagina di una stagione azzurra che sempre più appare come il frutto di un incantesimo dal quale, a questo punto, abbiamo quasi paura di doverci risvegliare.
Settimanalmente ormai, i tennisti azzurri sono, a turno, attori di primo piano, qualsiasi sia l’importanza del palcoscenico. Stavolta è toccato a Marco Cecchinato che, alla vigilia dello Slam parigino che lo rese “famoso”nel 2018, quando approdò in semifinale dopo aver battuto Djokovic nei quarti, aveva solo bisogno dell’occasione giusta per ritrovare l’autostima che negli ultimi tempi aveva smarrito e uscire da una crisi di risultati che lo aveva fatto scivolare in classifica fuori dai top 100.
Il tennista siciliano non ha vinto il torneo, costretto ad inchinarsi nell’ultimo atto ad un sontuoso Sebastian Korda, la promessa più interessante del momento per il tennis a stelle e strisce, ma ha dimostrato di essere sulla buona strada per tornare ad essere protagonista di spessore sulla superficie che più gli aggrada. Le vittorie ottenute in settimane sono state convincenti, contro avversari che prediligono il “mattone tritato”: dopo l’esordio contro il napoletano Raul Brancaccio, al debutto nel circuito maggiore, ha piegato, sempre contro pronostico, tre avversari contro cui non aveva mai vinto: lo sloveno Bedene (n.54) con cui aveva perso i sette precedenti giocati in carriera senza mai vincere un set, lo slovacco Gombos e lo spagnolo Munar con cui, in entrambi i casi, aveva perso l’unico precedente.
In virtù di questo risultato Cecchinato torna di slancio tra i top 100 risalendo fino alla 83sima posizione e di conseguenza l’Italia torna ad avere 10 tennisti tra i top 100. Da segnalare, in ottica prospettica, l’esordio molto convincente nel circuito maggiore anche di Flavio Cobolli (classe 2002), n.429 del ranking. Il tennista toscano che si era già posto all’attenzione lo scorso mese raggiungendo la finale nel Challenger di Roma 2, ha onorato la wild card che gli è stata concessa battendo all’esordio l’americano Giron dopo una dura battaglia (3-6 7-6 7-6), arrendendosi nel turno successivo al tedesco Struff, quarta testa di serie, soltanto al tie break del set decisivo (6-4 4-6 6-7 il punteggio finale). Grande prova di carattere e buoni fondamentali. Da seguire con attenzione.
A Parma abbiamo assistito anche alla seconda vittoria stagionale nel torneo di doppio di Simone Bolelli che sembra aver trovato un ottimo affiatamento con l’argentino Maximo Gonzales in coppia col quale aveva già vinto a Santiago.
Ultima notazione riguarda le qualificazioni del Roland Garros: con sette tennisti in campo maschile gli italiani hanno vinto cinque partite. Si poteva fare maglio ma in ogni caso si è qualificato meritatamente Alessandro Giannessi, he ha dovuto tra gli altri superare la testa di serie n.8 ,l’argentino Francisco Cerundolo, mentre in campo femminile non ce l’ha fatta Sara Errani che pure partiva come quinta favorita, ma in compenso vi è riuscita Elisabetta Cocciaretto, eliminata sul campo ma ripescata come lucky loser.
Altri numeri della settimana:
3 – La partecipazioni di Giannessi a tornei Slam: Us Open 2016 (2° turno) e 2017 (1° turno) e Roland Garros 2021.
5 – Le finali giocate in carriera da Cecchinato: il bilancio è di 3 vittorie e due sconfitte
6 – I tennisti italiani che sono approdati in una semifinale nel 2021 almeno una volta.
7 – Le finali azzurre nei primi 5 mesi del 2021.
Il record annuale risale al 1976 e 1977 quando gli italiani giocarono 9 finali.
11 – Le presenze italiane in campo maschile nel main draw del Roland Garros. Trattasi della massima presenza dal 1969, allora furono 12.
16 – La posizione di Sebastian Korda nella Race per le ATP Finals
50 – Il nuovo best ranking di Sebastian Korda che mette nel mirino i tre americani che lo precedono in classifica (Fritz, Isner e Opelka rispettivamente 33simo, 34simo e 35simo) .
83 – I tornei vinti in carriera da Djokovic
255 – Il ranking dello slovacco Alex Molcan (23 anni) che alla prima apparizione nel circuito maggiore ha raggiunto la finale del torneo di Belgrado dopo aver superato le qualificazioni, perdendo onorevolmente dal numero uno del mondo.
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