B. Krejcikova b. [25] C. Gauff 7-6(6) 6-3
Dopo anni in cui sapeva mettersi in luce soltanto in doppio, dalla ripresa del tennis dopo lo stop causato dal covid-19 Barbora Krejcikova ha saputo trovare un altro approccio mentale che le ha dato modo di esprimere tutto il buon tennis di cui dispone anche in singolare, lì dove ancora a settembre del 2020 non era mai entrata in top-100. Oggi, oltre alla semifinale in doppio con Katerina Siniakova ha colto la prima semifinale Slam della carriera in singolare imponendosi in un match durissimo e pieno di tensione contro Cori Gauff, che ha pagato un parziale di apertura sprecato malgrado le tantissime occasioni e da lì è nato il black out che l’ha vista sparire nel secondo fino allo 0-5.
Krejcikova ha meritato la vittoria nei momenti cruciali, in cui è sempre stata più tranquilla di una Gauff che molto spesso è andata fuori giri tra spinta nei colpi e un braccio che non era più sciolto. Malgrado uno scatto importante nelle prime fasi e un vantaggio immediato di 3-0, Cori ha ritrovato nel momento peggiori i soliti tentennamenti tra servizio e dritto che alla lunga si sono poi estesi a tutto il gioco. Krejcikova recuperava il break e impattava sul 3-3 con una serie di ace consecutivi annullando anche una chance del 4-2. Non era impeccabile, tanto che scivolava nuovamente sotto di un break, ma era molto più ordinata nei momenti chiave una volta giunti ai primi set point.
Sul 5-3 Gauff si è complicata la vita al servizio. Fuori giri un rovesci sul 40-30, doppio fallo e nuovo rovescio colpito male dopo un servizio, spentosi a metà rete. Krejcikova riusciva a impattare sul 5-5 ma sul 5-6 ha sbagliato un paio di tocchi nei pressi della rete per tornare sotto pressione, ma sul secondo set point ha approfittato di una statunitense che non ha aggredito la sua seconda per lasciar andare il dritto, stesso copione sul terzo set point. Si è giunti così al tie-break, dove la tensione si è riversata tutta nei primi punti tra errori e doppi falli. Il nastro che ha aiutato la statunitense ad andare sul 5-4 sembrava essere il punto di svolta, anche perché subito dopo Krejcikova cedeva un altro minibreak, ma di nuovo dal 6-4 Gauff non chiudeva e veniva colpita dal nuovo dritto vincente della ceca per il 6-6, concretizzando la rimonta con un altro dritto vincente sul primo set point in suo favore.
I rimpianti e lo scoramento sono affiorati tutti, per Gauff, nelle prime fasi del secondo set. Non ha trovato il break nel primo game di servizio di Krejcikova e da 40-15 cedeva male il proprio, con un altro doppio fallo e andando fuori giri a livello generale, cominciando una serie di 11 punti a favore della ceca, che si issava sul 4-0 40-0 prima di commettere un doppio fallo. Riusciva a salire 5-0, ma sul 5-1 tornava ad avere qualche impaccio dopo essere arrivata sul 40-0. Il terzo match point, qui, è stato quello grave perché aveva aperto perfettamente il campo e aveva il lungolinea di rovescio completamente libero con l’avversaria che si era fermata, mettendo però la palla in corridoio. Gauff ha tirato due pallate di rovescio che sono rimaste in campo ed è andata 5-2, allungando la propria permanenza fino al 5-3 con altri due match point ben cancellati. A questo punto, malgrado il momento, Krejcikova ha subito ritrovato la concentrazione con un lungolinea di dritto vincente e un recupero in slice di rovescio non rigiocato. Di nuovo sul 40-0, ha finalmente condotto da padrona lo scambio sulla diagonale del dritto con Gauff che non ha più trovato il campo.
Incredibile, per certi versi, la sua parabola negli ultimi mesi, con ormai l’approdo in top-20 vicinissimo e la qualificazione ai giochi olimpici di Tokyo anche in singolare dopo averla centrata in doppio con Siniakova. Soprattutto, sta mostrando a tutti perché quel giorno Novotna volle puntare su di lei, inizialmente in ombra rispetto alle connazionali, dotata di un tennis molto elegante ma poco continuo. Jana la seguiva ormai come una figlia e il rapporto tra le due era veramente forte, tanto che Krejcikova (ora a 10 vittorie consecutive) ha raccontato che poco prima della sua finale a Strasburgo vinta contro Sorana Cirstea aveva ricevuto un messaggio dall’ex allenatore di Novotna che le diceva che faceva il tifo per lei anche perché Strasburgo rappresentava l’ultimo torneo WTA vinto dalla campionessa ceca.
Un pezzo di Jana sarà sempre con lei.
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