[1] N. Djokovic b. L. Musetti 6-7(7) 6-7(2) 6-1 6-0 4-0 rit.
Peccato per il triste finale ma non ci sono parole, anche se verremo travolti tutti da quintali di retorica, per spiegare a chi non ha visto il match sul Philippe Chatrier cosa è successo oggi dalle 13,30 alle 16. Un ragazzino di 19 anni, alla sua quarta partita in uno Slam ha battuto uno che di Slam ne ha vinti 18 e che ad un certo punto ha alzato le braccia al cielo incredulo di quanto stava vedendo. Lorenzo Musetti non ha solo vinto una partita, perché succede che ogni tanto il grande giocatore perda al cospetto di qualcuno più motivato, ma ha mostrato – a Djokovic, al pubblico, al mondo intero – che lo spirito del tennis si è davvero reincarnato un’altra volta. Musetti ha giocato due set incredibili, perfetti tecenicamente, intelligenti tatticamente e con la gioiosa esplosività della sua giovinezza, beato lui. Solo la grande esperienza di Djokovic ha impedito che diventasse una mattanza, ma nel momento cruciale del set Musetti invece di tremare ha addirittura alzato il livello del suo gioco, trovando dei dritti di straordinaria precisione e potenza e non indietreggiando mai sui colpi del serbo. L’avvilimento di Djokovic era dovuto anche al fatto che Musetti sembrava avere le contromisure per qualsiasi scelta del serbo, arrivando leggerissimo sulla palla corta e in grado addirittura di poter scegliere tra varie soluzioni. Uno show di questa portata necessitava di una pausa e dopo il tiebreak del secondo set, dominato, Musetti spariva dal campo. A dire il vero era Djokovic ad abbandonarlo per qualche minuto ma al rientro il serbo non trovava nessuna opposizione, tant’è che in 47 minuti rimetteva il risultato in parità, con parziali imbarazzanti (36-4 e 16-0 all’inizio del quarto set). Finito il quarto era Musetti a prendere tempo, chiamando anche un MTO.
Purtroppo il quinto set cominciava come era finiti i primi due, cioè con un break di Djokovic, ancora provocato più che dal serbo da un paio di dritti sbagliati di Musetti che nonostante sembrasse in condizioni fisiche più che discrete sullo 0-4 abbandonava il campo.
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