[5] I. Swiatek b. [2] B. Bencic 6-2 6-2
Iga Swiatek ha rotto il ghiaccio anche nel circuito WTA, dominando la settimana di Adelaide e portandosi a casa il secondo titolo in carriera con una cavalcata abbastanza simile a quella vista al Roland Garros con al massimo quattro game persi a set e diventando ingiocabile dal secondo turno in avanti. Belinda Bencic oggi non aveva forse la giusta freschezza per opporre una resistenza e un’attenzione di alto livello, ma molto difficilmente sarebbe riuscita a vincere l’undicesima finale della sua carriera, anche perché se il servizio l’ha abbattuta nel morale è anche vero che il rendimento con quel colpo in questo inizio di 2021 è molto fragile.
Il 6-2 6-2 in poco più di un’ora di gioco è tanto netto quanto giusto per quello che si è visto in campo. Il dato maggiore è quello che vede la differenza tra vincenti ed errori gratuiti della diciannovenne di Varsavia addirittura a +16 (22 contro 6), con zero doppi falli contro gli otto della sua avversaria e tanti momenti dove ha messo negli scambi intelligenza tattica mista a volontà di stare sulla difensiva pronta a capovolgere il gioco. Questo è forse il fattore che, al di là di un gioco già molto vario ed efficace, potrebbe darle tante soddisfazioni: non sono tante le giocatrici capaci di accettare una fase più di contenimento e avere quella capacità di essere al tempo stesso così lucide e in un certo senso diaboliche.
Oggi il punto che ha fatto saltare tutti in piedi sulle tribune è stato sul 5-2 e 30-30, Bencic al servizio, quando la svizzera ha fatto tutto piuttosto bene e pur sbagliando la direzione della voleè di dritto (ha scelto il centro del campo, invece di andare in lungolinea) aveva poi lo schiaffo messo molto profondo. Lì Iga ha messo la racchetta e ha totalmente girato lo scambio mettendo il lob sulla riga, avventandosi poi sul recupero e chiudendo con uno schiaffo al volo in salto.
C’era già però una chiara differenza tra le due, nel punteggio. I primi game della partita sono stati molto lisci e di fatto non si è scambiato fino al 3-2 Swiatek. Diversi servizi non risposti per entrambi, punti che non superavano i quattro colpi. Fin lì andava benissimo a Bencic, reduce dalle quasi tre ore di ieri contro Gauff. Poi però il disastro della svizzera alla battuta, nel sesto gioco. Era in una parte di campo dove il sole in quel momento picchiava ancora parecchio e quando le giocatrici alzavano la palla avevano la vista un po’ disturbata. Però dopo il secondo doppio fallo è stato un proseguo di errori. Il terzo è arrivato dopo aver anche perso il ritmo con la pallina servita che le era tornata addosso e il raccattapalle non volendole andare troppo vicina l’ha comunque interrotta mentre stava per servire, e nel quarto era ancora con la mente immersa in tanti pensieri e già la prima aveva mancato addirittura il corridoio. Quattro doppi falli che han finito per abbatterla perché al di là della rete c’era una giocatrice che non riusciva a sbagliare.
Swiatek ha in questo periodo la capacità di essere aggressiva pur non mirando le righe, ma è talmente ben presente in campo che gioca scambi dove sembra sempre avere qualcosa in più. Nel secondo set c’è stato un punto sull’1-1 0-15, con Iga al servizio, dove la polacca ha continuato a spingere di dritto verso il rovescio di Bencic pur avendo pochissimo spazio tra la svizzera e il corridoio dove poter piazzare la palla. Belinda si aspettava almeno due volte di dover correre verso la sua destra perché normalmente succede quello, e invece l’avversaria trovava sempre punti molto più stretti dove piazzare la palla. Non è mai andata in affanno, come anche nei giorni scorsi, ma oggi c’era un momento dove la situazione poteva farsi un minimo più interessante: sul 5-2 Swiatek, nel primo set, Bencic aveva risposto a quel punto straordinario della polacca con un ace e un servizio vincente. Fosse riuscita a chiudere subito quel turno di battuta forse c’era qualche possibilità almeno di avere un po’ di lotta sui turni di battuta della numero 18 del mondo, che invece per tutta la partita soltanto in un’occasione è arrivata a giocare sei punti sul proprio servizio, con l’avversaria arrivata a 30.
Due dritti mancati e un doppio fallo hanno fatto sprofondare Bencic anche nel secondo parziale, con Swiatek issatasi sul 6-2 4-1. La partita era pressoché finita, e un nuovo break della polacca sul 5-2 ha concluso in gloria la sua settimana, con un tripudio di bandiere polacche e connazionali che fin dal suo primo turno hanno invaso le tribune del Memorial Drive. Li aveva ringraziati almeno in un paio di occasioni, loro sono accorsi partita dopo partita in numero sempre maggiore. Contro Danielle Collins, ai quarti, c’era una piccola parte della tribuna dietro al servizio che straripava di polacchi, bandiere e striscioni, il “WE LOVE YOU IGA” è stato lì fin dal match contro Madison Brengle, e oggi Swiatek ha voluto dedicare una buona parte del suo discorso a loro, parlando in polacco. Un discorso fatto di tanto impaccio, cominciato con il più genuino dei “scusate, i discorsi sono la mia parte peggiore” e bloccandosi un paio di volte con una voce sempre tremolante, che però l’hanno resa ancora più ben voluta anche dal tifo neutrale: tanto esplosiva e dinamica in campo, tanto introversa e genuina fuori.
Questo titolo, adesso, vuol dire tanto. Essersi sbloccata così, a inizio stagione, può essere una bella spinta per i prossimi appuntamenti. Si è cancellata da Doha, al via nel giro di poche ore, perché non era fisicamente possibile essere in Qatar e avere modo di essere in campo. Ci sarà invece, salvo sorprese, a Dubai. Ha bisogno di punti, perché è vero che sarà top-15 da lunedì, ma lei è tra quelle più svantaggiate da quando il ranking WTA si scongelerà a Miami e la cambiale dei 2000 punti del Roland Garros scadrà in meno di tre mesi. Avendo giocato molto poco da marzo 2019 a marzo 2021, il suo ranking rischierebbe di crollare in caso di uscita non prima dei quarti di finale a Parigi. Coi 470 punti di Adelaide si è garantita un primo cuscinetto per essere vicina alla top-50, e adesso serve ancora un bello sforzo.
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