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Ipotesi qualificazioni per l’Australian Open fuori dall’Australia. Il 2021 comincerebbe il 4 gennaio

Se giusto giovedì Steve Simon, CEO della WTA, annunciava all’agenzia di stampa Reuters la volontà di cominciare la stagione 2021 prima della trasferta in Australia, dunque il 4 gennaio, adesso sono aumentate le voci che vanno in questa direzione sia per il circuito femminile che per quello maschile soprattutto per quanto riguarda la questione Australian Open.

La settimana che sta per iniziare sembra a tutti gli effetti quella decisiva per avere il calendario ATP e WTA 2021, con giocatori e giocatrici ancora nel limbo in attesa di una data di avvio della nuova stagione.

Le questioni legate all’Australian Open hanno ribaltato i piani almeno dei primi due o tre mesi e ci sarà da riposizionare gli eventi pre e post Slam. Al momento, però, è tutto in sospeso. Il circuito femminile, per voce del giornalista e telecronista olandese Abe Kuijl, vorrebbe cominciare il 4 gennaio con un evento WTA 500 (uno dei vecchi “Premier”) fuori però dagli Emirati. Una scelta che può sorprendere, venisse confermata, perché è forse il luogo migliore come soluzione logistica con diverse tenniste già presenti per la off season e punto di partenza principale di tanti voli internazionali verso l’Australia. In quella stessa settimana, poi, le qualificazioni dell’Australian Open. Da Melbourne stanno cercando di finalizzare gli ultimi dettagli: ci sarebbe il tempo per farle, pur con le due settimane di quarantena, ma probabilmente nel lungo confronto tra il Premier Daniel Andrews e Craig Tiley ha prevalso la linea di non ingolfare la città di Melbourne e di non scaglionare gli arrivi in diversi periodi. Dopo aver cancellato il torneo junior, si va verso la non organizzazione delle qualificazioni “in loco” che ridurrà notevolmente il numero di persone attese in una città che da 36 giorni non fa più registrare casi di covid-19 dopo tre mesi di duro lockdown e che domenica 6 dicembre dovrebbe annunciare qualche modifica alle restrizioni avute.

A far alzare la guardia, inoltre, c’è anche l’avvenimento delle ultime ore con almeno un centinaio di persone giunte all’aeroporto di Melbourne con un volo da Sydney. A bordo c’erano due viaggiatori che sono arrivati a Sydney poche ore prima con un volo internazionale e non si sono fermati per la quarantena, obbligatoria, nella capitale del Nuovo Galles del Sud. Salendo a bordo del volo per Melbourne, e a quel punto divenuti potenziali portatori del virus, hanno coinvolto tutte le persone con loro che dopo otto ore in giro per la capitale dello stato di Victoria stanno venendo raggiunte dagli ufficiali del dipartimento di salute per essere informati che a loro volta devono mettersi in quarantena per due settimane, con un massiccio e immediato intervento del tracciamento. Basta pochissimo, come si vede, per far alzare il livello di allerta nel paese e questo succede con due persone che arrivano da fuori. La dimensione dell’Australian Open è quella di almeno 2000 persone che devono arrivare in una finestra di 48 ore tra 15 e 17 gennaio.

Finita la quarantena, il 31 gennaio, i tennisti si prepareranno poi ai primi appuntamenti a Melbourne: dall’1 febbraio è prevista una settimana con due eventi ATP da definire e altrettanti WTA (molto probabilmente un 500 e un 250). L’8, come annunciato in anteprima da L’Equipe, ci sarà il via dell’Australian Open fino al 21 febbraio. Nella seconda settimana dello Slam, la WTA starebbe pensando a posizionare un evento 250. Sempre secondo Kuijl, inoltre, al termine dell’Australian Open verrebbero programmati per il circuito femminile i tornei di Doha (WTA 500) e Dubai, che quest anno diventa il primo WTA 1000 dopo essersi alternato con la capitale del Qatar tra Premier e Premier 5. I due tornei occuperebbero le settimane precedenti a Indian Wells e Miami, con la WTA che si troverebbe potenzialmente a ospitare un evento 500 e poi tre 1000 consecutivi, spalmati su cinque settimane. Già solo così, si vede come sia tutto molto condensato e non è detto che i piani rimangano quelli perché, non va dimenticato, il calendario 2021 seguirà sempre il corso della pandemia, motivo per cui al momento vogliamo mettere un asterisco su Indian Wells e Miami.

Pensare a come sarà la situazione mondiale a marzo, ora, è abbastanza difficile soprattutto perché negli USA ogni indicatore in questo momento prevede gli scenari più nefasti per l’inverno. Oltre ai record di contagi aggiornati giorno per giorno, da questa settimana si è innalzata (e di tanto) anche la media dei morti. E se le infezioni non saranno il vero problema, ci sarà da analizzare tutta la parte economica legata all’evento: Tennis Australia, di fatti, ha chiesto aiuto al governo nazionale per sopperire alle decine di milioni che spenderà (in perdita) per coprire tutte le spese relative ai protocolli sanitari, dati che sono un extra rispetto alle precedenti stagioni. Questa però è la realtà attuale, e la prima particolarità potrebbe dunque verificarsi alla partenza del 2021 con un evento Slam che per la prima volta si troverebbe costretto a far disputare le qualificazioni non solo in un altro stato ma proprio in un altro continente.

Diego Barbiani

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