Un po’ di esperienza, un po’ di forza, Petra Kvitova è riuscita a ribaltare una partita che si era messa molto male e ad approdare agli ottavi di finale al Roland Garros per la prima volta dal 2015. La ceca, numero 7 del seeding, si era trovata sotto 1-5 e set point contro la giovanissima Leylah Fernandez, canadese classe 2002 e da poco entrata tra le prime 100 del mondo. Da quel momento, però, è riuscita a trovare le marce più alte del suo gioco e a crescere in fiducia finendo per dilagare.
La rimonta per il 7-5 6-2 conclusivo non è stata affatto rapida. Fernandez oltre alle buone aperture di campo che la chela mancina le può dare stava cercando di allungare gli scambi e aumentare, dunque, le possibilità della ceca di sbagliare. La differenza importante, lì, è nella potenza. La canadese, con un fisico ancora tutto da formare, è leggerissima e non riusciva a spingere una palla che alle volte traeva in inganno anche la stessa Petra per quanto fosse corta e non riuscisse a fare quel passo in più necessario.
Fernandez, bravissima nella prima parte di gara, ha forse cominciato a giocare in maniera troppo “scolastica” quando era vicina alla fine. Ribatteva, teneva vivo il punto, ma non sempre riusciva più a muovere Kvitova che a poco a poco ha trovato accelerazioni e giocate sempre più interessanti. Era lei a mandare in corsa l’avversaria, in un momento dove lei non aveva più la testa sgombra di pensieri, e soprattutto di dritto è salita in cattedra con alcune soluzioni che hanno fatto tanto male all’avversaria. Si è lottato punto a punto in ognuno degli ultimi quattro game, e Fernandez ha anche avuto un set point sul 5-3 ma il suo servizio è stato ribaltato dalla risposta vincente di rovescio.
In quelle fasi la differenza di velocità e pesantezza emergeva in grande aspetto, questo malgrado sul 6-5 e servizio Kvitova si sia incartata in un turno di battuta dove ha avuto bisogno di quattro set point prima di chiudere il parziale. Il parziale, divenuto di 6-0, terminerà la sua corsa sui 9 game consecutivi. Col doppio break di vantaggio nel secondo set la ceca si è un po’ rilassata e qui Fernandez ha trovato il modo di accorciare nel punteggio fino al 2-3. Sul 3-4 Kvitova ha avuto un piccolo momento “no” al servizio, ma ne è emersa dal 15-40 con alcuni punti di grande qualità e trovando poi la chiusura nel game successivo.
Agli ottavi di finale avrà Shuai Zhang, che si è imposta 7-6(1) 7-5 contro Clara Burel elogiando, poi, le qualità della diciannovenne francese che è stata vicinissima a conquistare il primo set mancando uno 0-40 di vantaggio sul 5-3. La cinese, però, ha grandissimi meriti per come sia riuscita a ribaltare l’esito perché ha trovato almeno quattro vincenti molto rischiosi ma estremamente gratificanti: un dritto stretto e incrociato sulla riga del servizio laterale, un rovescio lungolinea all’incrocio, un altro rovescio lungolinea a uscire e un passante.
Nella parte bassa invece sarà sfida tra due volti nuovi per questo livello: la trentaduenne Laura Siegemund, che ha sconfitto 6-7(7) 6-3 6-0 Petra Martic, e Paula Badosa, che ha vinto con un doppio 6-4 contro Aljona Ostapenko. Da sottolineare che per Siegemund è appena la quarta partecipazione in carriera al Roland Garros, ma ciò non toglie che la terra è per tanti motivi la sua superficie preferita e se nel 2017 non si fosse rotta il ginocchio la settimana prima a Norimberga, probabilmente col livello di gioco e le tante assenze di quella edizione poteva ambire almeno a un posto nei quarti di finale. La chance ce l’avrà quest anno, perché a questo punto del tabellone solo Kvitova sembra l’avversaria col profilo giusto per non perdersi nei suoi tranelli, ma la ceca avrà bisogno di una giornata super perché Siegemund più avanza e più diventa pericolosa.
Nel quarto appena sopra, Sofia Kenin vince una partita finalmente agevole e per la terza volta negli Slam nel 2020 approda al quarto turno. La statunitense ha travolto Irina Bara 6-2 6-0 e ora avrà il suo Everest, perché Fiona Ferro in questo momento sta giocando il miglior tennis della sua giovane carriera. Classe 1995, reduce dalla vittoria a Palermo, la francese ha impiegato tre ore per battere Patricia Maria Tig 7-6(4) 4-6 6-0 dominando alla distanza e mostrando grande adattabilità alla superficie. Sarà top-40, almeno, dopo questo torneo ma le possibilità per fare ancora qualche turno ci sono, eccome.
In attesa di Garbine Muguruza, a breve impegnata contro Danielle Collins, Ons Jabeur si è imposta in tre set contro Aryna Sabalenka 7-6(7) 2-6 6-3. Importantissimo per la tunisina vincere il primo set, perché era stata avanti 4-2 e poi 6-5 e servizio, salendo fino al 40-0, prima di subire il forte rientro della bielorussa che con tre risposte vincenti si portava 40-40, vinceva il game e saliva 5-1 nel tie-break. Jabeur, molto scoraggiata, ha giocato il settimo punto quasi buttandolo via, ma la sua rasoiata di rovescio ha pizzicato la riga e dal 5-2 è nata un’altra storia. Sabalenka ha forzato troppo sul dritto mancato per il 5-3, poi si è fatta trovare fuori posizione per il 5-4 e altri due dritti sbagliati ribaltavano completamente la situazione. C’è voluto, alla fine, il sesto set point ma Jabeur è riuscita nella sua piccola impresa ed è rimasta nel match, completando poi l’opera con un break a inizio del set decisivo e salvando una chance di controbreak proprio sul 5-3. Lei diventa così la prima donna araba negli ottavi di finale del Roland Garros.
Risultati
[30] O. Jabeur b. [8] A. Sabalenka 7-6(7) 2-6 6-3
D. Collins vs [11] G. Muguruza
F. Ferro b. P. M. Tig 7-6(4) 4-6 6-0
[4] S. Kenin b. [Q] I. Bara 6-2 6-0
[7] P. Kvitova b. L. Fernandez 7-5 6-3
S. Zhang b. [WC] C. Burel 7-6(1) 7-5
L. Siegemund b. [13] P. Martic 6-7(7) 6-3 6-0
P. Badosa b. A. Ostapenko 6-4 6-3
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