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Da Aga a Iga: Swiatek in finale al Roland Garros, travolta Podoroska

I. Swiatek b. [Q] N. Podoroska 6-2 6-1

Sesta vittoria su sei partite, nessun set perso, terzo successo per 6-2 6-1. Iga Swiatek continua una marcia da macchina da guerra ed è arrivata ora all’ultimo atto del Roland Garros, la prima finale Slam in carriera. Un giorno storico per lei e per tutto il tennis polacco, perché diventa la seconda atleta in grado di raggiungere una finale Slam (uomini compresi) dopo Agnieszka Radwanska. “Da Aga a Iga”, con un simbolico passaggio di consegne cominciato quando nel novembre 2018 il monumento del tennis polacco annunciava il suo ritiro ufficiale e a inizio gennaio 2019 Swiatek muoveva i primi passi nel circuito maggiore qualificandosi per l’Australian Open e raggiungendo il secondo turno.

Oggi, o meglio in questi 10 giorni, è successo qualcosa di straordinario. Non aveva mai superato gli ottavi in un Major, qui ha dominato un tabellone nemmeno così facile nei primi turni e che si è spianato dopo la travolgente vittoria contro Simona Halep negli ottavi. Wojcek Fibak, il miglior tennista polacco nel tennis maschile, pochi giorni fa dichiarava che da casa sua mamma Radwanska faceva un gran tifo per lei, ma sospettava che ‘Aga’ covasse un po’ di pensieri visto che quando lei raggiungeva quarti e semifinali Slam aveva di fronte dei colossi mentre Iga, alla sua prima volta, ha avuto due qualificate aggiungendo anche che Iga in questo momento è un bene per tutto lo sport nazionale perché giovane, fortissima e un’ambasciatrice che porta alto l’immagine della Polonia sportiva e non.

Sono sette le ore totali in campo per raggiungere la sua prima finale Slam, e riprendiamo il cammino: 6-1 6-2 a Marketa Vondrousova (numero 15 del seeding), 6-1 6-4 contro Su Wei Hsieh (da 1-4 nel secondo set), 6-3 6-2 contro Eugenie Bouchard, 6-1 6-2 contro Halep (numero 1 del seeding), 6-3 6-1 contro Martina Trevisan e oggi 6-2 6-1 contro Nadia Podoroska. L’argentina, splendida protagonista fin qui di un torneo che comunque cambierà anche la sua carriera, oggi ha potuto fare ben poco anche perché non riusciva a vincere game controvento, uno degli aghi della bilancia. Non c’erano folate, ma un soffio continuo a quasi 30 chilometri orari da sinistra a destra della torretta dell’arbitro e chi si trovava controvento spesso sbracciava per cercare di dare profondità alla palla, ma finiva per rischiare di perdere campo e subire una palla molto più potente con tanto campo da difendere.

Swiatek ha vinto 4 game controvento, che potevano essere 5 se non si fosse complicata troppo la vita sul 6-2 4-0 e servizio, ma in generale ha saputo gestire molto bene le circostanze perché quando serviva dal lato che definiamo “debole” c’era modo che andasse in difficoltà. Nel primo game del match era 0-30 prima di costruire la rimonta da un passante basso sul rovescio dell’avversaria, punto debole del suo gioco, poi ha salvato una palla break sul 3-1 servendo bene e poi prendendosi il secondo break per il 6-2, tenendo il servizio controvento per l’1-0 a inizio del secondo parziale.

Rispetto ai match precedenti ha cercato meno il lungolinea di rovescio perché gli scambi venivano perlopiù impostati sulla diagonale mancina. Iga cercava di pizzicare il punto debole per costruire lo scambio, mentre Nadia voleva la palla per colpire col dritto anomalo, arma potenzialmente efficace quando era a favore di vento per provare a tenere la traiettoria molto più profonda. Col passare dei game, e con un iniziale vantaggio di 3-0 per la numero 54 del mondo, la differenza di cilindrata si è fatta sempre più sentire. Swiatek dominava gli scambi soprattutto col dritto, attuando tanto top spin e incappando in pochi errori per quello che era il contesto. Per nulla facile, oggi, ma l’ha gestita con una mentalità importante e diceva a fine gara che vedendosi contro una qualificata è stato forse più facile pensare a questa sfida come un possibile primo turno e non sentire dunque il peso che portava dietro.

Oltretutto, questa partita di fatto storica per lei e per la Polonia è stata trasmessa in diretta nazionale in chiaro su uno dei canali televisivi più importanti. Non era mai successo (e un po’ ci dispiace) per Radwanska, che comunque a conferma di quanto faccia un gran tifo per la sua connazionale è stata la prima su Twitter a pubblicare i complimenti per il grande traguardo. E adesso, prima della finale di sabato, ha il doppio: domani sarà di nuovo in campo, con Nicole Melichar, per conquistare anche lì la finale, forse un buon metodo per tenersi in ritmo e non pensare da subito a cosa potrà essere il giorno del gran finale.

Diego Barbiani

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Diego Barbiani

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