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Clamoroso al Roland Garros: Swiatek spazza via Halep. Ai quarti anche Svitolina

I. Swiatek b. [1] S. Halep 6-1 6-2

Finalmente lo possiamo dire: da ‘Aga’ a Iga, la Polonia ha una nuova stellina rivelatasi al grande pubblico. Era una frase, questa, che tenevamo con noi da diverso tempo perché questa vittoria di Iga Swiatek contro Simona Halep può stupire ma non lasciare necessariamente increduli. Ci si può chiedere come mai la rumena abbia raccolto solo tre game, ma non ci si deve porre dubbi sulle qualità della polacca, classe 2001, che è appena al settimo tabellone Slam in carriera ma questo era già il terzo ottavo di finale e sulla terra battuta ha dimostrato fin dal 2019 un’enorme capacità di adattamento aggiungendo agli ottimi movimenti un tennis molto spettacolare e dinamico.

Ha un talento enorme, solo tre settimane fa riceveva grandi complimenti da Victoria Azarenka per la loro partita allo US Open. Oggi la partita che ne svela, probabilmente, le qualità a tutti. In Polonia sono almeno un paio d’anni che spingono tantissimo su di lei. Il vuoto di Agnieszka Radwanska era importante ma vedevano nel volto e nel tennis di questa ragazzina un po’ timida e un po’ impacciata qualcosa di speciale. Iga, oggi, ha spazzato via in un’ora la prima e grande favorita per la vittoria del Roland Garros, la big che aveva dato maggiori sensazioni positive. Invece, dopo il 6-0 6-1 ad Amanda Anisimova ha fatto qualcosa che avevamo da subito notato: nelle brevi dichiarazioni a bordo campo aveva detto a Fabrice Santoro di aspettarsi in questa partita una dinamica molto simile alla precedente con un’avversaria sostanzialmente uguale ad Anisimova, che tira forte e piatto. Swiatek è tutt’altro: lei non è solo una giocatrice che piazza a terra gli appoggi e colpisce a destra e a sinistra una palla forte ma piatta, altezza ginocchio/spalla.

Swiatek è ben altro. Tira forte, ma è una caratteristica in un mare di qualità. La sua palla è molto arrotata, il servizio può variare tra la botta centrale, slice o kick, ha ottima manualità nei pressi della rete. Oggi i vincenti sono stati 30, contro Eugenie Bouchard al quarto turno erano 29, 27 contro Su Wei Hsieh e 24 contro Marketa Vondrusova. Oggi solo 11 sono arrivati nei primi 15 punti, una libertà di gioco e di espressione del proprio pensiero che hanno subito preso il comando del campo. Il dritto nel primo parziale ha fatto impressione, nel secondo entrambi i fondamentali si sono ulteriormente elevati. 3-0, poi 5-1 e servizio con la chiusura piuttosto agevole. Halep non si scuoteva, non prendeva campo e i suoi colpi non servivano a granché: non spingevano Iga dietro la linea di fondo, non le servivano per macinare gioco, non chiudeva con dei vincenti.

Il Philippe Chatrier oggi era tutto di questa ragazzina polacca, sorpresa per pochi e sotto la lente di ingrandimento da tanti che hanno visto i suoi progressi in quest anno e poco più nel circuito delle grandi. Abbastanza introversa, molto timida, eppure oggi con un carattere e una grinta che continuavano a guidarla verso il successo più bello della sua carriera. Halep non aveva soluzioni, ha cercato di darsi delle chance evitando il doppio break di ritardo sul 2-0 nel secondo set e da lì in risposta aveva piccole opportunità che però Swiatek è stata bravissima a continuare ad attaccare e giocare in maniera perfetta da fondo come a rete, sfruttando la sesta palla break sul 3-1 per salire 4-1 e successivamente 5-1. Sul 5-2, nel game di battuta più delicato, è salita subito 40-0 con tanto di smorzata e pallonetto vincente, chiudendo al secondo match point con un servizio all’incrocio.

Giornata perfetta, partita perfetta e vendetta concretizzata. Nei quarti di finale avrà una delle sorprese di questo torneo: Martina Trevisan. Sarà una sfida di qualità, e non lo diciamo perché siamo italiani: l’azzurra sta giocando tanto bene e non ha veramente nulla da perdere. Speriamo, se non altro, che la tensione per la grande chance di entrambe non rovini quello che sembra essere un buon match-up.

Altri risultati

Il secondo quarto di finale della parte alta avrà di fronte Elina Svitolina e Nadia Podoroska. Ci si attendeva più battaglia tra l’ucraina e Caroline Garcia, che l’aveva sconfitta tre volte su quattro precedenti e in ognuna di queste Elina aveva da recriminare e enormi delusioni. A fine del 2017 si affrontarono due volte: la prima fu una battaglia di tre ore e mezza a Pechino finita 6-7 7-5 7-6 per la francese che viveva il suo periodo d’oro, seguito un mese dopo dal 5-7 6-3 7-5 delle WTA Finals di Singapore che valse la qualificazione della francese e l’eliminazione dell’ucraina. Infine, pochi mesi dopo, Elina perse 5-7 6-4 6-2 a Stoccarda nei quarti di finale.

La dinamica di quelle partite era abbastanza simile: Elina riusciva a difendersi molto bene dagli attacchi di Caroline ma quando la partita era nelle fasi più delicate crollava mentalmente appena l’avversaria prendeva qualche rischio in più. Oggi si è vista ben altra partita, con la numero 3 del seeding (unica testa di serie rimasta nella parte alta) che ha dilagato con un netto 6-1 6-3. È il terzo quarto di finale per lei negli ultimi quattro Slam disputati: semifinale a Wimbledon e US Open 2019, terzo turno all’Australian Open 2020 e quarti di finale (almeno) ora al Roland Garros.

Contro di lei Nadia Podoroska, la prima tennista argentina a spingersi così in alto in un tabellone Slam da Paula Suarez agli inizi degli anni 2000. Suarez, ex numero 9 del mondo, a Parigi nel 2002 si spinse addirittura fino alle semifinali. Nadia, che in stagione ha vinto 46 delle 54 partite disputate, sta compiendo un salto triplo nel ranking perché ha già guadagnato 62 posizioni rispetto a due settimane fa arrivando in proiezione fino al numero 69 del mondo, ma aveva cominciato l’anno al n.255.

Oggi ha rimontato un set di ritardo battendo Barbora Krejcikova 2-6 6-2 6-3 nella sfida tra due (grandi) outsiders. Entrambe fuori dalle 100, entrambe destinate a entrarci, però Podoroska ha aumentato il livello prendendo il largo a metà del secondo set, vincendo poi la battaglia punto a punto nel terzo. Sarà lei, martedì, che avrà la chance incredibile di poter giocare per un posto in semifinale.

Diego Barbiani

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Diego Barbiani

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