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US Open: Serena Williams riemerge dalle sabbie mobili, battuta un’ottima Pironkova

[3] S. Williams b. [PR] T. Pironkova 4-6 6-3 6-2

Serena Williams sta trasformando questo suo US Open in un cammino di tanti momenti delicati, forse anche più di quanti ci si poteva attendere al momento della pubblicazione del tabellone, e per la terza partita di fila trova un momento chiave a suo favore per emergere dalle sabbie mobili di un quarto di finale divenuto complicatissimo contro Tsvetana Pironkova. “Trova” forse non è nemmeno il termine giusto, perché ognuno si crea la propria sorte e qui la numero 3 del seeding si è letteralmente creata la chance di girare a suo favore un secondo set bloccato con una risposta di dritto mancina sullo 0-15 che ha mandato in confusione la bulgara.

Si pensava a una sfida abbastanza comoda, un po’ per le grandi differenze in termini di potenza sul lato del dritto e un po’ perché Pironkova già al terzo turno contro Donna Vekic aveva sentito dolori alla gamba sinistra e da metà del secondo set contro Alizé Cornet al quarto turno ha visibilmente acceso la spia della riserva, si diceva stremata e quasi inconsapevole di come fosse riuscita a tener duro per quasi tre ore portando a casa la partita. Tanti segnali, oltre alla chiara differenza di curriculum, che facevano presagire uno scenario a favore della grande campionessa di casa.

Invece Serena è stata nuovamente chiamata a un terzo set, il terzo consecutivo del suo percorso. C’è stato un po’ del suo, nel set d’apertura, perché per i primi sei game era quasi immobile. Un brutto inizio che dava modo a Pironkova di entrare in partita, cominciare a lavorare gli scambi con buon ritmo e alternando dritto e rovescio con cambi di direzione che mandavano in crisi l’avversaria. Sul 2-2 la bulgara trovava il break, confermato abbastanza comodamente. Solo sul 2-4 Serena cominciava ad aumentare i giri del suo motore, ma ancora gli errori erano tanti e non riusciva quasi mai a prendere vantaggio della seconda di servizio non troppo complicata della sua avversaria. Va anche detto, qui, che Pironkova stava giocando tanto bene e al servizio risultava molto efficace con la prima. Sul 5-4, dopo aver mancato due set point nel game precedente, Tsvetana ha raccolto uno dei tanti regali dell’avversaria nel primo punto e poi dal 15-15 ha preso lei la situazione in mano con due punti gratuiti alla battuta prima della chiusura al secondo set point.

Williams era molto insoddisfatta di un set abbastanza negativo e il trend continuava a inizio del secondo con un nuovo break in favore della giocatrice che ancora è senza ranking dopo il rientro dalla maternità (ma è prossima al rientro tra le prime 150 del mondo) e solo sull’1-1, con buona spinta dei colpi, riusciva ad acchiappare la parità e a poter respirare e riconcentrarsi. Da lì cominciava una nuova fase, molto più equilibrata ma dove ancora la numero 3 del seeding non riusciva a imporsi nel gioco e a prendere il largo, rischiando forse qualcosa di troppo al servizio come sul 3-3 quando è scivolata sotto 15-30. La svolta però è giunta poco dopo: sul 4-3 0-15 ha avuto ottimi riflessi per una risposta di dritto mancina che ha mandato in confusione Pironkova e vincendo il punto. La bulgara si è irrigidita, dando uno 0-40 cruciale e Serena si è presa il punto del match sul 15-40 con uno scambio di 26 colpi in cui entrambe hanno fatto i chilometri lungo il campo e dove Pironkova, stremata, ha cercato di uscire con una smorzata che però non è arrivata a rete. Malgrado questo, la stessa Serena ha avuto difficoltà nel nono game perché ancora molto affaticata e col fiatone dopo quello scambio, salvandosi da 15-30 con 3 ace consecutivi.

Saranno 20, alla fine, gli ace messi a segno. Non ne faceva così tanti dai 24 che “tirò giù” contro Victoria Azarenka nella semifinale di Wimbledon 2012. Ed è la terza partita, questa, dove pur non brillando trova il modo di girare l’esito a suo favore con dei momenti in cui diventa protagonista. Qui tutto è cominciato da quell’ottimo riflesso per la risposta mancina, contro Maria Sakkari ci fu la prima di servizio a velocità record del torneo sul 3-3 30-30 al terzo set, contro Sloane Stephens si è trovata a fronteggiare palla break sul 2-2 nel secondo set e salvandosi ha preso il largo con 8 game vinti dei successivi 9. Oggi due game vinti di forza e determinazione, il primo vero momento da Serena della sua partita, ovviamente quando più contava. Il terzo set a quel punto cominciava con la numero 3 del seeding in vantaggio psicologico che faceva subito fruttare con un immediato break conservato per il primo allungo. Pironkova, bravissima, non ha mollato cercando di crearsi una chance, ma la statunitense aveva ormai il controllo e sul 4-2 ha riaperto un game da 40-15 prendendosi il break definitivo.

Non è stata una passeggiata oggi, non lo è stata nei giorni scorsi, ma ha sempre risolto a suo favore i momenti più delicati. Ha le armi per provare a giocarsela fino alla fine, ma adesso in semifinale avrà un’altra partita dura sia contro Azarenka che Elise Mertens, apparsa in ottima forma da ormai tre settimane. La strada verso lo Slam numero 24 è ancora molto lunga.

Diego Barbiani

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