Pochi mesi fa il vero punto di domanda di questo tentativo di ripresa dei circuiti ATP e WTA sembrava essere la trasferta nordamericana. Dubbi e rischi sono stati presenti fino alla fine, amplificati se vogliamo dalla scomoda vicenda di Benoit Paire e degli 11 che sono stati chiusi in una “bolla dentro la bolla” e poi messi in quarantena quando lo stato di New York ha preso il controllo della situazione.
Degli oltre 1400 test effettuati nelle quattro settimane, però, solo due sono stati i casi positivi. “Due, due di troppo” diceva Stacey Allaster, direttrice del torneo. Diverse critiche per come è stata gestita la situazione che vedeva coinvolti prima Guido Pella e Hugo Dellien, poi Paire e gli altri sfortunati protagonisti, ma tutto sommato la bolla dello US Open ha retto l’impatto più grande in un paese che purtroppo è sempre saldamente al comando non solo nei contagi ma anche nei morti, ben oltre quota 200.000.
Adesso invece la situazione che preoccupa, e in maniera più grande di quanto non fosse realmente lo scenario a cui doveva far fronte la USTA, è per la Francia e Parigi che si preparano al Roland Garros. Lo stato di New York verso metà giugno aveva ormai cominciato a stabilizzarsi come uno dei trend migliori di tutti gli Stati Uniti d’America e per proteggersi si sono isolati da 36 stati nei loro dintorni. La Francia invece sta vivendo ora le giornate più difficili perché in questa che ormai è a tutti gli effetti la seconda ondata. I contagi da giorni ormai superano quota 10.000, si è avuto in questo weekend il picco di 13.000 e le notizie più preoccupanti nel rapporto positivi/tamponi effettuati arrivano proprio da Parigi. Oggi, domenica, il Tour de France ha finito la sua corsa ai Campi Elisi e nella loro diretta i telecronisti RAI raccontavano come l’ambiente nella capitale fosse molto diverso e maggiormente segnato dagli ultimi avvenimenti rispetto a quanto visto nelle 20 tappe precedenti.
Domani scatteranno le qualificazioni maschili del Roland Garros, martedì quelle femminili, ma il torneo è già finito sotto inchiesta nei giorni precedenti perché nell’annuncio delle norme e dei protocolli non vi è stato alcun accenno ad alcuna bolla che isolasse e proteggesse i tennisti dall’esterno. Gli hotel non sono a uso esclusivo dei giocatori e nessuno ha l’obbligo di rimanere in camera: viene raccomandato, ma si cerca di fare affidamento alla buona volontà. Come racconta però il giornalista serbo Sasha Ozmo, un giocatore di alto livello (rimasto anonimo) ha già criticato la mancanza totale di rispetto delle norme igieniche del personale dell’hotel, con la pulizia della camera effettuata senza mascherina. In più, i 5.000 spettatori attesi in ogni sessione del torneo non tengono tranquilli i tennisti che si sentono molto più a rischio rispetto a quanto non avvenisse a New York. Inoltre, a meno di 24 ore dall’inizio del torneo, ci sono già diversi esclusi dalle qualificazioni perché o risultati positivi o entrati a stretto contatto con persone positive al covid-19.
Le voci qui sono diverse. Il primo portale a lanciare la notizia è stato lo spagnolo Marca, che ha fatto i nomi di 5 tennisti esclusi causa covid-19: Bernabé Zapata, Denis Istomin, Damir Dzumhur, Ernesto Escobedo e Pedja Krstin. Guy Forget, intervenuto in tv sulle reti francesi, ha accennato a due soli casi di positività e il resto tutte persone escluse perché o membri dello staff o comunque condividevano spazi comuni. Il numero di esclusi tra tennisti, tenniste e membri degli staff potrebbe arrivare addirittura a 15. Nel frattempo, Marca afferma che Zapata sia stato escluso perché è risultato positivo il suo allenatore, stessa sorte per Kristin (come informa ancora Ozmo). Per Escobedo, come anche Dzumhur, i casi sono più complessi: il primo è negativo e sarebbe stato escluso per via del proprio allenatore, ma lo stesso allenatore avrebbe avuto il covid-19 un paio di mesi fa e questo test sarebbe un falso-positivo
stessa cosa per Dzumhur invece, che comunica la sua situazione con un messaggio tra le proprie storie di Instagram
In serata il torneo, tramite il suo account ufficiale sui social network, ha confermato l’esclusione dei cinque giocatori: due di loro a causa di positività al virus, altri tre invece legati al discorso dei contatti ravvicinati. Domani verrà sorteggiato il tabellone femminile di qualificazioni. A quel punto si saprà di più se effettivamente ci sono anche giocatrici (come vociferato da alcune fonti) che sono state escluse per lo stesso motivo. Una partenza abbastanza disastrosa per un evento che fin dall’inizio si è attaccato etichette poco benevoli.
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