Per descrivere quanto avviene nel circuito ATP in queste settimane servirebbe ormai creare un romanzo. Pagine e pagine di racconti, momenti, frasi, attacchi, critiche e pesanti scivoloni come quello che ha visto Boris Becker contro Nick Kyrgios il giorno dopo che l’australiano aveva condannato Alexander Zverev che violava la quarantena.
Non ci sono scuse per il comportamento del ragazzo tedesco che è venuto a meno a una promessa fatta, quella di autoisolarsi dopo essere stato a contatto con Grigor Dimitrov all’Adria Tour, e comunque Becker ha voluto prendere le sue difese rigirando la faccenda.
“Viviamo tutti in una pandemia chiamata covid-19! È terribile e ha ucciso tante vite… noi dovremmo proteggere i nostri cari e seguire le guide linea, ma comunque non mi piacciono i ratti”. Il tag a Nick Kyrgios è emblematico, mentre rimane ancora un mistero perché ci sia anche un network di vendite online lì in mezzo.
Il messaggio non dice granché di chiaro, ma traspare evidente come l’australiano sia quello a cui puntare il dito. Kyrgios risponde: “Ratti? Per aver indicato un responsabile?”. E sono piovute centinaia di risposte a Becker di utenti che chiedevano spiegazioni se non proprio arrivavano agli insulti per una mossa giudicata bassa, inspiegabile nella sua dinamica e che ha subito portato Becker dalla parte del torto.
Il tedesco ha provato a spiegare il suo gesto: “C’è un accordo non detto tra gli atleti! Qualunque cosa accada in campo sta in campo, compresi gli spogliatoi! Nessuno parla di questo…”. Peccato però che il fatto non sia avvenuto né in campo, né dentro uno spogliatoio ma era completamente alla portata di chiunque, filmato, messo online e veniva dopo l’annuncio, anch’esso pubblico, di Zverev alla volontà di auto-isolarsi. Altra gaffe. A questo punto, trovandosi in difficoltà, Becker ha cercato di rimodulare ancora:
“Mi piacerebbe davvero vedere Kyrgios che fa fruttare il suo potenziale vincendo un titolo Slam! Lui sarebbe un incredibile modello per la gioventù nel mondo parlando di equità, razza ed etnia!”. Qui il tentativo di ben apparire agli occhi di tutti, con Kyrgios che però non si è mosso di un centimetro
“Perché ora stai parlando di tennis? Questo non ha nulla a che fare col tennis. Perché invece la persona che stai cercando di difendere non fa l’uomo e non ci offre una sorta di spiegazione? Non un altro banale comunicato di scuse del suo team di management”.
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