È sempre stato un politico del tennis, non l’ha mai nascosto. Tutti gli anni da presidente del Council, la continua mediazione con gli sponsor per se stesso e l’ATP, la creazione della Laver Cup: Roger Federer non è soltanto uno dei giocatori più forti di sempre ma anche uno a cui piace e piacerebbe -in futuro- amministrare lo sport che tanto ama.
Quanto poi siano condivisibili le sue idee e le sue azioni, è relativo e soggettivo, però di certo non ha solo in mente i propri interessi, così come la maggior parte dei top player odierni.
Così in questo periodo di quarantena, nel quale molte discussioni e idee su come superare questo momento ed evitare catastrofi economiche e sportive stanno certamente avendo luogo, Roger esordisce su twitter con un argomento piuttosto forte e certamente fonte di divisioni sul tema:
“Sono l’unico che pensa che in questo momento ATP e WTA dovrebbero unirsi? Non sto parlando ovviamente del campo da gioco ma a livello amministrativo. Probabilmente è una cosa che si sarebbe dovuta fare tanto tempo fa, ma adesso è più che necessario: possiamo uscirne come due organizzazioni più deboli e come una più forte, a noi la scelta”.
L’idea è chiara e certamente non è soltanto un’idea: Federer non parla istintivamente sui social di cose serie come questa ed in passato è sempre stato un sostenitore dell’ equal prize money , certamente tentativi in questa direzione si stanno già facendo e le cose nell’ombra, dietro le quinte di un tennis giocato inesistente al momento, si stanno già muovendo.
D’altronde se come sembra salterà lo swing asiatico, una montagna di soldi tra sponsorizzazioni e diritti televisivi andrà persa e la situazione da complicata potrebbe diventare terribile, anche perché è ancora difficile capire se e quando nel 2020 il tennis giocato rivedrà la luce e con quali modalità.
E ovviamente Federer non è l’unico a pensarla in questo modo. Tra le donne immediatamente la Vekic, la Halep e la Bencic si sono dette a favore dell’idea. Subito dopo anche Rafael Nadal ha twittato di essere “completamente d’accordo. Questo potrebbe essere l’unico modo per uscire fuori dalla crisi, che uomini e donne del tennis si uniscano in una sola organizzazione”.
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