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Australian Open, Wang: “Ho sempre creduto di poter vivere un giorno così”

Puoi raccontarci delle tue emozioni in questo momento?
Sono veramente felice, ancora con la pelle d’oca. Ho sempre creduto di poter vivere una giornata così. Non sapevo quando sarebbe successo, ma ce l’ho fatta e sono veramente tanto felice che sia accaduto oggi. Ho fatto tanto lavoro in off season e oggi credo abbia pagato.
Che cosa in particolare?
Tanto duro lavoro. Sono stata tanto tempo in palestra e mi sento con più forza e potenza rispetto allo scorso anno.

Puoi raccontare di che cosa ti è passato per la testa quando è finito il secondo set? In generale pensi lei abbia fatto più errori del previsto? Che strategia avevi in mente per farle fare tutti quegli errori?
Giocare contro di lei è molto dura. Lei è veramente tanto aggressiva e tu non puoi essere solo passivo. Tu devi stare con lei. Io ho cercato soprattutto di rimanere con lei nello scambio e nel punteggio. Per il mio gioco, questa è stata una partita davvero molto aggressiva. Lei ha giocato più vincenti di me, ma questo è naturale nel suo gioco, però ha sbagliato anche tanto, e questo ha pesato. Contro grandi giocatrici come lei è normale poi essere un po’ in apprensione e sentire tensione come è successo con me alla fine del secondo set. Sul 5-4 il mio game al servizio è stato molto tremolante. Ho cominciato a lottare un po’ con me stessa, ma alla fine sono riuscita a essere sempre concentrata quando serviva e ho dato tutto.

Prima accennavi a come tu avessi affrontato questa partita con un po’ più di convinzione di poterla portare a casa. Hai per caso cominciato a seguire qualcuno per aiutarti nel processo?
No, però in off season ho fatto 3 ore consecutive di tennis al giorno con il mio team. Alla fine penso mi abbia aiutato a sentirmi più forte mentalmente in campo. Thomas, il mio allenatore, mi diceva sempre in off season che credeva al 200% in me e che io dovevo fare altrettanto.

Qui, dai sorrisi, Wang è passata ad avere la voce rotta dal dolore non appena la giornalista ha nominato la parola “McNamara”. Il riferimento è ovviamente al grande Peter McNamara, campione degli anni ’80 morto a fine luglio del 2019 che negli ultimi 5-6 anni di vita aveva aiutato la cinese a emergere e costruirsi una carriera di grande prestigio portandola fino alla top-20. Wang aveva sempre parlato di lui con un rapporto padre/figlia, e gli voleva un bene enorme, e anche oggi malgrado la giornata così speciale in un attimo tutto il sorriso è sparito e il tono di voce è cambiato.

Ci sarà un tributo qui questa sera in onore di Peter McNamara. Senti speciale che in questa giornata tu sia riuscita a prendere questo straordinario risultato?
Sì, per me è così. Lo sogno tutte le notti. Penso dentro di me che lui abbia visto la mia partita di oggi. Lo immagino fiero di me. Vorrei tanto che fosse qui con me, mi manca da morire.

Diego Barbiani

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