[2] A. Rublev b. [Q] C. Moutet 6-2 7-6(3)
È andata più o meno come previsto la finale del Qatar ExxonMobil di Doha, tradizionale torneo di apertura della stagione tennistica. Andrey Rublev, numero 19 da lunedì, ha superato Corentin Moutet, anche lui al suo best ranking (71) e protagonista della sua migliore settimana di tennis. Impossibile non sperare che la finale di oggi sia lì a segnalare che davvero qualcosa è cambiato, se solo si pensa che l’anno scorso questa partita la giocarono Roberto Bautista Agut e Thomas Berdych, non proprio due giovanotti di primo pelo. Rublev e Moutet invece hanno tanto tennis davanti, ed è stata una bella partita la loro, forse un po’ troppo condizionata dagli alti e bassi del russo – che senza quelli da tempo sarebbe top10 e forse qualcosa di più – ma col francese attentissimo a sfruttare tutte le possibilità di rimanere in partita e a non accontentantarsi di quanto fatto sin qui, soprattutto ieri, quando ha superato uno dietro l’altro Verdasco e Wawrinka.
Per una cinquantina di minuti però siamo stati al limite dell’one man show, perché la velocità di palla di Rublev era insostenibile per Moutet, che è stato già bravo a portare a casa il quarto – dopo aver annullato anche qui due palle break, e il sesto game del primo set, unico senza problemi. Ma serviva a poco perché Rublev sembrava appunto di una categoria sopra e anche il secondo set sembrava segnato, con il russo che andava rapidamente 3-0 prima e 4-1 15-30 poi. Qui è cominciata un’altra partita perché Rublev è andato a servire sul 4-2 un game che si è aperto con un lob improvvisato del mancino francese che è morto nell’ultimo cm di campo e che si è chiuso con dei campanili alzati fino al cielo che Rublev non è riuscito a controllare, riaprendo un match seppellitto. Moutet, che è un grande agonista, si è aggrappato a quell’occasione e ha trascinato il match al tiebreak. Rublev è volato sul 6-1 ma Moutet ha ancora annullato due match point prima di cedere all’ultima accelerazione del russo.
Rublev aveva già giocato la finale di Doha, nel 2018 contro un altro francese, Gael Monfils, e il suo terzo successo in un torneo ATP non resterà certamente l’ultimo. A Melbourne sarà un terzo turno da evitare per tutti i big, perché se mantiene questo livello non comincerà il match da sfavorito.
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