Caroline Wozniacki è probabilmente l’esempio migliore, a ora, di chi è immerso in un limbo. In mezzo a due fuochi, la danese sta cercando la giusta via per l’immediato futuro: andare avanti per quello che sembra essere il possibile anno d’addio o decidere già adesso di concludere la sua carriera, un po’ attratta dall’idea di una famiglia da costruire con il neo-marito David Lee e un po’ condizionata, tristemente, dai dolori dell’artrite reumatoide.
Non ha mai fatto mistero, inoltre, di non vedersi come una di quegli atleti che rimane a competere sui 30 anni proprio per il desiderio, fin da ragazzina, di voler trovarsi a quell’età impegnata in altri capitoli della sua vita come, appunto, diventare mamma.
Adesso, però, l’intervista pubblicata dal sito danese Sport TV2 sembra mostrare una Wozniacki che pende più verso l’idea di appendere la racchetta al chiodo già da questa off season. O almeno, questo traspare da alcune parti dell’articolo dove lei stessa non conferma le parole del fratello Patrick che qualche settimana fa aveva detto con buona certezza di vedere Caroline in campo almeno nel primo mese del 2020: “Non lo so, non ho ancora deciso. È qualcosa che voglio prendere con molta calma, ora voglio soprattutto passare del tempo con i miei parenti”.
Dall’inizio della off season, malgrado qualche momento passato in palestra, sembra che l’ex numero 1 del mondo non abbia praticamente messo piede in campo. E in questo puzzle di segnali non particolarmente positivi si è aggiunto il direttore del torneo di Auckland, evento a cui Wozniacki è iscritta come negli ultimi 6 anni ma dove per la prima volta non è stata uno dei volti usati per il marketing promozionale.
Karl Budge, alla guida di un evento che anche grazie alla danese è cresciuto tantissimo dal 2013, ha ammesso a fine novembre: “Sarà forse l’ultimo anno in cui riusciremo ad avere Wozniacki al via. Se sono certo che verrà? Non lo so, deve prendere delle decisioni, ma saremo molto lieti se deciderà di venire. È una persona molto leale e personalmente non posso che dire bellissime cose sul suo conto. Vorrei ovviamente che venisse qui da noi per sempre, ma sono molto grato che ci abbia aiutato a portare il nome del nostro torneo nella mappa principale del tennis mondiale. Non avrà vinto il titolo, ma è stata la più costante in assoluto di tutte le big che abbiamo avuto. Se potessi scegliere chiunque delle giocatrici per vincere il prossimo titolo, vorrei lei”.
Particolare, dunque, che fa sempre più pensare a una Wozniacki mai così in bilico. Il rendimento degli ultimi 18 mesi è stato inevitabilmente condizionato da una condizione fisica per lei pessima, perché molto dipendente da quel fattore, e ha salvato la top-50 con una semifinale a Pechino frutto anche di un buon tabellone per il livello del torneo. Sempre nell’intervista su Sport TV2, a specifica domanda se ci sono già dei programmi per il 2020 Caroline ha risposto schivano la domanda, con un “non ancora” che, dice il sito danese, essere stato molto criptico. E l’intervista si è conclusa con un “è stata un’avventura bellissima”. In che senso, “è stata”?
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