[8] E. Svitolina b. [7] B. Bencic 5-7 6-3 4-1 rit.
Sta diventando irreale la situazione a Shenzhen, dove un nuovo ritiro ha segnato la prima semifinale delle WTA Finals tra Elina Svitolina e Belinda Bencic. La svizzera ha gettato la spugna sul 5-7 6-3 4-1 per la sua avversaria, ma con i primi segnali di fastidi alla gamba destra e alla parte bassa della schiena arrivati sul 6-5 in suo favore nel primo set.
Un torneo a eliminazione, nel senso peggiore del termine. Bencic è la quarta a dire addio alle prime edizioni delle Finals cinesi dopo Naomi Osaka, Bianca Andreescu e la subentrante Kiki Bertens. In molti casi, tranne forse la giapponese che ha ammesso di aver avvertito dolore nella finale di Pechino vinta contro Ashleigh Barty, la maggior parte dei problemi sono evidenziati da un campo che mai come quest anno sta suscitando polemiche.
Già a Singapore la situazione era molto particolare, con per esempio Caroline Wozniacki che nel 2017 dominava gli scambi sulla diagonale di dritto contro Venus Williams, in finale, in un confronto che su 7 volte aveva sempre visto la statunitense imporsi. Quel giorno fu la danese, con un 6-4 6-4, a prendersi la partita e il titolo più importante della carriera prima dell’Australian Open. In quello stesso anno, Martina Navratilova bollò la superficie come “colla” dopo aver fatto qualche scambio. Ora, se la situazione non è simile è forse peggiorata. Karolina Pliskova e la stessa Osaka erano state le prime, a inizio settimana, a far notare come fosse fin troppo lento quel campo e nei giorni successivi si sono aggiunte Simona Halep e Petra Kvitova.
Su un campo così, Osaka ha passato quasi 3 ore contro Kvitova prima di svegliarsi il giorno dopo con una spalla molto gonfia e infiammata, dove sentiva forte dolore per delle fitte. Andreescu già durante la partita contro Halep aveva sentito forti dolori alla parte bassa della schiena prima di crollare, contro Pliskova, per un ginocchio appoggiato male nelle prime fasi del match. Poi Bertens, che ha avuto problemi di salute co scarsa saturazione del sangue ma che manifestava anche lei dolori all’anca sinistra. Infine Bencic, oggi, che si è fermata per un primo medical time out sul 6-5 nel set d’apertura sempre per problemi alla schiena estesi poi al piede destro. Tutti fattori che vengono esposti maggiormente a problemi se il campo chiede tanto al fisico in un momento della stagione dove tutte arrivano con acciacchi perché siamo alla fine e la stagione è lunga e molto dispendiosa.
Oggi Bencic aveva vinto un primo set piuttosto duro, dove era scattata per prima sul 4-2 salvo poi farsi riprendere sul 4-4. Lì però tirava su un ottimo game dove aveva servito solo seconde fino al 40-40 (Svitolina poco incisiva su due risposte chiave) e salendo 5-4. Dopo l’intervento della fisioterapista si era invece presa il set, con una Svitolina un po’ in confusione e che ha perso in quel momento la linea tattica che la sta guidando in questo torneo fin dal 2018, cercando la chiusura dei punti fin dal secondo o terzo scambio e scivolando subito 15-40. Dal secondo set, cominciato con un break iniziale a favore dell’ucraina, Bencic ha piano piano perso mobilità mostrando grande fatica con il passare dei game. Ha avuto due chance per rientrare sul 2-3 15-40 anche “a causa” di una Svitolina che non stava approfittando della situazione e sembrava più impaurita che attendista. Alcuni ottimi servizi l’hanno tirata fuori dalle sabbie mobili e sul 5-3 ha dato la spinta decisiva per prendersi il parziale.
16 gli ace messi a segno per la campionessa in carica, che varrebbero il nuovo record in carriera ma gli ultimi 4 di questa serie sono stati realizzati con una Bencic ormai immobile, che non riusciva a sforzarsi per avvicinarsi alla palla e cercava soluzioni estemporanee per alleviare la sua fatica. A inizio del terzo set Svitolina ha preso un nuovo break di vantaggio, e avanti 4-1 ha visto Bencic avvicinarsi al suo angolo per arrendersi. Domani può arrivare addirittura al bis, sfidando o Pliskova o Ashleigh Barty.
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