Australia – Francia 2-2
[FRA] K. Mladenovic b. [AUS] A. Barty 2-6 6-4 7-6(1)
[AUS] A. Tomljanovic b. [FRA] P. Parmentier 6-4 7-5
Come era preventivabile fin da prima del sorteggio, Australia e Francia sono arrivate al doppio decisivo per l’assegnazione della Fed Cup. Come non era preventivabile, però, il tutto è arrivato con l’impresa di Kristina Mladenovic contro Ashleigh Barty a inizio giornata che ha ribaltato le carte in tavola per il pronostico su quella partita, costringendo le australiane alla vittoria nel quarto singolare. Per loro fortuna, Ajla Tomljanovic è stata completamente diversa rispetto alla giocatrice vista ieri contro Mladenovic e battendo Pauline Parmentier ha portato la sfida sul 2-2.
Grande rammarico per la numero 1 WTA, che nel primo singolare di giornata è caduta per la prima volta dopo 16 vittorie consecutive con la maglia della propria nazionale. Pur dando tutto, è uscita dal campo con una sconfitta sportivamente drammatica contro un’avversaria che ha offerto la miglior prestazione del suo 2019.
Non andava considerato il precedente di Roma di qualche mese fa. Ben altro scenario, momento, forma di entrambe. E pure per Mladenovic una partita del genere vale mille volte più di iazzamenti di qualunque genere in stagione, vittorie contro grandi nomi ma in pessimi momenti (vedi quella contro Naomi Osaka a Dubai, l’altra vittoria contro una numero 1 nel 2019). Il 2-6 6-4 7-6(1) odierno è di categorie enormemente superiori, soprattutto perché per buona parte dell’incontro è stata indietro dal punto di vista della qualità di gioco e per ribaltarla ha sfruttato due fattori. In ordine: quello mentale, per se stessa e non mollare la presa dopo il set d’apertura; e quello tecnico, con due passanti di rovescio importantissimi nel game che ha spezzato l’equilibrio del secondo set.
Barty era partita seguendo lo stesso leit motiv di ieri nel 6-0 6-0 a Caroline Garcia. Due ace nel game d’apertura, break per il 2-0 e allungo sul 3-0. Mladenovic è entrata nel match, almeno al servizio, solo nel quarto game e se non altro ha avuto maggiore agio nei propri game non riuscendo però a fare qualcosa in risposta, cadendo poi una seconda volta sul 2-5 quando da 40-15 ha commesso due gratuiti per il 40-40 e poi Barty ha fatto suo il set. Nel primo game del secondo, però, il fattore mentale. L’australiana non ha esordito benissimo e la francese si è fatta sotto prendendosi in tutto 5 palle break. Ashleigh si è salvata, ma quel campanello d’allarme e la sensazione di essersi salvata anche con un po’ di fortuna (una risposta della francese è finita appena lunga) le hanno tolto attenzione in risposta concentrandosi di più sul proprio servizio, dove comunque teneva con abbastanza agio la leadership nel parziale. Sul 4-3, la chance di andare a servire per il match. In quel game Mladenovic stava barcollando, tornando a commettere un doppio fallo, ma sul 30-40 l’australiana non ha messo a segno il passante e si è salvata. Subito dopo, la numero 40 del mondo ha azzeccato due passanti col colpo più inatteso del repertorio: il rovescio coperto.
Il break ha cambiato la situazione, perché Mladenovic si era resa insuperabile nei propri turni di battuta mentre Barty aveva perso tanta brillantezza e mostrava sempre più error gratuiti. Da questo punto di vista, la prova della francese già qui era da incorniciare, a dimostrazione di come quando indossi la maglia della nazionale sia capace di trovare energie nuove e motivazioni extra rispetto a tutto il resto della stagione. Un po’ il motivo per cui ancora oggi, malgrado tutte le difficoltà degli ultimi anni e un gioco nel complesso mai in grado di raggiungere i picchi di inizio 2017 il suo nome in certi momenti sia ben stretto accanto all’etichetta di mina vagante. Adora gli sport di squadra come poche altre atlete, anche grazie a una famiglia di sportivi tutti nati e cresciuti in sport di gruppo come calcio e pallavolo. Si è commossa oggi a fine partita quando si è rivolta al pubblico vestito di blu che non ha mai smesso di incitarla in uno stadio stracolmo con quasi 14.000 persone presenti (record in entrambe le giornate). Così, nel terzo set, ha preso un break di vantaggio nelle prime fasi e malgrado il rientro di Barty sul 3-3, col controsorpasso per il 4-3, è stata lei a servire per il match sul 5-4. Un po’ di tensione, e un’australiana che tornava nel match con un ottimo punto sulla palla break, hanno dato il 5-5. Altre tre palle break salvate dalla numero 1 del mondo per il 6-5 hanno reso ancor più incandescente il clima e l’ottimo turno di battuta della francese ha dato vita a un tie-break dominato 7-1 in favore della recente vincitrice delle WTA Finals in doppio.
Parmentier ha avuto il primo match point per le ragazze di capitan Julien Benneteau, ma la prova di puro orgoglio di Tomljanovic ha tenuto in piedi (al momento) le australiane. 6-4 7-5 il punteggio finale dove Ajla ha saputo gestire i due momenti di tensione vissuti. Il primo a inizio partita, quando Parmentier ha subito avuto due chance per brekkare e ha poi tenuto facilmente tutti i propri turni di battuta fino al 4-3, quando ha cancellato la prima palla break. Il secondo quando era avanti 6-4 4-2 30-0 e ha tremato, tornando a sbagliare e permettendo alla francese di rientrare nel set. Molto importanti, da questo punto di vista, il game tenuto sul 4-4 salvando una palla break e poi quello sul 5-5, a zero, per spostare la pressione sulle spalle di Parmentier che ha cercato traiettorie pesanti ma molto lavorate, fortunata sul primo punto vinto, e poi completamente persa nelle ultime fasi di fronte al tennis più deciso della sua avversaria.
Sarà dunque il doppio a decidere questa finale. In campo per l’Australia Barty e Samantha Stosur, mentre dall’altra parte Mladenovic e Caroline Garcia.
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