Dopo la giornata inaugurale con poche emozioni, al di là del successo neppure troppo agevole di Camila Giorgi contro la qualificata Xinyun Han, il torneo WTA Premier di Osaka ha cominciato a scaldare i motori.
C’è grande attesa per questo rientro dopo 6 anni in cui la licenza dell’evento International era stata presa da Tokyo che ha usufruito dei campi esterni dell’Ariake Coliseum prima di cedere a sua volta la stessa licenza a Hiroshima (ora infatti i campi sono in fase di ristrutturazione per le Olimpiadi del 2020). Ora si tratta di un Premier, motivo per cui le big ci sono e soprattutto c’è lei: Naomi Osaka.
Bagno di folla nei giorni scorsi per la punta di diamante del tennis del Sol Levante, al di là del fatto che la sua crescita è avvenuta al di fuori dei confini locali, fatto che per una parte dell’opinione pubblica ha sempre destato malumori, ma fu lo stesso anche con Kei Nishikori quando raggiunse la finale allo US Open 2014. Osaka si è prestata a palleggiare con alcuni dei bambini delle scuole tennis locali e ha partecipato a diverse iniziative per promuovere il torneo nella città in cui è nata a metà ottobre del 1997. Domani, alle 10 del mattino in Italia, il suo esordio contro Viktoria Tomova, tennista bulgara proveniente dalle qualificazioni e che ha superato al primo turno Alizé Cornet in una gara condizionata dal tanto caldo (siamo sempre sopra i 30 gradi fin dal primo giorno delle qualificazioni).
Se non dovrebbero esserci troppi problemi qui, la musica cambierebbe radicalmente nel possibile quarto di finale contro Yulia Putintseva. La kazaka ha aperto oggi il suo torneo con un lottato 6-4 7-6(3) ai danni di Katarzyna Kawa e al secondo turno avrà ancora un’avversaria fuori dalle top-100 (Varvara Flink, che ha battuto 6-4 7-5 Nao Hibino) e le probabilità che si riproponga la sfida alla numero 4 del mondo sono piuttosto alte. Sarebbe la terza volta nel 2019 e in tutti i precedenti confronti Putintseva ha avuto la meglio. Parliamo di Birmingham e Wimbledon, momenti dove Osaka stava giocando particolarmente male, ma è un fatto che in tre partite contro Putintseva da gennaio 2018 non è mai riuscita a vincere un set e non è mai stata a suo agio con i continui cambi di ritmo e traiettoria della sua avversaria che, se c’è qualcosa in cui eccelle, è bravissima nel mettere la partita sui suoi binari: copertura del campo, perché si muove molto bene; caos, quando emerge un carattere spesso oltre le righe; lotta, e qui gli esempi di quante volte la kazaka ha venduto carissima la pelle sono infiniti. Basta rivedere l’esultanza dopo il match point contro Katie Boulter in Fed Cup, dopo aver annullato tre match point consecutivi.
Oggi, invece, è stata la volta della nuova pesante sconfitta di Garbine Muguruza. Senza vittorie ormai dal Roland Garros, la spagnola dopo lo US Open voleva qualche risposta positiva dalla trasferta in Asia e il primo match, pur cominciato bene, si è rivelato un fallimento. Era in controllo, colpiva bene, muoveva i piedi approcciando palle un po’ più sporche e corte colpendo bei dritti vincenti, ma dal 6-3 3-1 40-0 ha subito le prime vere accelerazioni vincenti di Su Wei Hsieh e da lì deve aver pagato carissimo un controbreak inaspettato, ma dove non aveva particolari colpe visto che l’avversaria ha giocato 4 vincenti tra cui un passante stretto, ma abbastanza comodo per lei, sulla palla del 2-3.
Non è bastato neppure un nuovo break, e aver perso la battuta sul 4-2 ha reso ancor più l’idea che in lei si stavano riaddensando le nubi più scure delle tante partite che l’hanno segnata nel corso degli ultimi anni. Dei testa a testa da posizione favorevole dove non riusciva mai a rispondere adeguatamente presente e finiva per mollare la presa. Il primo esempio netto che viene alla mente è quell’incredibile rimonta subita a Indian Wells contro Sachia Vickery, da 6-2 3-0 e 40-0 avanti. Molto simile, oggi, perché Hsieh ha cominciato a giocare molto meglio da fondo campo e essere sempre più vicina alla riga e incisiva nelle proprie azioni. Quando ha avuto la palla del 5-4 e servizio e ha messo un dritto appena largo, poteva forse perdere smalto, ma è stata lei a giocare bene sul 5-6 quando ha offerto il match point e vincendo quel punto si è presa poi 9 dei successivi 10 giocati dominando il tie-break 7-1 e rimettendo tutto in gioco.
Non è bastato, ancora, un break in apertura di terzo set alla spagnola perché ormai Hsieh aveva comunque chiaro come doveva fare per darle fastidio e un controbreak a zero, seguito da un successivo turno di battuta agevole ha cancellato tutto. Da lì Muguruza non si è più ripresa, mollando col passare dei minuti e arrendendosi ai tanti, troppi, errori gratuiti che hanno cominciato a fioccare senza sosta. Molto difficile vedere un cambio di marcia nell’immediato futuro, servirà invece una off season tosta per provare quantomeno a ritrovare un livello da prime 20 del mondo, cosa che a ora è veramente distante. Soprattutto, dovrà cercare un allenatore che possa scuoterla più di quanto ha fatto Sam Sumyk in 4 anni vissuti male, senza girarci intorno. E dire che aveva trovato una persona con cui creare un’ottima sintonia, ma dopo aver vinto Wimbledon con lei nel suo box (Conchita Martinez, che in quelle due settimane doveva sostituire proprio Sumyk) l’ha lasciata andare e malgrado sia mancato l’exploit Slam in questo 2019 la spagnola sta facendo molto bene con Karolina Pliskova.
Tra le altre partite, non ci sarà il nuovo derby francese agli ottavi tra Caroline Garcia e Kristina Mladenovic. Anzi, non ci sarà alcuna giocatrice transalpina. La prima è stata sconfitta, comunque prevedibile, contro Donna Vekic per 7-5 6-2 mentre la seconda ha subito una nuova pesante battuta d’arresto. Misaki Doi, reduce dalla finale a Hiroshima, si è imposta 6-1 6-2 in 54 minuti dove ha giocato bene, ma ha trovato anche un’avversaria in una delle sue pessime giornate troppo spesso presenti nell’ultimo periodo.
Risultati odierni
[Q] V. Flink b. [WC] N. Hibino 6-4 7-5
Y. Putintseva b. [LL] K. Kawa 6-4 7-6(3)
S. W. Hsieh b. G. Muguruza 3-6 7-6(1) 6-1
[5] M. Keys b. D. Kasatkina 6-3 6-4
[7] D. Vekic b. C. Garcia 7-5 6-2
[WC] M. Doi b. K. Mladenovic 6-1 6-2
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