Niente da fare per Thomas Fabbiano, che si arrende a Fernando Verdasco in tre set.
Con la prospettiva di questo turno giocato e concluso, si potrebbe pensare che forse, per l’azzurro e per le sue caratteristiche, sarebbe stato meglio Kyle Edmund;
lo spagnolo, con le sue traiettorie mancine e uno stato di forma notevole, ha messo in seria difficoltà Thomas che nel primo set non è riuscito a concretizzare tante occasioni (otto palle break); a quel punto la partita si è messa su binari in salita, troppo faticosi per Thomas, che già in questo torneo aveva dimostrato di non sottrarsi alla lotta:
“Mi dispiace perché il primo e l’ultimo game sono stati disastrosi, per il resto ho lottato come sempre. Forse avrei potuto variare di più ma era difficile, riuscivo a tenerlo bene e poi all’improvviso accelerava”.
Ha parlato anche dell’inaspettata solidità dell’avversario, di solito più scostante in campo: “L’esperienza ha fatto la differenza. Dall’inizio alla fine non ha detto una parola, non mostrava cenni di cedimento”.
Adesso Fabbiano giocherà i tornei sulla terra “per evitare una trasferta troppo lunga negli U.S.A.”, ma a lui piacciono i campi veloci, adora l’erba e l’impresa contro Stefanos Tsitsipas dona lustro a una stagione che si appresta ad approdare sul cemento americano.
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