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WTA: Halep, quarta finale in sei anni a Madrid. Bencic crolla nel set decisivo

[3] S. Halep b. B. Bencic 6-2 6-7(2) 6-0

Finale nel 2014, vittoria nel 2016, vittoria nel 2017, nuova finale nel 2019. Simona Halep e la finale a Madrid, atto quarto. Domani sera la rumena andrà a caccia del terzo titolo nella capitale spagnola con la consapevolezza che una eventuale vittoria le ridarà, almeno per una settimana, il numero 1 del mondo.

Guardando questi sei anni, vediamo tutta l’evoluzione di una giocatrice alle prime armi tra le migliori, ancora molto acerba e con l’idea di essere una perfezionista, una che scagliava racchette a terra anche sul 4-0 in proprio favore se arrivava un brutto errore non forzato, a una giocatrice che oggi sta attraversando una fase della carriera con una mentalità estremamente rilassata e sicura delle proprie armi.

Il cammino di quest anno alla Caja Magica è stato estremamente pulito, con quattro set vinti per 6-0, l’ultimo dei quali oggi contro una Belinda Bencic che su terra è ancora inferiore, ma lo stesso discorso varrebbe per tante altre giocatrici talentuose come lei, e che comunque era riuscita con le proprie armi a portare la sfida fino al terzo set lì dove quest anno aveva un record di nove vittorie e due sconfitte. Eppure, nel set decisivo è crollata mentalmente e ha dato un vantaggio enorme alla numero 3 del seeding.

Si era visto qualcosa già ieri, forse legata alla tensione che avverte, di alcuni passaggi a vuoto che potevano costarle caro. Aveva perso il primo set contro Naomi Osaka per un brutto momento al servizio, si era messa in difficoltà da sola nel parziale decisivo quando si è lamentata tantissimo con la sorte avversa per un nastro a favore della giapponese che aveva aperto il quinto game, perso a zero e senza energie mentali sufficienti. Oggi, malgrado il netto 6-2 iniziale che rappresentava la forbice che c’è tra le due in questo momento, la svizzera ha trovato la via per rimettere la sfida sui binari dell’equilibrio. Faticava quando la rumena aveva la giusta profondità, ma la stessa Halep non era più precisa come a inizio partita. Un iniziale 3-1 di Bencic è diventato poi 4-4, con la numero 3 del seeding che vinceva un gran game sul 3-4 rientrando da 0-30, ma non ha inciso come forse avrebbe potuto, dando modo a Bencic di salvarsi da una fase potenzialmente delicata quando sul 5-4 ha scagliato di rabbia la racchetta a terra e ha perso 4 punti di fila. Belinda si è ripresa e ha messo in gioco ottime soluzioni come un dritto in corsa lungolinea che le ha dato il primo set point sul 6-5, poi una voleè stoppata molto ben eseguita ad aprire un tie-break dominato 7-2.

Malgrado tutto questo, il pezzo per Bencic doveva ancora arrivare. In un terzo set cominciato con la consapevolezza che probabilmente lo sbocco più indicato per lei per provare a superare la Halep versione terra battuta, si è smarrita alla prima difficoltà, cominciando a pensare all’ambiente attorno a lei, non troppo difficile ma con tanti rumeni sugli spalti a cantare e caricare la propria beniamina. Ha subito perso il servizio, è andata in difficoltà a livello psicologico e quando ha chiamato il padre nel cambio campo sullo 0-3 è esplosa dalla frustrazione dando la colpa al padre che non faceva nulla per supportarla mentre era in balia di 10.000 persone tutte contro di lei. “Non ce la faccio, non ce la faccio, e tu non stai facendo nulla per supportarmi” diceva, Bencic, con il padre che cercava di calmarla dicendole che non c’era assolutamente niente che non andasse in lei e nel suo gioco, ma dopo essersi lasciata andare e con la testa dimessa nell’asciugamano, Bencic ha detto al padre di andarsene.

Rientrata in campo ha vinto un primo punto con un ottimo tocco di rovescio da sotto la rete, ma si è poi smarrita al primo punto perso, consegnandosi nel momento in cui, sul 40-40, ha deciso di giocare una sorta di dritto al volo quando con buona probabilità il recupero della sua avversaria sarebbe andato in corridoio. L’ha giocato spento, senza forza, e la palla è decollata fuori dal campo. Quando Halep si è seduta, sul 5-0, il “cappotto” era forse la soluzione più prevedibile e così alla fine è stato. La rumena giocherà dunque per il numero 1 e il terzo titolo a Madrid, deve solo capire chi affronterà tra Sloane Stephens e Kiki Bertens.

Diego Barbiani

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