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ATP Roma. Federer, un giovedì di straordinari?

Di certo, quando ha annunciato la partecipazione al Master 1000 capitolino, Roger Federer non immaginava nemmeno lontanamente una situazione del genere. Dopo i tre confortanti match disputati a Madrid, dov’era tornato a giocare un evento ufficiale sulla terra dopo quasi tre anni di assenza, il fuoriclasse di Basilea aveva pensato di trovare qui le condizioni ideali per testarsi in vista del Roland Garros. Qualche match di ulteriore rodaggio e poi, chissà, se le cose fossero girate bene, c’era anche lo spazio per puntare con tranquillità a un piazzamento importante.

Roger non poteva sapere che, anziché assaporare l’aria calda e avvolgente della classica primavera romana, si sarebbe ritrovato di colpo in pieno inverno, almeno dal punto di vista meteorologico. Meno che mai poteva supporre che il suo match d’esordio contro il portoghese Joao Sousa, programmato sul centrale alle in apertura (alle 11), finisse per non disputarsi proprio. La pioggia si è abbattuta sulla capitale, tronfia e inesausta, portando a una serie di rinvii di ora in ora, fino alla cancellazione dell’intera sessione diurna e poi anche del serale.

Domani, maltempo permettendo, se vorrà dare un senso alla sua presenza, The Swiss Maestro sarà costretto agli straordinari. Ovvio che la “disgrazia” non capiti solo a lui, ma a quasi trentotto anni, e dopo una prolungata assenza dalla superficie, dover giocare due incontri sul rosso nella medesima giornata costituisce tutt’altro che la maniera migliore per andare a caccia della forma giusta. Occorrerà una serie di valutazioni accurate con il proprio staff per capire fino a che punto sia consigliabile forzare, quanto sia lecito chiedere al fisico in un momento delicato della stagione.

Per di più, il suo eventuale avversario negli ottavi, Borna Coric, che l’anno scorso l’ha sconfitto sull’erba di Halle e sul cemento di Shanghai, non si troverà ad affrontare tale problema, dato che è sceso in campo per il secondo turno già ieri, rifilando un comodo 6-2 6-2 al qualificato britannico Cameron Norrie.

Insomma, per Federer potrebbe preannunciarsi una giornata campale. Chissà se in queste ore il venti volte campione Slam non stia segretamente maledicendo – con il sorriso, come nel suo stile – la scelta compiuta in extremis… Di sicuro non lo ammetterà mai. A ogni modo, al Foro nessun traguardo gli è ancora precluso: tutto, però, si è fatto dannatamente più complicato.

Fabrizio Fidecaro

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