Se stavolta se lo fosse imposto fin dal momento in cui ha messo piede in campo? Sara Errani e il servizio da sotto: se questo particolare ogni tanto si era palesato negli ultimi tempi, e aveva creato diverso sconcerto nel primo turno a Bogotá quando vinse con grandissima fatica contro Irina Bara, stavolta si è subito messa a giocarlo fin dai primissimi punti della sua partita di secondo turno.
Fa un po’ effetto sapere che pur servendo in questo modo 35 dei 55 punti giocati al servizio abbia finito per vincere 6-2 6-1 contro Bibianne Schoofs, ma serve snocciolare al meglio i vari dati. L’olandese, per esempio, era all’esordio assoluto nel circuito WTA sulla terra battuta. Farlo nella capitale colombiana, per certi versi, non è neppure un fattore così insolito. Qui infatti si trova uno degli eventi del circuito femminile più “deboli” della stagione, con un parco giocatrici che anche senza i tanti forfait dell’ultim’ora era molto diverso rispetto a quasi tutti gli altri. Soltanto Nanchang, fino a quando veniva giocato a fine luglio, o il vecchio torneo di Florianopolis in Brasile erano collocati così male nel calendario da venire completamente evitati dalle top-30.
Qui a Bogotá l’unica top-50 al via era Alona Ostapenko, eliminata però al primo turno dalla lucky loser Khristie Ahn in uno sviluppo che non lascia nemmeno troppo sorpresi: la lettone, oltre a non attraversare un periodo particolarmente fortunato, aveva deciso di iscriversi fin da inizio dicembre dello scorso anno, chiaro segnale di come la sua presenza servisse in realtà per tutta una serie di eventi collaterali con i vari sponsor e attività promozionali.
Errani, anche lei in tabellone come lucky loser, dopo le enormi difficoltà al servizio nei primi 3 match del suo torneo ha deciso oggi di non provarci neanche. Il suo ragionamento non è banale: perché servire una seconda in un momento di irreale difficoltà al servizio? Dopo aver fatto annate con uno o due doppi falli a partita, passare di colpo a una media di quasi 15 è qualcosa che deve avere delle ragioni di cui ancora, Sara, forse non sa come uscirne. Sono bastate 3 seconde palle per farla decidere per i servizi da sotto. E la verità, rispetto al match contro Bara, è che a lungo andare è sembrata sempre un pizzico più pronta, mentalmente, ad affrontare questa situazione di svantaggio. Un po’ l’esperienza ad alti livelli confrontata contro un’avversaria completamente priva di queste sensazioni (Schoofs, 31 anni, attualmente è vicina alle prime 150 del mondo con best ranking di 142), un po’ il fatto di mostrarsi comunque difficile da battere quando lo scambio cominciava, e forse a lungo andare ha capito che al momento la strada da percorrere sia questa. Non ci saranno sempre giornate in cui la sua avversaria farà 40 gratuiti; la stessa Schoofs dopo un po’ aveva preso il tempo su questi colpi che sono estremamente inusuali, non convenzionali, e che lei stessa sotto sotto deve aver trovato quasi scomodi da giocare.
Il rovescio della medaglia è anche questo: da un lato, è vero, il servizio da sotto può evidenziare una debolezza, ma allo stesso modo è talmente raro da vedere che nessun atleta è abituato a rispondere e in uno sport dove il ritmo e la cosiddetta “zona di comfort” contano tantissimo (chi ha fatto un minimo di scuola tennis conoscerà i termini) perdere questi due fattori può provocare giornate molto negative, proprio come Schoofs oggi. Paradossale, da questo punto di vista, il game vinto da Errani sul 3-1 nel secondo set: tre prime di servizio da sopra la spalla e altrettanti punti dell’olandese per lo 0-40, tre seconde da sotto e altrettanti punti vinti dall’azzurra. Non c’erano errori grossolani, ma la capacità di Sara di forzare l’errore. Esperienza ad alti livelli, e grande capacità di leggere il gioco. Al di là di questo, qualche brutto errore c’è stato, la stessa partita non è stata bellissima da vedere, ma Errani ha trovato il modo di venirne fuori da vincitrice e continuando così un torneo abbastanza anomalo e dove per la terza volta su altrettanti incontri avrà una giocatrice fuori dalle prime 130 del mondo: Astra Sharma, anche lei senza esperienza su questa superficie e in generale al terzo tabellone principale a livello di circuito maggiore. L’australiana, nel frattempo, si è però imposta 6-4 6-4 contro Magda Linette, numero 7 del sedino.
Grazie a questo risultato, Errani si riavvicinerà alla top-200 e a questo punto sembra molto probabile che possa partecipare alle qualificazioni del Roland Garros. Un colpo di fortuna, l’essere stata ripresa come quinta lucky loser, che può valerle veramente la stagione, pur continuando in questo modo ben poco canonico di cominciare il gioco.
Non fortunata invece Jasmine Paolini, sconfitta 7-6(2) 6-1 contro Lara Arruabarrena, testa di serie numero 11 dopo i tanti stravolgimenti del tabellone. La toscana era avanti 5-2 nel primo set, e senza arrivare a set point si è trovata a perdere il parziale per 7-2 nel tie-break prima di crollare nel secondo parziale. La spagnola avrà ai quarti Tamara Zidansek, testa di serie numero 5.
Risultati
[5] T. Zidansek b. S. Vickery 6-2 6-0
[11] L. Arruabarrena b. [Q] J. Paolini 7-6(2) 6-1
A. Sharma b. [7] M. Linette 6-4 6-4
[LL] S. Errani b. [Q] B. Schoofs 6-2 6-1
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