Sul veloce indoor della Fraport Arena di Francoforte si è chiusa senza sorprese, anche se ci si è andati molto vicini, la prima giornata del confronto Germania-Ungheria, con i padroni di casa in vantaggio due a zero. Sembrava tutto facile per i tedeschi, forti anche del fattore campo oltre che della presenza dei suoi migliori esponenti in singolare, Alexander Zverev, numero tre del mondo e Philipp Kohlschreiber, numero trentadue. Due colossi, secondo i numeri, se paragonati a Zsombor Piros, numero 371 e Peter Nagy, numero 409. Invece la sfida è partita con il primo singolare subito a rischio. Forse teso e sorpreso dall’aggressività del ventenne ungherese, Kohlschreiber ha pagato nel primo parziale una pessima partenza cedendo il servizio nel terzo game. Ai fini del risultato del parziale il break non si è rivelato decisivo solo perché, al momento di servire per chiudere il primo set, e dopo aver fallito un set point in risposta, Piros ha tremato rimettendo il gioco il tedesco. La situazione si è riproposta al tie break con l’ungherese in vantaggio 6-3, che si è fatto riprendere, ma poi è riuscito a chiudere anche perché Kohlschreiber non è proprio un leone quando il punteggio scotta. Nel secondo set ha dominato la paura che ha portato l’ungherese a fallire un break di vantaggio per calare di rendimento, condizionato forse dal pensiero delle occasioni fallite. A quel punto il giocatore più esperto ha avuto la meglio segnando il primo sofferto punto per la propria nazione.
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