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Statistiche Australian Open italiani: numeri positivi ma con qualche rimpianto

In campo femminile il tennis azzurro agli Australian Open si identifica e si esaurisce con Camila Giorgi che ha comunque onorato la bandiera e la sua reputazione personale giocando tre partite esprimendo il suo tennis energico, determinato, mostrando più varianti tattiche e più continuità rispetto al passato.

Ciò tuttavia non è bastato ad avere la meglio su Karolina Pliskova, numero 7 del seeding, incrociata al terzo turno in uno dei match più spettacolari del torneo deciso al terzo set.

La tennista di Macerata eguaglia il suo miglior piazzamento nello Slam australiano che aveva già ottenuto nel 2015 e migliora anche la sua performance complessiva nei tornei dello Slam (% vittorie) che è la sesta tra le italiane nell’Era Open:

In campo maschile sulla scorta dei risultati in crescendo dello scorso anno, si era creato spazio per obiettivi e sogni sempre più ambiziosi che peraltro le prestazioni espresse nei primi due turni avevano alimentato, tanto da ritrovarsi con tre italiani al terzo turno (Fognini, Seppi e Fabbiano), la qual cosa al major australiano non si era mai verificata. A quel punto ci aspettava che almeno uno tra Fabio Fognini e Andreas Seppi riuscisse ad approdare alla seconda settimana come erano riusciti a fare entrambi lo scorso anno, ma così non è stato.

Ma mentre Seppi ha lottato fino all’ultimo arrendendosi solo al quinto set al giovane Frances Tiafoe dopo essere stato avanti 2 set a 1, Fognini ha offerto la versione più sbiadita di sé contro Pablo Carreno Busta, lasciando andar via lo spagnolo che dopo 68 minuti era già avanti due set a zero per poi chiudere al quarto. Carreno all’esordio nel torneo aveva rischiato di uscire per mano di uno splendido Luca Vanni, che si era trovato avanti di 2 set.

Viceversa Thomas Fabbiano ha giocato al limite delle sue possibilità riuscendo ad approdare per la terza volta al terzo turno di uno Slam (precedenti agli us Open 2017 e a Wimbledon 2018), il che gli ha consentito di rientrare tra i Top 100 (al n.85). Il tennista di Grottaglie si è reso protagonista di un’impresa ragguardevole al secondo turno, eliminando dopo 3 ore e mezza di battaglia l’americano Reilly Opelka (autore di 67 ace), prima di arrendersi onorevolmente al bulgaro Grigor Dimitrov, testa di serie n.20.

Ha sfiorato l’ingresso al terzo turno anche Stefano Travaglia, rimontato dalla testa di serie numero 19, il georgiano Nikoloz Basilashvili, mentre nulla ha potuto Matteo Berrettini al cospetto dell’ispiratissimo Stefanos Tsitsipas. Infine cocente la delusione per Marco Cecchinato che all’esordio si è fatto sorprendere dal serbo Filip Krajinovic dopo essere stato due set avanti e aver avuto un match point a favore nel quarto set.

In realtà il quinto set ha condizionato molto la performance complessiva degli azzurri ove si pensi che ben 5 match sono stati decisi dal set decisivo e in un solo caso l’ha spuntata il nostro rappresentante (Fabbiano) nonostante gli azzurri si siano trovati in vantaggio in tutti gli incontri (in due casi con un vantaggio di due set):

Nonostante tutto, alla fine viene consegnata agli archivi un’edizione record per gli italiani che, a livello combined, è la migliore dal 2003.

Altri numeri:

2 – Gli azzurri entrati nel main draw attraverso le qualificazioni: Travaglia e Vanni. Lo scorso anno furono tre: Sonego, Caruso e Berrettini.

5 – Gli anni consecutivi in cui Seppi è approdato al terzo turno degli Australian Open (2015-2019): impresa riuscita tra gli italiani solo a Fognini al Roland Garros (2010-2014).

13 – Le partite di Seppi agli Australian Open concluse al quinto set: il bilancio è di otto vittorie e cinque sconfitte.

56 – Le partecipazioni di Seppi nei tornei dello Slam, di cui 55 consecutive.

Giancarlo Di Leva

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